Posso stringerti la mano?

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Le lezioni per i ragazzi della squadra di pallavolo del Karasuno erano passate molto lentamente e un unico pensiero perseverava nelle loro teste tanto che erano stati tutti richiamati più volte dai loro professori per la loro poco attenzione durante le spiegazioni e il loro poco impegno durante lo svolgimento degli esercizi.
All'intervallo erano tutti rimasti mogi ai loro posti e durante il pranzo si erano trovati sul tetto a tenersi compagnia cercando di non pensare ad un plausibile motivo del tentato suicidio di Hinata.
Le lezioni pomeridiane non erano passate in modo tanto diverso da quelle mattutine solo che erano più agitati e spesso venivano ripresi poiché tremavano sui banchi o facevano rumori con le penne, insomma non erano riusciti a rimanere fermi neanche per un secondo quel pomeriggio.

Quando anche tutte le lezioni pomeridiane finirono i ragazzi si ritrovarono davanti al cancello della scuola pronti a dirigersi all'ospedale dove era ricoverato Hinata.
Camminavano velocemente e si notava lontano un miglio che erano agitati e che non vedevano l'ora di vedere l'amico anche se non erano sicuri che lui volesse vedere loro.
Il tragitto era durato relativamente poco perciò arrivarono velocemente da Hinata.
Kageyama li condusse davanti alla porta della stanza del ragazzo e poi, dopo un sospiro pieno di ansia, aprì la porta rivelando un magro ragazzo dai capelli arancioni che fissava fuori dalla finestra il cielo in modo malinconico.
Il suo corpo sembrava esile come quello di una libellula però bisogna ricordarsi che le libellule sono esile ma attraversano comunque le tempeste ballando.

I ragazzi della squadra maschile di pallavolo del Karasuno entrarono uno ad uno lentamente nella stanza, che li conteneva tutti per miracolo, sotto lo sguardo vuoto di Hinata.
Poi lo salutarono e lui fece un sorriso, non era il sorriso allegro e spensierato che di solito mostrava, quello era più un sorriso finto pieno di tristezza.
Nella piccola stanza dell'ospedale si creò uno strano silenzio colmo di ansia finché Sugawara non chiese ad Hinata come si sentiva, Hinata dal canto suo non voleva rispondere, cercò con gli occhi Kageyama e appena lo trovò disse: "Kageyama, posso stringerti la mano?"
I ragazzi erano stati colti alla sprovvista con quella richiesta così si girarono tutti verso di lui, Kageyama si diresse verso il lettino in cui si trovava, gli diede un bacio sulla fronte e poi gli strinse la mano.
Kageyama notò che Hinata stava tremando, forse era agitato perché c'erano troppe persone o forse aveva semplicemente freddo, Kageyama non lo sapeva ma comunque strinse la mano di Hinata con più forza come per fargli capire che non era solo, Hinata colse il messaggio e disse: "beh potrei stare decisamente meglio ma direi che sto bene, voi??"
Sugawara fece un sorriso e rispose: "bene, ci stiamo preparando per l'inizio del torneo, spero che anche tu potrai giocare quel giorno"
Hinata alla parola giocare sorrise genuinamente e rispose: "certo che ci sarò! Mi manca giocare a pallavolo, voglio saltare e schiacciare la palla e fare la nostra veloce, Kageyama vero che appena sto bene mi fai schiacciare una tua alzata??"
Kageyama ovviamente gli rispose con un si.
I ragazzi iniziarono a chiacchierare del più e del meno, con Tanaka e NIshinoya che ovviamente urlavano come dei matti e Daichi che li sgridava come un bravo padre dovrebbe fare e Suga che diceva a Daichi di stare calmo e di non iniziare a gridare anche lui, fin quando dopo circa un'ora un medico entrò dicendo che era meglio se ora Hinata riposava, così si salutarono.

