"E fammi un po' di posto dentro di te.
Mi hai fatto lo sgambetto, ma sei cascata te"ㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡ
*WARNING: SMUT. cringe, ma mi piace leggere queste cose, quindi ho provato a scriverne una*
ㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡㅡByul entrò nell'appartamento, stringendo nervosamente il guinzaglio di Daebak: aveva pianto per ore, forse era già pomeriggio quando finalmente si era decisa a tornare a casa.
Liberò il cagnolino, che corse via, contento, cercando da mangiare nella sua ciotola.
La ragazza, non sentendo altri rumori al di fuori dei suoi piedi che calpestavano le piastrelle che ricoprivano il pavimento dell'entrata, si preoccupò leggermente: che Yong se ne fosse andata?
E se l'avesse abbandonata?
Non l'avrebbe mai sopportato.
Non avere più il suo sole nella sua miserabile vita le sembrava impossibile, era troppo dipendente dalla sua presenza costante.
Mosse qualche passo verso il soggiorno, e fu lì che la vide: stava dormendo, pacificamente, sul divano, davanti a lei un tè bevuto a metà, appoggiato al tavolino, a terra i suoi occhiali da vista.
Si avvicinò, guardandola, rapita dalla sua bellezza, come se fosse la prima volta che la vedeva.
Le sue guance paffute erano segnate dalle lacrime, ancora non del tutto asciutte, e sul suo viso era dipinta un'espressione triste, quasi addolorata.
Le faceva così male vederla in quello stato, per di più sapendo che era stata colpa sua.
I sensi di colpa la colpirono dritta al cuore, come una pugnalata, e le lacrime riaffiorarono dai suoi occhi.
-Sono una pessima fidanzata...
sussurrò, inginocchiandosi accanto al divano.
E dire che fino a poco prima pensava il contrario.
Credeva davvero che l'altra non la amasse, ma non avrebbe avuto senso piangerci su.
Come si suol dire, non avrebbe avuto senso farle lo sgambetto se poi era caduta anche lei.
Scostò una ciocca di capelli dal viso della bella addormentata, e stette ad ammirare i suoi lineamenti, ogni piccolo particolare, anche se li aveva visti un milione di volte.
Era così bella...
All'improvviso, la bionda aprì gli occhi, e Byul fece un balzo all'indietro, sbattendo contro il tavolino.
-Oddio, stai bene?
Yongsun scattò subito a sedere, preoccupata.
Byulyi si sfiorò leggermente la schiena, assicurandosi di non essersi rotta nulla.
-Sì, non è niente, tranquilla.
Le due ragazze si guardarono intensamente negli occhi, entrambe ancora ferite dall'ultima conversazione avuta.
-Hai... hai pianto... lo vedo d-dai tuoi occhi...
mormorò Yong, distogliendo lo sguardo dalla sua amata.
-Anche tu, a quanto pare...
Silenzio.
Le due paia di occhi puntati nel vuoto, evitando lo sguardo dell'altra.
-Scusami/Mi dispiace tanto.
dissero, in contemporanea.
La mora accennò un sorriso.
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Uffa [Moonsun]
FanfictionTW//MENZIONE DI AUTOLESIONISMO, DEPRESSIONE. ispirata alla canzone "Uffa" di Galeffi. [primo libro della serie "Come un castello di carte da gioco"]