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"Spara."
Dico nel silenzio più totale, si udiscono solo gli uccellini cantare lontani e un leggero vento a scompigliarmi i capelli.
Siamo qui seduti sulla panchina di un bellissimo parco non troppo lontano da casa mia.
Il sole è alto e anche molto caldo infatti guardo lui che indossa ancora un berretto sul capo.
Dave.. non so ancora perché sono qui, per dirla tutta è diventato anche muto!
"Allora, avevo buone intenzioni, ma sono andate a quel paese."
Dice guardando dritto davanti a se'.
"Non voglio essere scortese, anche se ormai... va bene lascia perdere." Che cosa sto farfugliando?
"Lo sai che ho molto da fare, se hai qualcosa da dirmi puoi farlo."
Appoggio la mia mano sulla sua e si gira di scatto verso la mia direzione.
Non volevo farlo, è stato un atto involontario, infatti la tolgo subito.
Mi sento stranamente nervosa e agitata.
Non so cosa abbia da dirmi, non so perché ha deciso di scegliere proprio me.
"No dai, ti porto a casa."
Mi porta a casa?
Lo guardo con un sopracciglio alzato.
"Forse sono io ad accompagnarti a casa dato che la macchina è mia, ma poi perché cavolo mi hai portato qui senza aprire bocca?"
Adesso ho perso la pazienza.

Dave
Ma che problemi ho?
Sospiro e mi strofino il viso.
"Ieri mi dicesti che ti piacerebbe ascoltare la mia storia e sai, non ho nessuno con cui parlare."
La vedo quasi sorridere, i suoi occhi sono così luminosi.
"Certo che sei molto lunatico tu, ti ascolto 'mister celebrità'."
È così carina.
Okay schiaffeggiatemi ora.
"Io non so cosa sai di me, ma come ho capito non sai un bel niente."
Non riesco più a formulare un discorso, faccio pietà spero non se ne accorga.
"Credimi anche se volessi leggere gossip, non avrei così tanto tempo per dedicare.."
"Lo so." Le risposto presto.
Incrocia le braccia al petto e involontariamente i miei occhi si posano sul suo seno, piccolo ma carino. Ha ancora quell'orribile divisa da lavoro.
"Ho avuto problemi con la mia famiglia. La mia ex futura moglie insieme a mia madre hanno complottato alle mie spalle.."
Si gratta dietro la nuca in difficoltà.
"Che tipo di complotto?"
"Questo non posso proprio dirlo, comunque sia qualcosa che va contro i miei sani principi di legalità."
Reprime una risata e io tolgo il berretto.
Adesso va molto meglio.
"Cosa c'è da ridere?"
Dico infastidito.
"Quali sarebbero i tuoi sani principi?"
Aggrotta le sopracciglia.
"Io sono ormai una persona di un certo spessore e sono sempre a favore della giustizia e a fare le cose con e per la legge, non contro."
Esclamo.
"Ti confesso una cosa."
Sussurra e si avvicina a me.
"I tipi come te non mi piacciono per niente."
Cosa? Cosa ho detto per darle così tanto fastidio?
"Che vuoi dire?"
Si allontana di nuovo, adesso troppo lontano da me.
"Io non so perché hai deciso di parlarmi di questo ma non ti offendere, non m'importa."
Ma che atteggiamento è questo?
Si alza e prende la sua borsa.
Che sta succedendo?
Mi alzo anche io.
"Scusami ma io non ci capisco un bel niente di tutta questa roba e la tua vita è un vero casino."
"Che cosa ti ha infastidito. Come puoi dire che non ti piacciono i tipi come me se non sai nemmeno che tipo sono?"
Inizia a sbuffare. Questo comportamento è davvero infantile.
"Ho capito, non parlare. Non voglio uscire con te, non sono interessata a te e a un bel niente di te!"
Esclamo, adesso sono io ad essere incazzato.
"Che cosa ti aspettavi, io li conosco i tipi come te, fare un faccino dolce e poi portare a letto delle stupide ragazze."
Mi sento molto offeso ora.
Ma che cosa sa di me, non può nemmeno immaginare chi sono io.
Non so cosa risponderle anzi la manderei a fanculo ma sono un signore a differenza sua quindi saluto cordialmente e me ne vado.
Preferisco ubriacarmi che andare in cerca di donne con problemi mentali.

Mi butto sul letto e faccio una telefonata.
"Amico come va?"
Dall'altra linea il mio amico risponde alla chiamata allegro.
"Stasera in che locale andrai?"
"Forte, passo a prenderti alle undici, questo locale è nuovo e ci sono delle sale vip assurde, ho già prenotato a nome tuo."
Alex si comporta sempre così.
"Ok ci sarò."
Aggancio.
L'alcool sicuramente non sarà salutare, ma almeno mi distrae dai problemi.
Il mio pomeriggio va avanti in modo tranquillo, lavoro dal pc a varie cose riguardo l'azienda ma dovrò andare da mia madre perché ha bloccato l'accesso ad alcuni programmi. Credo sia arrivata l'ora di parlarle.

Non Credo Nel Destino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora