Capitolo 3: Nat

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<Bene, io andrò a cercare qualche preda> disse Jane, che era quella con meno ferite. <Tu resta qua, Sole>. <Ti preoccupi di me?> rispose lui. <Cosa? Semplicemente è meglio se non veniamo indeboliti ancora di più. Siamo abbastanza lontani dalla tana, potremmo anche non riuscire a tornare. Questa foresta è piena di imprevisti>. Poi si voltò e andò a caccia. Sole sorrise, e la guardò allontanarsi, mentre si confondeva con la neve candida.
Poco dopo la tigre fu di ritorno con una preda. <Non c'è molto da cacciare qui in giro> disse, e poggiò la preda tra lei e lui. I due iniziarono a mangiare per recuperare le forze e sfamarsi.
<Direi che possiamo iniziare a tornare alla tana> propose lui, e Jane annuì. Si avviarono a passo abbastanza veloce verso la loro dimora.
Arrivati, scorsero i scintillanti occhi verdi di Nat che li guardavano da dietro un albero. Poi egli si avvicinò a loro con il suo solito fare convinto. <Ehi, dove eravate andati? Anche stamattina siete andati a controllare?>. <Sì, dobbiamo sempre tenere d'occhio la situazione> rispose Sole. <Cosa ti è successo all'orecchio?> disse preoccupato Nat, guardando l'orecchio sinistro dell'amico. <Non sarà mica stata Jane?> disse in tono ironico <dato che sembra avercela sempre con te>. <Non credo ce l'abbia con me> rispose ridendo lui. <Ehi, ora non mi sembra il momento giusto per scherzare, Sole deve andare a farsi curare quella ferita, e anche io ne ho alcune che hanno bisogno di medicazione> disse Jane, innervosita. Si girò e si incamminò a passo veloce verso le tigri che addette alla cura di ferite. Fu poi seguita da Sole, e Nat che lo accompagnava. <Quindi... sono stati loro?> domandò Nat. <Sì... erano in tre> rispose l'altro. <Vorrei tanto venire anche io in ricognizione con voi, ma lui me lo impedisce>. <E se invece non ti facessi vedere? Spesso manda i suoi aiutanti alla nostra tana per vedere se manca qualcuno, ma lo fa sempre di mattina>. <Hai ragione, Sole! Basterebbe uscire di notte, così non verrà sicuramente, e nessun'altra tigre ci vedrà!>. Sole annuì soddisfatto e grato del suo amico. <Grazie. Ci farebbe piacere avere qualcuno che ci aiuti e combatta con noi. E sappiamo che su di te possiamo contare, in fondo ci conosciamo da molto tempo>. <Già>. Nel mentre, erano arrivati dalle tigri addette alla cura delle ferite, che stavano usando alcune erbe mediche sulle ferite dei due felini. <Jane, la zampa va meglio?> domandò Sole alla tigre bianca. <Sì, tranquillo, ormai mi è passata da un bel po'. È stato un dolore forte ma breve> lo rassicurò lei. <Bene>.
Dopo aver trattato le ferite, i due andarono nella tana, e si accucciarono in un angolo per non farei sentire. <Perché non dobbiamo farci sentire?> sussurrò lei. <Ti devo dire una cosa, ma le altri tigri non lo devono sapere>. Sole si guardò intorno, e si assicurò che nessuno stesse origliando o li stesse guardando. <Nat verra con noi. In ricognizione, intendo> le riferì. <Però usciremo di notte, non vuole che lui lo sappia. Vuole aiutarci a tenere sotto controllo la situazione, e vuole vedere come è un giro di ricognizione>. Jane lo guardò scioccata. <Nat? Quel deficiente? Non ci aiuterà affatto, lui!>. <E poi, sarà rischioso!> osservò lei. <Se lui lo venisse a sapere?>. <Tranquilla, non lo scoprirà. E poi ci può aiutare molto, sono sempre due paia di zampe in più!>. <Due paia abbastanza inutili, direi> puntualizzò lei, seccata. <Poi non verrà con noi tutte le volte, e domani mattina possiamo dire che siamo già usciti di notte, senza citare Nat> la rassicurò Sole. <E va bene, vediamo come andrà a finire> replicò lei.

La tigre dagli artigli argentati - prequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora