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Dave

Mi alzo dal letto e mi strofino il viso.
Chiamo Alex il mio caro amico, unico di cui potrei fidarmi ciecamente.
Prendo il telefono, digito il suo numero ormai conoscendolo a memoria e lo porto all'orecchio sperando mi risponda presto.
"Hey amico, dimmi."
E' stato veloce.
"Mi accompagni a prendere un nuovo cellulare questo si è rotto."
Invento io.
Lo sento ridere.
"Scusa la domanda troppo intelligente, da dove mi stai chiamando?"
Merda, sono un cretino, sbuffo sonoramente e cerco qualcosa di decente da indossare.
"Sei un idiota, vieni o no?" Lui dice semplicemente si. "Ok vengo a prenderti tra cinque minuti."
Lo sento obiettare ma chiudo subito la chiamata.
Odio aspettare e se non lo trovo fuori al cancello giuro che-
Mentre infilo un semplice jeans il cellulare squilla.
Lo prendo e leggo il nome 'mamma'.
Rispondo perché la sto evitando da giorni e giorni, almeno voglio sentire cosa ha da inventarsi adesso.
"Amore di mamma.." Ora inizia la sua classica ramanzina da madre protettiva, ovviamente finta.
"Che c'è."
Dico evitandola.
"Non mi rispondi al telefono da giorni, vengo sotto casa tua continuamente non trovandoti. Viene anche Rebecca, vuole parlarti e-"
"Smettila ho già sentito troppo."
Sbraito alzandomi dal letto ormai vestito e pronto per uscire.
"Mi hai rovinato una cazzo di vita ma ti rendi conto!"
Adesso inizio ad urlare.
"Adesso calmati eh, sono sempre tua madre."
Risponde dal canto suo, sicuramente questa partita con me non la vincerà.
Indosso questo cappuccio insopportabile in testa con trenta gradi fuori di umidità e afa, mi sento in una sauna, ma ahimè sono nato con questo stupido cognome.
"Madre un cazzo. Mi hai ingannato. Mi hanno ingannato tutti."
Chiudo la chiamata e metto il cellulare in tasca.
Ho proprio bisogno di guidare, uscire, una birra, di tutto per dimenticare tutto questo schifo.
Dio adesso devo comprare anche un telefono a quella ragazza.
Sbuffo ancora e ancora, sembro un bambino di cinque anni.

"Ma che cosa devi farci con un nuovo telefono? Con uno messaggio e con l'altro fai delle video chiamate?"
Ovviamente Alex mi deride, proprio come immaginavo.
"Se te lo dico ti starai zitto per almeno mezza giornata?"
Dico guardando lui che sorride. Siamo nel traffico anche se abbastanza scorrevole.
Non risponde quindi gli racconto di ieri sera.
"Ieri è successo un benedetto casino. Volevo una birra, sono andato in un locale non troppo lontano da casa mia perché era praticamente vuoto." Inizio a raccontare.
"Tu sai come sono attento alla quantità di persone che trovo in un posto. Comunque andando al punto, c'era una tipa davvero forte." Dico portando lo sguardo alla strada ricordando i suoi occhi azzurri. Davvero belli.
"Stai dicendo cose su cose inutili, arriva al punto."
Sospiro andando avanti.
"Le ho chiesto un passaggio, la aspettavo fuori al locale, si è spaventata a morte tanto che le è caduto il telefono di mano e si è rotto."
"Ma perché hai chiesto un passaggio a una sconosciuta? Dave sei impazzito e se ti avesse riconosciuto?"
Adesso è arrabbiato, lo capisco.
"Non so che mi è preso, lo so che ho fatto una cazzata infatti adesso devo tornare di nuovo lì a portare questo cazzo di telefono. Solo il pensiero mi mette ansia."
"Vuoi che vada io?"
Mi dice. Io rifiuto.
Sarebbe più facile se andasse lui ma sono così rincoglionito che voglio andare di nuovo lì e rischiare.
"Vado io, glie lo devo."
Parcheggio vicino al negozio di elettronica, sto per scendere quando Alex mi blocca.
"Vado io. Mettiti in testa che se vuoi nasconderti sul serio ti sta riuscendo davvero male. Prendo il più costoso comunque."
Ha ragione, ha cosi ragione che mi incazzo ancora di più.
Perché mi sto ancora nascondendo?
Forse perché la mia futura moglie faceva affari con i miei e io ero solo una scorciatoia ai loro sporchi e schifosi affari di merda.
Tre anni. Rebecca ha finto per ben tre anni di essere innamorata di me, direi che è stata una brava attrice, insieme a mia madre e mio padre ovviamente.
Mio padre ha problemi di salute molto gravi, non è più in grado di gestire la sua grande impresa da solo; ma ora a capo di tutto c'è mia madre che sta organizzando, con la mia ex futura moglie, un sporco affare con un imprenditore tedesco, comprando la sua attività di traffico illegale così da avere un prestigio sempre più elevato. Una volta sposato, io come giusto che sia, ricevo tutto quello che riguarda l'azienda ma Rebecca ha sempre cercato di condividere le mie azioni e dividerle a metà.
Non sono mai stato d'accordo.

Non Credo Nel Destino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora