Serena

7 0 0
                                    

Quando entrammo nel cancello del nostro palazzo vidi fuori dalla porta Serena.

Che ci faceva quì? Erano settimane che non si faceva sentire, che aveva preso la folle decisione di dimenticarsi di me, e adesso? Magicamente ricompariva? Cavolo oggi non ne ero proprio dell'umore per sopportare anche lei. Soprattutto perchè si era comportata da stronza con me. Maledizione eravamo migliori amiche! LEi ha sempre saputo tutto su di me tanto quanto sapeva la Cece. Ma per una stupida cotta per Lolly aveva deciso che starmi accanto l'avrebbe fatta soffrire. Io invece non avevo sofferto per il suo abbandono? In questo momento sarei ben scesa mandandola a casa con una sberla. Ha rovinato tutto quello che io, lei e la Cece avevamo creato, un'amicizia perfetta. Quanti pigiama party avevamo fatto insieme. Quanti pomeriggi eravamo uscite solo noi. Era così dannatamente bello che lei era riuscita a rovinarlo per una stupida cotta per il mio migliore amico. Diceva che dato che il mio rapporto era così fantastico con Lolly che lei non riusciva a vederci assieme. Le faceva male. Cosa avrei dovuto fare? Chiudere con uno dei due? Feci la cosa migliore che mi venne in mente: lasciai che le cose andassero come dovano andare. E dei due avevo perso lei. Mi dispiaceva ma se l'era cercata anche se al cuore non si comanda.

Erano settimane che non la vedevo.

Quando vide la nostra BMW nera entrare nel cancello ci corse incontro.

Mi asciugai velocemente il viso prima di scendere.

-Ale! - urlò abbracciandomi.

A cosa dovevo questa manifestazione di affetto?

-Ciao Sere, che ci fai quì? - non volevo sembrarle brusca ma non riuscivo a nascondere la mia poca voglia di vederla.

-Stai bene? - mi chiese preoccupata.

Annuì senza darle nessuna spegazione. - Tu? - le chiesi.

-Sì sì io sto bene. Hai voglia di fare un giro? Possiamo andare al parco dietro la stazione.. - mi mostrò la strada. Era così implorante che mi fece una gran pena. Doveva essere qualcosa di importante o forse voleva chiedermi semplicemente scusa?

Mi girai verso mia madre che mi guardava seria, dopo tutte le lacrime che avevo versato non credevo avesse voglia ora di dirmi cosa dovevo o non dovevo fare.

Annuii dolcemente e la seguii.

Ci incamminammo verso la stazione. In fondo erano 10 minuti a piedi.

Durante la camminata le rimasi accanto guardando per terra. Nessuna delle due sembrava voler tirar fuori parola. Non sarei stata io a chiederle cosa voleva da me dopo settimane intere di assenza.

Quando arrivammo ci sedemmo su una panchina nel parco lontana dalla zona dove i ragazzi,di solito, preferiscono stare.

La guardai in viso e mi sembrò di non aver mai visto per bene la mia amica. I suoi occhi verdi, la carnagione chiara e le curavature strette delle labbra mi sembravano una scoperta nuova, e dire che siamo così legate da ormai tre anni. Io lei e Cece. Cece è una ragazza pazzerella sempre vivace ma con lei ci si diverte sempre ed è presente quando ne hai bisogno. Ora è in Africa dalla madre, ci passa tutto giugno, mi manca da morire, era l'unica che mi era rimasta quando Serena aveva lasciato il gruppo.

You and iDove le storie prendono vita. Scoprilo ora