"Se fossi un accendino,
io ti darei fuoco.
Amore,
amore,
amore un corno"Byul era uscita di casa appena dopo quella conversazione, lasciandole un bacio a stampo, per poi correre fuori, nel parcheggio, a prendere la macchina.
Afferrò il telefono, e avviò la chiamata, tenendo il dispositivo schiacciato tra spalla e orecchio, mentre cercava di inserire la chiave nella serratura della portiera.
-Byul! Abbiamo il primo cliente tra 7 minuti esatti!
esclamò la sua collega, all'altro capo della chiamata.
-Scusa Seul, ma ho litigato con Yong e comincia davvero a diventare gelosa, dovevo spiegarle!
rispose, entrando in macchina e chiudendo la portiera.
-Cazzo Byul non le avrai mica spiegato QUELLA cosa!
-Seul! Non sono così idiota! Arrivo tra 5 minuti. Sono in macchina.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo, poi rispose:
-Per fortuna! Ti avrei ammazzato. Ti aspetto, a tra poco.
Chiuse la chiamata, poi partì.
Cos'era "quella cosa"?
Una sorpresa.
Era la classica cosa da anniversario, e loro si stavano facendo il culo per tenere in piedi le rispettive relazioni pur passando interi giorni tra di loro.
Seulgi e Byulyi si erano fidanzate lo stesso giorno, a un anno di differenza: volevano semplicemente passare una bella giornata, e per farlo dovevano sorbirsene almeno 15 di inferno per preparare tutto e non farsi sgamare.
Anche la sua collega era in crisi con la sua relazione: la sua ragazza, Joohyun (ci voleva la seulrene dai), era incazzata nera da giorni ormai.
Byul a volte pensava di mandare tutto all'aria: stava già perdendo la sua ragazza, e mancavano ancora 2 settimane al fatidico giorno.
Almeno aveva la certezza che, comunque fosse andata, Yong l'aveva amata davvero; oppure il giorno prima era davvero solo in astinenza, e non ci aveva nemmeno pensato su quando aveva avuto la possibilità di farsi fottere un'ultima volta.
Aveva paura di come avrebbe potuto reagire sapendo la verità.
Parcheggiò la macchina accanto al marciapiede, e sospirò, sistemandosi i capelli con l'aiuto dello specchietto.
Premette il pulsante di chiusura sulla chiave dell'auto, e corse dentro.
-Scusate il ritardo. Ho avuto un contrattempo.
si scusò con le persone presenti, mentre la sua collega l'afferrava brutalmente per il braccio, per portarla in disparte.
-Byul, lo sai quanto cazzo è importante, vero?
esclamò, alleggerendo la stretta.
-Il lavoro o la sorpresa?
chiese, calma, la mora.
-Entrambi, ma il lavoro soprattutto. Oggi dobbiamo fotografare una delle persone che più ammiro al mondo, e se fossi arrivata solo un secondo dopo avremmo fatto una gran figura di merda!
-Mi scusi tanto...
Byul chinò la testa, accennando a un inchino.
-Che cogliona che sei...
scoppiarono entrambe a ridere.
-Moon, Kang! Datevi una mossa!
le chiamò un ragazzo dello staff, apparendo sullo stipite della porta.
-Jeon, abbassa un po' la cresta. Siamo noi i tuoi capi, te lo ricordo. Arriviamo.
Entrarono nella stanza, e Seulgi quasi divorò con lo sguardo il loro modello del giorno.
-Seriamente, Seulgi? Sei così arrapata per Choi Minho?
le sussurrò nell'orecchio.
-Non per niente sono bisex.
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Finita la giornata, le due ragazze si salutarono, non volendo infierire di più sulle loro relazioni uscendo anche quella sera.
L'unico suono che si poteva udire nell'auto di Byul era la radio, che trasmetteva un pezzo estivo di qualche mese prima; la ragazza alla guida era persa nei suoi pensieri.
Non riusciva proprio a capire cosa non andasse.
Era tutto perfetto, no?
Avevano fatto pace, e allora perché le sembrava tutto finto?
Ah, quanto avrebbe voluto essere capace di leggere la mente dell'altra.
Si sarebbe risparmiata molte delusioni.
*bzzz* *bzzz* *bzzz*
Il telefono cominciò a vibrare.
-Chi cazzo è...?
sussurrò, digrignando i denti, mentre cercava di non schiantarsi guidando con una mano sola.
-Uh, pronto?
chiese, lo sguardo dritto sulla strada, il telefono incastrato tra spalla e orecchio.
-Indovina chi oggi esce con la tua ragazza?
Seulgi.
-Oh cazzo non dirmi che si sono messe a formare il club "ripaghiamo le nostre ragazze con la loro stessa moneta perché sono stronze e non passano mai tempo con noi, gne gne".
-Così sembra... mi ha lasciato un post-it sul frigo. "Sono con Yongsun, torno tardi. La cena è nel microonde".
Byul sospirò.
"E se Joohyun e Yongsun cominciassero ad uscire insieme perché si sentono trascurate da noi?"
No, no, non doveva pensarci.
E poi magari Yong la lasciava per l'altra.
"Byul, calmati" pensò, stringendo il volante "e anche se continuasse ad uscire con Joohyun? Sono amiche, dopotutto. Non puoi mica bruciarla viva se non passa una sera con te. Tu lo fai SEMPRE, suvvia, ma chi vuoi prendere in giro".
Inspira, espira.
-Bah, e noi che siamo tornate a casa apposta per non lasciarle sole...
-A questo punto, usciamo anche noi?
propose la minore, sospirando.
-Prima però mangia la cena nel microonde, mi raccomando.
accennò a un sorriso, mentre l'altra cominciava a ridere.
-Ci vediamo al Neverland tra un'oretta, mh?
-Okay. A dopo, Byulyi.
-Adieu.
Ripose il telefono sul sedile del passeggero, respirando profondamente.
Scosse la testa.
-Okay, Byulyi, keep calm. È una cittadina libera, può fare quello che vuole...
"Sei troppo possessiva, Byul" le sussurrò la sua coscienza.
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Uffa [Moonsun]
FanfictionTW//MENZIONE DI AUTOLESIONISMO, DEPRESSIONE. ispirata alla canzone "Uffa" di Galeffi. [primo libro della serie "Come un castello di carte da gioco"]