Capitolo 4: L'arrivo

391 31 2
                                    

Dopo una decina di minuti arrivammo in aereoporto.

Ammazzai il tempo cazzeggiando al cellulare o con i miei fratelli.

Dopo un paio d'ore ci imbarcammo.

Per fortuna riuscii a riposarmi e a pensare un po'.

Fui invasa da mille pensieri:'Sarò in grado di fare amicizia? Me la caverò a parlare con gli altri? E a scuola?'

Fortunatamente il troppo pensare mi portó a riposarmi.

Fu un viaggio infinito, ma, dopo una quantità immensa di ore arrivammo a destinazione.

Eravamo esausti ed io volevo solo farmi una lunga doccia calda e rilassante e dopodiché buttarmi sul letto.

Uscimmo dall'aeroporto e ci recammo in hotel.

Ci avremmo passato solo un paio di giorni, giusto il tempo di poter trasferire l'arredo alla casa, che era già quasi pronta.

Io avrei voluto già vederla ma per il momento volevo solo dormire.

Facemmo le docce, io condividevo la stanza con mia madre mentre i miei fratelli la condividevano con mio padre, che poverino avrebbe dovuto sopportarli.

Mi fiondai sul letto e in poco tempo ero già crollata.

Dormii per tre ore quando fui svegliata da una notifica del mio cellulare: era Riccardo.

Io lo amavo ancora ma sapevo che non sarebbe durata, lo conosco e mi conosco, io ho bisogno di vedere la persona che amo, di stare con lei, ma decisi comunque di provarci per non farlo stare male, cercando di non pensare a come sarebbe potuto andare a finire.

"Amore sei arrivata?"
"Si, tutto apposto."
"È stato pesante il viaggio?"
"Abbastanza😪"
"Va bene amore, riposati. Ti amo."
"Ti amo anch'io."

Ma ormai mi ero già svegliata e non riuscivo a riaddormentarmi, così decisi di scendere giù nella haul per camminare un po'.

Era pomeriggio presto e c'era solo qualche vecchietto che chiacchierava e due coppiette che giocavano a biliardino, probabilmente amici.

Mi sedetti su un divano e avvisai i miei amici dell'arrivo a Totowa, dopodiché mi misi a cazzeggiare sul telefono.

Potei vedere un ragazzo avvicinarsi a me, era alto ma non troppo, aveva la carnagione chiara e un ciuffo di ricci scuri che lo contrastinguevano, io avevo un debole per i ricci e avrei voluto tanto toccarglieli, ma non lo conoscevo neanche quindi lasciai andar via quel pensiero.

Sembrava aver la mia stessa età.

Dopo si sedette accanto a me.

"Ciao" disse guardami con un sorrisetto davvero carino, facendo sorridere anche me.

"Ehm, ciao" gli risposi.

"Cosa guardavi? Ho visto che stavi ridendo."
Ma che gliene frega? Non sono affari suoi e neanche lo conosco!

"Niente."
Decisi di non dargli corda sperando che se andasse, ma così non fu.

"Mh, non mi sembra, comunque piacere Tony, Tony Lopez."
Mi porse la mano.

"Zoe" risposi senza muovermi dalla mia posizione. Ritiró la mano.

"Ok Zoe, cosa ci fai qui?"

"Come?" Chiesi scioccata dalla domanda.

"Intendo, come mai sei qui a Totowa."

"Ehm, mi ci sono appena trasferita, tra qualche giorno potrò andare alla mia nuova casa."

"Ah figo, quindi non conosci nessuno?"

"No."

"Vabene, é stato un piacere conoscerti."

Neanche il tempo di avere una qualsiasi reazione che si era già alzato ed era scomparso dalla mia visuale.

Aveva lasciato un fogliettino sul divanetto con un numero sopra.

Che strano ragazzo, così impacciato e pieno di sé.

Per la testa fui presa da mille interrogativi: Perché era in hotel se mi voleva mostrare la città? Cosa voleva da me, mi aveva appena dato un appuntamento? E perché era così presuntuoso?

Fui interrotta da Alejandro che, come me non riusciva più ad addormentarsi.

Si sedette accanto a me e gli raccontai tutto.

Lui per me era come un migliore amico, gli dicevo tutto e lui diceva tutto a me, ci davamo consigli e raramente litigavamo.

Mi consiglió di non perdere l'occasione di conoscere nuova gente e che quindi avrei dovuto scrivergli, in amicizia ovviamente.

Dopo aver cazzeggiato per un po' salimmo al nostro piano e andammo ognuno nella propria stanza.

Mi buttai sul letto e mi rilassai per qualche secondo.

Avevo appena messo piede in America e già avevo conosciuto un ragazzo?

~•~

Dopo qualche minuto decisi di scrivere al ragazzo dai capelli brizzolati conosciuto qualche minuto prima.

"Ehi."
"Zoe?"
"Sì esatto ahah."
"Ah ciao, che fai?"
"Nulla di che."
"Capito, se vuoi possiamo parlare di persona, magari non come prima ahah."
"Va bene."
"Quando vuoi scendi e ci facciamo un giro in queste zone."
"Tra una mezz'oretta?"
"Ok, a dopo."

Terminata la conversazione mi accorsi di aver avuto molto coraggio nel scrivergli, probabilmente in un altro momento non l'avrei mai fatto.

Mi preparai molto in fretta mettendo un semplice paio di jeans chiari abbinato a un top e delle Nike bianchi.

Misi giusto un po' di mascara e aspettai l'orario in cui sarei dovuta scendere.

Per fortuna mia madre ancora dormire altrimenti non mi avrebbe mai fatta uscire con uno sconosciuto.
E adesso pensandoci mi sentivo una pazza per quello che stavo facendo.

E adesso pensandoci mi sentivo una pazza per quello che stavo facendo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Tony, 20 anni

CIAOOO, COME STATE?
SPERO VI STIA PIACENDO LA STORIA.
LO SO PER ORA NON È MOLTO INTERESSANTE MA VI ASSICURO CHE CI SARANNO DELLE SORPRESE❤️

STILL IN LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora