CAPITOLO 1

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BETTY

So let me introduce myself 'cause I can't take no more
Here there's too many stupid people and they have control
I got a plan in my mind and I won't let go
I've got a pistol in my head, pam pam pam shoot
And I don't wanna hear you so please shut up and now
(Chosen – Maneskin)

E' mattina, ovviamente.
E, sempre ovviamente, devo andare a scuola.
E, ancora più ovviamente, sono in ritardo.

Merda
Merda
Merda

Bene, io sono Betty Cooper e abito in una "graziosa" cittadina, Riverdale.
Oggi, cliché dei cliché, è il primo giorno del mio terzo anno di liceo e OVVIAMENTE sono già in ritardo.
Altro cliché, certamente, ma, la verità, è che il ritardo fa parte di me.

Mi catapulto giù dalle scale, ad una velocità inaudita, con addosso i vestiti che avevo saggiamente preparato ieri sera, prendo il mio caffè, l'unica cosa che mi tiene ancora in vita, saluto mia madre, con la speranza che sia in casa ed esco.

Fuori, ad attendermi da ottimo cavaliere, c'è il mio vicino di casa, nonché mio migliore amico Archie Andrews, che pare abbia appena superato la pubertà, diventando così non-Archie, trasformandosi in un ragazzo, che nulla ha a che fare con il piccolo ragazzino rosso con cui sono cresciuta.
Potrei anche farci un pensierino...

No, no, no, certo che no: come mi vengono in mente certe cose? Lo conosco da troppo tempo, non mi potrebbe mai piacere lui.
Ahh, questi addominali, come rovinano le ragazze.

"Ehi, Betty" mi saluta, nonostante sappia di non dovere usare "ehi", soprattutto dal momento che ha letteralmente passato l'estate lontano da Riverdale, abbandonandomi alla solitudine.

"Ciao, straniero. So che sei tornato ieri sera, ma saresti potuto passare a salutarmi, lo sai?" lo rimbecco subito.

"Ho pensato di tirarti qualche sassolino alla finestra per svegliarti, ma ti ricordi quella volta che ho spaccato il vetro? Ho ancora paura di tua madre" dice e mi lascio andare ad una risata.

E' successo per davvero: avevamo dodici anni e la faccenda dei sassolini sulle finestre ci era sfuggita di mano e, un giorno, un sassolino non così piccolo è atterrato nella mia camera.
Cose che capitano, insomma.

Ridiamo al ricordo e, intanto, ci incamminiamo vero la Riverdale High, la scuola superiore, un edificio molto simile ad un carcere, dove, almeno per il primo giorno di scuola, sono felice di andare.

Ad un certo punto, prima che io potessi anche solo guardarmi in giro, mi si fionda addosso una testa di capelli scuri pettinati (cosa che mi fa ricordare che anche io, forse, avrei dovuto fare lo stesso), a cui è abbinato il corpo della mia migliore amica, Veronica.

"Betty! Tesoro! Mi sei mancata tantissimo" dice la ragazza, mentre stringe le sua braccia intorno a me.

"V, ci siamo viste solo due giorni fa" le faccio notare, nonostante anche io apprezzi questa sua dolcezza inaspettata.

"Zitta, B... Ah, ciao, Archie" dice e io ho come il presentimento che le orecchie della mia amica stiano avvampando, diventando più rosse del mio amico.

"Ciao, Ronnie" la saluta lui.

Veronica ha una cotta assurda per Archie e sinceramente sono così carini insieme... Speriamo che i due neuroni del mio migliore amico riescano a fare contatto per un attimo e capire che la mia V, unica ed inimitabile, è quella giusta per lui.
Speriamo.
Ed ecco un'altra motivazione per cui non mi interesserei mai a quella carota del mio vicino.

Mi dirigo verso il mio armadietto, con una nonchalance impressionante, e trovo un ragazzo che sta cercando di aprire quello di fianco al mio.

Riconosco il berretto: è Jughead Jones, il ragazzo misterioso, il sogno erotico proibito di ogni ragazzina, conoscenza che posso vantare grazie alla mia amicizia con Archie, che doveva essere il suo migliore amico.
O, almeno, lo era fino a che, fonte Archie, non è entrato in brutti affari, perdendo ogni rapporto.
Leggende metropolitane narrano che spacciasse, ma, sinceramente, penso che bisogni lasciare in pace quel povero ragazzo che, bel faccino a parte, non penso abbia fatto molto di male.

"Ciao, vuoi una mano?" chiedo, sfruttando tutta la mia gentilezza.

Il ragazzo non si gira nemmeno.
Io ci provo a difenderlo, con la mia coscienza, intendo, ma questo primo incontro ravvicinato, se escludiamo un quasi certo incontro all'asilo, non gli fa ottenere punti in suo favore.

Arrivo all'armadietto di fianco e lo apro senza il minimo sforzo.
Ho sempre avuto un talento nell'aprire gli armadietti, lo so.

Finalmente il ragazzo alza lo sguardo, fulminandomi con degli occhi di ghiaccio.
Simpatico, davvero.

"Come cazzo si apre 'sto coso?" chiede, dimostrando la conoscenza di un lessico elevatissimo.

"Dai, fai fare a me" propongo e, distruggendo tutto il suo orgoglio virile, lo apro.

"Fantastico, la cheerleader-fighetta-e-popolare che fa la carina con quello strano. Cos'è, ti danno crediti extra se cerchi di aiutarmi?".

Rimango spiazzata.
Mi hanno trattato davvero male e in davvero tante, tantissime situazioni nel corso della mia vita, ma, solitamente, non mi faccio insultare anche da un perfetto sconosciuto.
Non è nel mio stile.

"Calmati, tesoro, si chiama solo gentilezza..." rispondo e il ragazzo, dimostrandosi senza un briciolo di autocontrollo, se ne va.
Non riesco a capire come faccia a piacere tanto.

E poi, tanto per intenderci, sì, sono una cheerleader, per motivi nepotismo, fondamentalmente, ma non sono né "fighetta", né popolare.
Sono la migliore amica di un giocatore di football, okay, ma, a parte questo, non sono piena di amici. Archie, Veronica e pochi altri eletti.

E poi chi si crede di essere quello lì?
Forse Archie ha ragione: ha passato un brutto momento, ma si da il caso che la vita non sia facile per nessuno, tutti abbiamo i nostri scheletri nell'armadio, ma, tendenzialmente, non siamo tutti degli stronzetti.

Torno dai miei amici e ricominciamo a parlare, fino al suono della campanella, quando, con mio sommo dispiacere, devo separarmi da Veronica.

Cerco la classe, senza avere grande successo e, non appena la trovo, entro. In ritardo.
Non è colpa mia se hanno spostato le classi...

Mi scuso con la professoressa e mi siedo nell'ultimo banco rimasto, che, fortuna ha voluto, fosse vicino allo stronzetto dell'armadietto...

Che culo!

//SPAZIO AUTRICE//
eii, questo e' il primo capitolo e nulla, spero che vi piaccia :)
lasciate una stellina☆︎

SAVE ME {bughead story}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora