<...Cosa pensi di me?> Chiedesti, incrociando i tuoi grandi occhi con i suoi improvvisamente spalancati, arrossendo e dentro di te sperando di sentire qualcosa che ti potesse almeno illudere...
Un silenzio esorbitante interrotto solamente dal rumore delle onde che si infrangevano sulla costa seguiva la tua domanda.
Un attimo così imbarazzante che desiderasti di sparire dalla faccia della terra.
Il silenzio fu spezzato definitivamente dalla così tanto attesa risposta di Guzma.<...Che sei una mocciosa.>
Sospirasti, non sapevi neanche in cosa stavi sperando. Voltasti la testa nella sua direzione e accennasti ad una smorfia di disgusto.
<Bah, come se tu fossi chissà cosa.>
Ti fissò confuso e ridacchiò leggermente, scuotendo la testa e alzandosi da terra per dirigersi più verso il mare.
<Oggi sei strana, prima vieni a trovarmi per l'ennesima volta e ora fai domande strane, essere diventata Campionessa deve averti dato alla testa> Esclamò distrattamente, lanciandoti un'occhiataccia confusa ed indagatrice.
Era sempre il solito, non si fidava di nessuno e non abbassava mai la guardia... Dopo essere venuta a conoscenza dello scioglimento della sua banda speravi che sarebbe stato più facile da avvicinare, ma non fu così. Le muraglie che si era costruitto attorno a sé non erano crollate neanche un po' nel corso della tua avventura.<Non sono strana> Mugugnasti alzandoti e spolverando via la polvere dai tuoi pantaloncini con le mani. Ti avvicinasti a lui e lo osservasti mentre fissava come ipnotizzato il mare.
<Tu mi nascondi qualcosa (T/N)... Sei strana da quando ti ho conosciuta> Disse chinandosi verso di te, assottigliando lo sguardo e fissandoti dritto negli occhi, nel tentativo di scrutare qualcosa all'interno di essi.
Distogliesti lo sguardo e cercasti di nascondere il rossore che aveva preso possesso del tuo intero viso, ma lui afferrò improvvisamente il tuo mento con una mano, costringendoti a voltarti nuovamente nella sua direzione.<Yoh, dovresti guardare negli occhi la persona che ti sta parlando.> Brontolò alzando un sopracciglio e fissandoti in attesa di un tuo segno di vita.
Sospirasti e scacciasti la mano dal tuo viso.<La mia stranezza non è affar tuo, sono solo una mocciosetta in fondo> Rispondesti sorridendo compiaciuta, appoggiando le mani sui fianchi fiera della tua risposta.
Guzma ti guardò ancora più stranito di prima, scosse la testa e fece per aprir bocca, ma tu lo precedetti.<... Parlando seriamente, qui, quella strana non sono io, ma tu... Ti conosco da un anno ormai e non sono riuscita a capire quasi nulla di te.> Mormorasti, alzando lo sguardo e mantenendolo dritto su quello dell'ex boss.
La sua espressione cambiò improvvisamente, divenne seccata, ma con un pizzico di curiosità in essa.<Ragazzina, sei strana forte... In ogni caso, non vedo perché dovresti capire qualcosa sul mio conto. Meno capisci, meglio è.> Borbottò poi, infilando le mani all'interno delle tasche dei pantaloni di tuta e iniziando a incamminarsi verso la via del ritorno.
Non sapevi cosa ti stesse prendendo, ma appena lo vedesti allontanarsi da te, d'impulso lo afferrasti, trattenendolo e stringendo la presa sull'orlo della sua felpa.<Giù le mani ragazzina.> Disse con voce calma Guzma, voltandosi parzialmente e fissandoti con aria confusa e seccata.
Percepisti le guance accendersi di un rosso accesso e il calore divampò lungo tutto il tuo corpo.<N-no.> Riuscisti solo a balbettare quella parola, mantendo lo sguardo fisso a terra. Troppo imbarazzata per anche solo incorociare il suo sguardo.
<Guzma mi sono resa conto di una cosa...>
Lo sentisti sospirare e voltarsi completamente nella tua direzione.
<...Uhm ecco... Non so come dire... Allora... praticamente... Io->
<Mocciosa non ho tutto il giorno.>
Ti interuppe lui, scagliandoti addosso quelle parole con una freddezza assoluta.
Rimanesti in silenzio, impietrita, ma il fatto che ti avesse interrotta così brutalmente non ti andava giù.
Lasciare che le persone ti mettessero i piedi in testa non era da te, anche se si trattava di Guzma, non potevi sopportarlo.<Ehi! Dammi un attimo! E secondariamente ce l'hai tutto il giorno! Non fai nulla dalla mattina alla sera. Stai sempre lì in piedi affianco alla roulotte!> Esclamasti tu, lasciando la presa e alzando lo sguardo per fissarlo con disapprovazione.
Lui parve inizialmene preso alla sprovvista dal tuo improvviso cambiamento di carattere, ma rise subito dopo, mostrando un inaspettato sorriso sul suo volto.<Ecco. Ascoltami perchè mi è difficile parlarti di questo... Uhm... Allora, ho come l'impressione che se non ti dico questa cosa finirò per venire alla roulotte almeno una volta al giorno nel tentativo disperato di vederti... Allora... Guzma, da quando sono diventata Campionessa ho notato che non mi ronzi più intorno come facevi prima... Ecco... e... non so come dire, ma mi dispiace.>
Ti interrompesti per assicurarti che ti stesse seguendo, ma dalla sua espressione non sembrava che ci avesse capito molto... Forse avevi fatto troppi giri di parole.
<Insomma, quello che voglio dire è che mi manca averti attorno a me. Mi piaceva avere te che mi coprivi le spalle contro il Team Rainbow Rocket! Era stato così divertente> Mormorasti gioiosamente, sorridendo e fissando Guzma con occhi sognanti.
<Ragazzina, mi sembra che la noia ti abbia dato alla testa, stai dicendo cose strane.> Mormorò lui, quasi sul punto di girare di nuovo i tacchi ed andarsene.
<Guzma, tu mi vedi veramente solo come una mocciosa?>
Non ricevesti subito una risposta, ci fu un lungo attimo silenzio in cui Guzma ti fissava confuso.
<No, in questo momento mi sembri solo una persona fuori di testa.> Disse poi di getto, aggrottando la fronte e infilando di nuovo le mani in tasca.
<Guarda che non sto scherzando, sono seria!>
<Lo so! È questo che dico che sei pazza!> Esclamò.
Scuotendo la testa e mantenendo lo sguardo per terra confuso, si voltò per andarsene di nuovo, alzando la mano destra come per salutarti.
Non ci potevi credere, da quel discorso che eri finalmente riuscita a fare, tutto ciò che avevi ottenuto era essere considerata pazza. Non lo potevi accettare, avevi il bisogno di chiarire e di accettare finalmente i tuoi sentimenti, mettendolo al corrente di tutto.<Guzma! Tu mi piaci! Molto!> Urlasti all'improvviso, stringendo i pugni e chiudendo gli occhi, attendendo con timore ed eccitazione la risposta di Guzma.
STAI LEGGENDO
Guzma X Reader - Fly High!
FanfictionUna giovane Campionessa si ritrova a lottare con i suoi piccoli problemi di cuore, inesperta, in quanto abituata ad affrontare solamente un altro tipo di lotta nella sua vita, ovvero quella con i Pokemon...