Chiesi a Jisoo di rimanere quella notte. Mia madre era fuori per lavoro, e io avevo bisogno di lei.
La mattina seguente mi svegliai che erano le 7 e qualcosa, guardai Jisoo, che dormiva sul divano. Sospirai e andai a preparare la colazione. La caffettiera si trovava nella credenza in alto, e io non ci arrivavo, allora presi una sedia e ci salii, ma quando appoggiai il piede ancora ferito, mi fece così male che tolsi il peso del corpo, e finii a terra con un frastuono orribile.
Jisoo si fiondò da me, svegliata dal rumore. "Jennie! Stai bene??"
Aprii la bocca per rispondere, ma il risultato fu che cominciai a piangere, di nuovo.
Lei allora si affrettò ad accucciarsi accanto a me e abbracciarmi.
"Ti accompagno da Jiu, se vuoi."Sbarrai gli occhi.
Da quando avevo smesso di andare a scuola, non ero più andata neanche da lei, me n'ero dimenticata...mi sentivo malissimo per questo.
"Jen?" si staccò dalla stretta "ehi, che c'è?"
"N-non ci sono più andata."
"Oh..." il suo sguardo si illuminò leggermente "...è un bene. Sono felice per te."
"È ovvio che sei felice! Felicissima immagino! Altro che bene! Mi sono dimenticata di lei! Non mi perdonerà mai!!"
"Jennie, non ricominciamo."
"Tu hai cominciato, cazzo!"
"Lo so ma..."
"Che cosa dirà adesso? Potrò mai farmi perdonare?"
Jisoo posò una mano sul mio braccio. "Non hai bisogno di essere perdonata, lei non...può offendersi."
"Devo tornare da lei, ora!"
"Forse è meglio se resti con me."
"NO! Ha bisogno di me."
Ora mi prese il viso tra le mani, costringendomi a guardarla.
"Io ho bisogno di te. Io. La tua ragazza."
Allontanai le sue mani bruscamente.
"Tu non sei la mia ragazza! La mia ragazza è Jiu!"