Kageyama rimase lì, non voleva lasciare Hinata da solo, e il medico chiese poi ad Hinata se avesse subito abusi sessuali per molto tepo prima di tenatre di suicidarsi, Kageyama rimase impietrito da quella domanda, come poteva anche solo pensare che Hinata avesse subito una cosa del genere, impossibile, Kageyama non poteva crederci.
Hinata strinse più forte la mano di Kageyama e poi disse: "si, mio padre ha abusato di me per circa 1 anno e mezzo, vorrei poterlo denunciare"

Kageyama perse un battito, davvero suo padre aveva fatto una cosa del genere ad Hinata, Kageyama era furioso, pensava ad un modo per farla pagare al padre di Hinata quando il medico disse: "certo che puoi denunciarlo, chiamo la polizia anche adesso se te la senti" Hinata strinse ancora la mano di Kageyama e rispose con un convinto: "certo che me la sento, non voglio più scappare come ho fatto quel giorno e non voglio neanche che tocchi la mia sorellina Natsu, se non lo denunciassi e lui facesse del male a Natsu e a mia madre mi sentirei in colpa e tenterei di suicidarmi di nuovo e non voglio che accada"
Il medico, dopo aver sentito quella risposta disse ok vado a chiamare la polizia così puoi fare la denuncia, poi uscì dalla stanza e andò a fare la chiamata alla polizia.

Kageyama chiese a d Hinata se si voleva suicidare per colpa del padre e la risposta era ovviamente positiva, Kageyama fu preso da uno scatto d'ira, gli chiese perché non gliene avesse mai parlato e perché avesse sempre fatto finta che andasse tutto bene anche in famiglia e Hinata scoppiò a piangere dicendo: "abbracciami, baciami, stringimi la mano, possiamo anche parlare di come ti va la scuola o come vanno gli allenamenti di pallavolo ma non chiedermi di parlare della mia famiglia o del perché io non ti abbia mai detto cosa provavo perché lui lo voleva fare ma aveva paura che tu non lo potessi capirmi e ascoltarmi, credevo mi avresti allontanato se ti avessi detto quello che mio padre mi faceva, credevo che avresti creduto che mi piaceva...ecco... fare quelle cose, insomma si...ecco farsi...hai capito! scusa"

Kageyama strinse la mano più forte ad Hinata lo baciò e poigli disse:" io sono qui con te, ora puoi dirmi tutto quello che vuoi, perché io ti amo e non ti lascierò più andare."
"tu davvero mi ami?" disse Hinata titubante.
"ma certo, come faccio a non amarti, sei tutto per me, preferisco stare con te che giocare a pallavolo, non so riesci a capire ma la pallavolo era tutto prima che arrivassi tu e adesso è passata in secondo piano perché tu sei la prima cosa che penso alla mattina e l'ultima che penso la sera, se tu non ti fossi ripreso...io...mi sarei ucciso, non avrei voluto vivere senza di te, non ci sarei riuscito a vivere senza di te" rispose kageyama quasi sul punto di piagere. "kageyama...io...ti amo, pensavo me senza di me staresti stato meglio, scusa, io...io...scusa, scusa tanto, non avrei mai dovuto provare a morire ma ora che sei con me...voglio tronare a vivere, insieme, io e te"

Appena Hinata finì di parlare un poliziotto bussò alla porta ed entrò salutando i 2 ragazzi e dicendo che se voleva poteva fare la denuncia in quel momento senza andare alla centrale così Hinata iniziò a raccontare le cose che suo padre gli faceva, ogni tanto iniziava anche a piangere ma era normale dopo tutti quegli abusi.
Kageyama era sconvolto dalle parole di Hinata mentre il poliziotto sembrava molto più calmo anche se un caso di quella portata non lo aveva mai conosciuto prima perciò are un po' agitato e non sapeva bene come agire ma una volta contattato il suo capo e fatto rapporto avrebbe arrestato il padre di Hinata.


Spazio di una personcina anche chiamata clarky
Grazie a tutti per i voti e per i bei commenti, sono felicissima che vi stia piacendo!!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e boh non so che altro dire perciò byeee

Spazio domanda per voi (vi prego rispondete ho bisogno di sapere!)

Qualcuno deve dirmi come si chiama il padre di Hinata!
Ho fatto ricerche online ma non lo trovo da nessuna parte, se qualcuno di voi sa come si chiama vi prego me lo dica, io sono in panico😂

Comunque chi è il personaggio di haikyuu che sopportate meno??
Io personalmente non odio nessuno ma i gemelli Miya mi stanno un po' sulle palle soprattutto Atsumu, mi spiace a chi piace ma ovviamente ognuno a le sue opinioni😁

Bene ora vi lascio sul serio, byeee

Ti amo perciò non lasciarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora