Le giornate passavano, e io ero sempre a casa, sola.
Presi in considerazione l'idea di tornare a scuola, ma la accantonai subito, pensando che sarei rimasta da sola anche là.
Lisa mi scriveva un "come stai?" ogni tanto e mi raccontava cosa succedeva a scuola, ma nulla di più. Mia madre invece diventava ogni giorno più insistente a sapere la verità, era così seccante! Silenzio radio da Chaeyoung, ovviamente, ma c'era da aspettarselo.
Ciò che non c'era da aspettarsi fu invece una chiamata...da parte di Jisoo.
Non volevo rispondere, non potevo, ma mi sentivo così tremendamente sola che cedetti al terzo o quarto tentativo.
"Che vuoi?!" esclamai, seccata.
"Dobbiamo parlare."
"No, non dobbiamo."
"Sì invece. Ti prego, Jennie, non possiamo andare avanti così."
"Tu non puoi, io sì, e non esiste noi."
Ci fu una pausa. Quell'affermazione faceva male, anche a me: non potevo credere di averlo detto.
"Al parco sotto casa tua tra mezz'ora. Se non ci sarai, verrò io stessa a prenderti a casa." disse rigida, ma con un evidente groppo in gola. Dopodiché chiuse la chiamata.
"Okay, capo!" dissi irritata.Indossai una tuta - giusto per non scendere in pigiama - e le prime scarpe che trovai (un paio viola da corsa). Quando mancavano cinque minuti all'appuntamento, scesi senza nemmeno avvisare mia madre, con i capelli annodati raccolti in una coda bassa.
Raggiunsi il parco in pochi minuti, e mi guardai intorno in cerca di Jisoo.
L'aria fredda arrivava sulla mia pelle dalle fessure della felpa e mi faceva venire i brividi alla schiena, le foglie colorate d'arancione degli alberi erano quasi tutte cadute, e nascondevano l'asfalto del pavimento.
Non uscivo di casa seriamente da parecchio tempo, avevo quasi dimenticato quanto fosse rilassante.
"Jennie!" presi un bel respiro e mi voltai verso il punto in cui la voce mi aveva chiamata, ma...
"Lisa??"
La bionda agitava il braccio in aria, sull'altro capo della strada, davanti a una gelateria; attraversò le strisce e mi raggiunse.
"Perché questo tono sorpreso?" disse.
"No...niente." risposi, guardandomi intorno ancora in cerca di Jisoo.
"Che fai qui? ...aspetti qualcuno?" chiese poi, dopo una pausa.
Scossi la testa: non volevo che lei sapesse del mio appuntamento, ero ancora arrabbiata con lei.
"Lisa!" si intromise un'altra voce alle mie spalle.
Mi girai, pensando a quanto fosse stato inutile mentire a riguardo, ma, di nuovo, quella non era Jisoo.
"Oh...Chaeyoung."
"Felice di vederti, Jennie." poi si rivolse ancora a Lisa "Potevi almeno avvisare...ecco il gelato." le porse un cono a tre gusti, poi assaggiò il suo gelato dalla...coppetta. < Sei seria, Chaeyoung? >
"Andiamo?" chiese quindi a Lisa.
"Sì...certo." rispose lei. "Ci sentiamo Jennie, okay?" poi mi lasciò un bacio sulla guancia, che irritò evidentemente la rossa, la quale replicò impaziente: "Ti sbrighi? Ho la macchina ferma con le quattro frecce."
Anche se non credevo alla storia delle frecce, salutai Lisa e mi sedetti su una panchina del parco.
Aspettai altri cinque minuti, ma nessuna traccia di Jisoo.
"Stronza." mi alzai infuriata e mi diressi a casa a passo svelto.
Perché non presentarsi? Era stata lei a insistere perché venissi!Salii le scale e arrivai alla porta, frugai nelle tasche per cercare le chiavi ed entrai.
Nella sala d'ingresso c'era un tavolo circolare apparecchiato per due, un tulipano giallo al centro.
"Oh, è arrivata signorina! Prego, si sieda." una persona, in abito da cameriera, entrò nella stanza, si avvicinò al tavolo e fece indietreggiare la sedia in modo che mi sedessi, ma io non mi mossi di lì.______________________________________
Spazio autore
Sono viva uau
Chi sarà questa persona?
Coomunque, tutto okay gente? Come va la quarantena? A me bene dai, non patisco lo stare in casa :3