Thomas' pov
Vengo svegliato, come tutte le mattine, dalla mano di papà che mi fa dei grattini sulla schiena.
Apro piano gli occhietti mettendomi a sedere sul letto e stringendomi tra le braccia di papà.
"giorno papi" dico sbadigliando.
"buongiorno principino" mi saluta lui prendendomi in braccio.
Mi accompagna giù dove facciamo colazione tutti insieme.
Non so bene cos'è successo con Hiro, ma ora il clima in casa è decisamente meglio, molto più allegro e sono contento.
Certo Hiro non è diventato la gentilezza fatta persona, però è molto più sereno e meno sgorbutico.
Odia ancora la scuola, ovviamente, e cerca di non andarci, ma papà su questo non cede, non gli farà perdere più nessun giorno.
Finita la colazione ci andiamo tutti a preparare e poi papà ci accompagna a scuola.
Appena mi lascia davanti scuola cotto subito dai miei compagni e ci mettiamo a giocare prima che suoni la campanella.
Appena suona entriamo controvoglia e ci sediamo ai nostri posti.
Oggi deve interrogare matematica e io ho paura.
La maestra è davvero severa, e fa domande difficili.
Io ho studiato tutto ieri con papà, ma la matematica è tanto difficile e ho capito ben poco.
Spero non chiami me.
Appena la maestra entra noi ci alziamo per salutarla e poi ci rimettiamo seduti.
Fa velocemente l'appello e poi chiama gli interrogati.
"Thomas vieni anche tu alla lavagna insieme a Viola, e portate entrambi il quaderno che controllo gli esercizi" e ovviamente la mia buona stella ha deciso di andarsene in vacanza proprio oggi.
Cosi mi alzo e vado alla cattedra con il quaderno.
Fortuna che papà mi ha aiutato a fare gli esercizi e quindi sono fatti bene.
"bene, qualcuno non ha capito qualche esercizio?" chiede a tutti la maestra
"io non ho capito il 33" dice una mia compagna di classe e altri due si uniscono a lei.
"Thomas tu lo hai fatto?" mi domanda ed io annuisco.
"bene allora spiegalo ai tuoi compagni"
Io faccio per prendere il quaderno ma lei mi ferma.
"la traccia te la detto io, l'esercizio lo fai da solo alla lavagna, tanto se lo hai fatto a casa lo sai fare anche qua" mi dice e poi comincia a dettami l'esercizio.
Ho davvero tanta paura e ho la manino che mi trema tutta.
Comunque ricordo vagamente la spiegazione di papà e quindi comincio, molto lentamente, a fare l'esercizio.
Ma la maestra mi riprende molte volte per la lentezza nell'eseguire i conti.
"Thomas ci stai mettendo una vita per fare un semplice esercizio già fatto a casa, e sbagli anche i calcoli!" mi sgrida guardandomi severamente.
"m-mi dispiace tanto, i-io mi sto impegnando"
Lei controlla il mio quaderno e poi guarda di nuovo me.
"da chi hai copiato l'esercizio? È fatto bene ma non puoi essere stato tu dato che ora non lo sai fare!"
"l'ho fatto io m-maestra, m-mi ha aiutato papà" le dico spaventato.
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my children
Teen FictionChristian Morgan era un ragazzo come tanti quando incontrò Asami, una semplicissima ragazza giapponese. Si innamorarono e si sposarono, ebbero dei figli, ma durante l'ultima gravidanza il mondo gli crollo adosso. Asami aveva un tumore e curarlo avre...