Chapter Four

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Dopo essere stato cacciato dalla casa dei suoceri Andrew tornò da solo a casa.
Rimase a fissare quella casa dove c'era solo lui e realizzò quanto fosse straziante quel silenzio che inondava la casa.
L'immagine di Krystel che sorrideva gli si fece varco nella mente.
Quelle volte che si addormentava sul divano nell'aspettarlo, quando gli riscaldava la cena, quando gli prendeva la cartella quando lo vedeva arrivare, quando tornava brillo da una bevuta con i colleghi e lo portava nella camera da letto.
I suoi piedi lo portarono nella stanza da letto e immaginò la figura di lei nel letto che lo aspettava, ma non sarà più così.
Aprì l'armadio della moglie, ancora per quel momento, e non trovò più le sue cose.
Si accasciò per terra e pianse.
Pianse spinto dai rimpianti e dalla sensazione di aver perso la cosa più importante nella sua vita.
Come poteva un traditore piangere per le sue azioni, doveva essere felice di essere libero da quel matrimonio.
Non era quello che voleva?
Essere libero della donna che lo amava e rispettava più di se stessa, quella donna che si prendeva cura di lui e sopratutto la donna che ha tradito.
Solo ora si era reso conto di non essere così innocente.
L'aveva persa, ha perso quell'unica donna che aveva accettato tutte le sue imperfezioni e amato per ciò.
La mattina seguente Andrew si trovava ai piedi del letto abbracciando il cuscino di Krystel.
Il telefono squillò e come un movimento velocissimo lo prese tra le mani e rispose.
"Krystel! Tesoro! Ascoltami..." fu interrotto
"Caro, non sono Krystel. Tua moglie mi ha appena licenziato! Cosa vuoi fare ora?!"esclamò l'amante
"È venuta a lavoro?" Chiese
"Si che è venuta a lavoro! Ha detto che possiamo stare insieme senza problemi ora." disse lei
"Com'era? Normale? Si trova bene? Dove sei ora?"
"Mi trovo nel tuo ufficio con le vostre carte di divorzio. Vieni o no?!"
"Arrivo." Disse lui chiudendo la chiamata

Arrivò nel suo ufficio privo di una doccia fresca e con addosso i primi indumenti puliti che aveva visto.
"Caro, come mai in questo stato?"chiese l'amante
"Dammi le carte." gliele strappò dalle mani e le buttò nel trita carta.
"Non hai intenzione di divorziare?" Esclamò lei
"No.Abbiamo chiuso. Non voglio più vederti. Ti troverò un lavoro qui se vuoi, ma non voglio più avere niente a che fare con te." Disse lui
"Credo che si un po' tardi per salvare il vostro matrimonio. Ho letto le condizioni che ha messo." Sorrise
"Ha già inserito le condizioni?! Dimmele." Si portò le mani alla nuca
"La devi lasciare andare, è troppo tardi." disse
Sono tutte cazzate, pensò.
Lui è ancora suo marito e non poteva decidere senza il suo consenso.
Corse fuori dal suo ufficio e tornò a casa sperando di poterla incontrare là.
La ex signora Willtom si trovava davanti la porta della sua casa.
Ansia, paura e confusione presero possesso del suo corpo.
Ma come poteva un traditore essere a casa ora che era libero di fare quello che voleva.
"Amore!" Sentì alle sue spalle
Non poteva girarsi, non aveva il coraggio di vedere quell'uomo che fino alla sera prima aveva lasciato andare, ma non poteva essere debole di fronte a quell'essere.
I suoi passi si facevano sempre più vicini ed aprì la porta.
Si trovarono dentro casa, ma non era più loro quella casa era semplicemente la dimora di un uomo schifoso.
Krystel fece piccoli passi guardandosi intorno e Andrew la guardava da dietro.
Le sere ad aspettare il marito e i pianti con la coscienza piena del tradimento di lui, si fecero strada nella mente.
"Possiamo parlare?" Andrew la abbracciò da dietro.
Krystel trattenne le lacrime e uscì da quella presa.
"Quale scusa hai pensato."disse lei senza girarsi
"Ti amo. Ho sbagliato. Perdonami."disse lui.
A quelle parole, Krystel perse la forza alle gambe e si accasciò per terra.
Andrew corse e la abbracciò.
"Ti amo." Sussurrava in continuazione a ritmo dei pianti di lei
Come poteva osare di utilizzare quelle parole.
Quelle parole non avrebbero mai salvato il loro matrimonio, non più.
Perdonarlo sarebbe stato più facile avendolo fuori dalla sua vita, perchè quello che sembrava per lui uno sbaglio era stata una sua scelta che aveva preso senza pensare ai sentimenti della moglie.
Rimasero lì abbracciati per vari minuti, da molto tempo non avevano aperto i loro cuori l'un l'altro e sembrava strano, quella situazione sembrava calmarsi quando lei incominciò a smettere di piangere.
In quel momento lei si staccò da quel abbraccio come una furia e si diresse nella stanza degli ospiti e si chiuse lì dentro.

Love in  a second chance?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora