Capitolo 3

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La strada si svuota. O non c'è mai stata alcuna persona. Nessuna voce. Se mai ce ne è stata qualcuna. Solo una nebbia così fitta che sembra ci sia stata sempre e solo lei. Che sembra debba esserci per sempre solo lei.

Spaventa tutto questo bianco.

Un colpo secco, un lento fruscio nella nebbia. L'uomo ha come un momento di vertigine: si ferma o si muove? Tutto intorno a lui sembra girare.

Una nebbia impalpabile e tenace che confonde ogni prospettiva lo avvolge.
È densa e vischiosa.

Si muove avviluppato in una coltre da cui sorge un'ombra distorta che sembra riconoscere.

La nebbia va diradando.

E la riconosce.

Riconosce quegli occhi cristallini colmi d'amore, quei capelli biondi che sembrano splendere d'oro come quelli di un angelo e quelle labbra rosee piegate in un sorriso che l'avevano baciato con passione, che avevano accarezzato ogni minima parte del suo corpo, regalandogli un piacere immenso.

È Grace. La sua Grace. Ed è tornata da lui.

<< Il tuo lavoro è finito, Tommy. Hai finito. Possiamo andarcene da tutto questo. È così facile. Un alito di vento. Solo un piccolo cambiamento >>.

All'improvviso, l'uomo si punta una pistola, che non sapeva di avere, alla testa. Con le lacrime che gli rigano le guance, per un momento vacilla e abbassa l'arma. Poi, spinto da una forza invisibile che lo sostiene, si avvicina la pistola alla tempia, premendo il metallo freddo sulla pelle incandescente.

Dalla gola emette un urlo, un lungo e tremante grido di rabbia e paura.

Thomas è svegliato da una mano decisa ma dal tocco gentile che gli scuote la spalla. Alza lo sguardo, sospeso ancora tra l'angoscia del sonno e il pieno risveglio, trovandosi di fronte il volto sorridente ma preoccupato di Harry, ex-proprietario de Il Garrison Pub, il locale in cui ha trascorso la notte, adesso di sua proprietà.

<< Sta bene, signor Shelby? >>.

La voce dell'uomo lo riporta alla realtà.

<< Sì, Harry, sto bene >>.

<< Ha chiamato sua moglie, signor Shelby. Vuole che lei torni a casa. È una questione urgente >>.

Il signor Shelby si avvicina alla bocca, con mano tremante, il bicchiere di whiskey mezzo pieno della sera precedente e lo trangugia tutto d'un fiato.

<< Ha detto di che cosa si tratta? >>.

<< No, signor Shelby >>.

<< Capisco >> sospira Thomas.

Si alza dal tavolo, che lo ha accompagnato in quell'incubo burrascoso fino alle prime luci dell'alba, con uno scatto nervoso, dirigendosi all'esterno dello stabilimento, verso la sua auto.

Durante il tragitto, la sua mente è intenta a ripercorre gli eventi della sera precedente, agli effetti che hanno avuto su di lui, con animo profondamente turbato.

Uno dei suoi soci l'ha tradito. E ciò è imperdonabile.

Giunto a destinazione, l'uomo percorre a passo deciso il viale che conduce alla propria dimora.

Il vento si è placato. La pioggia leggera e la nebbia creano un'atmosfera spettrale.

Notando una gran pozza di sangue fresco presso lo zerbino, il suo volto cambia espressione: sente un'ondata rovente di terrore primordiale invadergli ogni muscolo.

La parola del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora