𝖔𝖓𝖊 royal academy

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        TRASFERIRSI IN UNA NUOVA CITTÀ e in una scuola nuova non era facile, ancor di più per Venus Amherst che non amava stare al centro dell'attenzione ed era ciò che sarebbe successo — i vicini avrebbero parlato e i compagni nuovi anche.

        Venus e i suoi zii si erano trasferiti da ormai una settimana nella città di Inazuma e la ragazza non era uscita mai una volta di casa, né per andare a scuola né tanto meno per andare da qualche altra parte. Ma sua zia Victoria aveva ormai finito le pratiche per l'iscrizione nella nuova scuola e ci sarebbe dovuta andare per forza.

        "Hai tutto ciò che ti serve, Vi? Dobbiamo muoverci, rischi di arrivare tardi—".

         "Sì, sì, sto arrivando", la mora mormorò e, mentre scendeva le scale, si sistemò la cravatta della divisa scolastica. Sua zia la stava aspettando sull'uscio della porta, guardandola ansiosamente con le chiavi della macchina in mano.

         Quando Venus scese l'ultimo gradino, Victoria le prese lo zaino dalle mani e si affrettò ad uscire, sbloccando la macchina e borbottando. "Muoviti, non possiamo arrivare in ritardo. È il tuo primo giorno — Oddio, che figura se—".

         "Rilassati", le rispose Venus nervosamente, roteando gli occhi e mettendo la cintura di sicurezza. Voleva bene a sua zia ma in quel momento non la stava aiutando, anzi, non faceva altro che aumentare la sua ansia e le sue preoccupazioni.

         Durante il tragitto, Victoria non fece altro che parlarle della Royal Academy, la scuola media più prestigiosa della città. Venus ascoltò metà di quello che le stava dicendo e si chiese se, in una città come quella, fosse così difficile diventare l'istituto più importante. La zia, inoltre, le parlò dei molteplici club pomeridiani che la scuola le offriva. La donna si era informata su tutto ciò che c'era da sapere sulla Royal Academy, una cosa però non sapeva: Ray Dark, l'uomo da cui nascondeva Venus da anni, era l'allenatore della squadra di calcio. "Lo sai che la loro squadra di calcio è imbattuta da quarant'anni?".

        "Mh", rispose Venus, chiaramente distratta e deconcentrata dalla conversazione, facendo sospirare la zia che smise di parlare — anche perché erano arrivate davanti alla scuola.

        "Ci vediamo dopo, tesoro", le disse quando Venus si tolse la cintura.

        "A dopo", la ragazza prese lo zaino e scese dalla macchina, chiudendo la portiera del passeggero.

        Appena scesa dalla macchina, Venus alzò lo sguardo trovandosi di fronte ad un enorme edificio, la Royal Academy più che una scuola sembrava un castello tetro ed oscuro. Quel giorno non faceva freddo, ma nel vedere l'edificio, un brivido le percorse lungo tutta la colonna vertebrale.

        Venus che, nonostante fosse interessata nei continuare i suoi studi, avrebbe preferito rimanere a casa ancora per un altro po' per evitare le imbarazzanti presentazioni, rimase delusa quando vide che il cancello non era ancora chiuso e gli studenti stavano entrando nella scuola. La ragazza guardò con la coda dell'occhio la macchina della zia sfrecciare via. Per un secondo, le balenò per la testa l'idea di continuare a camminare ed evitare di entrare nell'istituto, ma Venus non era una di quelle ragazze che non rispettavano le regole e non conosceva nemmeno la città. Inoltre, la voce di un uomo le rovinò completamente i piani.

BAD REPUTATION ─ jude sharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora