Capitolo 7

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Erano passati alcuni giorni dall'ultima volta che avevi visto Guzma, avevi pensato più volte a come chiedergli scusa e cosa avresti potuto dire, ma la miglior decisione che potesti prendere fu quella di lasciar passare un po' di tempo prima di farti rivedere.
Avevi come l'impressione che se ti fossi imposta ulteriormente, le cose non sarebbero finite bene... Insomma, alla fine nella vita ci sono momenti in cui è bene non insistere e questo era uno di quelli.

<Spero stia bene...> Mormorasti però, fissando il mare dalla veranda con aria preoccupata.
Accarezzasti (N/P) riacquistando calma, ma appena buttasti l'occhio sulla via sospirasti nel vedere un'altro giovane allenatore presentarsi davanti casa tua.
Era da un po' che avevano iniziato a raggrupparsi alla tua porta, pretendendo con aria spavalda di sfidarti al di fuori della Lega Pokemon.
Alzasti gli occhi al cielo e, per l'ennesima volta, accettasti per gentilezza, concludendo la battaglia in meno di cinque minuti.

<Avanti ho bisogno di brio! Possibile che non ci siano allenatori abbastanza forti (N/P)?> Domandasti avvicinandoti al tuo pokemon con aria affranta, guardando il giovane allenatore mentre correva verso un Centro pokemon col cuore spezzato.
Sospirasti e facesti rientrare (N/P) nella sua pokeball.
Tuttavia, il pensiero di Guzma ti martellava la testa, non riuscivi a fare altro se non a pensare a quanto male fosse stato durante la notte passata da te... Rimuginandoci su per un'intera ora, ti decidesti e alla fine arrivasti alla conclusione di dover verificare come stesse.

<Ma sì, alla fine son passati come minimo cinque giorni. È del tutto giusto che io vada a verificare come sta.> Concludesti poi, annuendo al tuo riflesso nello specchio e prendendo, prima di uscire, il tuo zainetto.

***

Dopo aver chiamato Charizard con il Pokepassaggio, arrivasti ad Ula'Ula sana e salva. Ti guardasti intorno e con un'espressione di pura sicurezza in volto ringraziasti Charizard prima che ripartisse, accarezzandogli con gentilezza il muso.

<Ok. Eccoci qui!> Esclamasti, stringendo le spalline dello zaino ed iniziando a muoverti in direzione del luogo in cui solitamente si trovavano le roulotte di Guzma e di Plumeria.
Tuttavia, appena arrivasti difronte al laghetto, trovasti solamente le due roulotte con le reclute e Plumeria. Pensasti di avvicinarti e chiedere loro dove potesse essere Guzma, ma non eri così in buoni rapporti con lei e le reclute non ti avrebbero probabilmente mai detto nulla sul loro adorato capo, così ti limitasti a gettarti fra le braccia della sorte, dirigendoti verso il luogo più ovvio in cui sarebbe potuto andare... ovvero Po.

La pioggia scrosciava incessantemente in quel posto, non ti era mai capitato di trovarci il sole e non sapevi come ciò fosse possibile. Coprendoti con lo zaino la testa, procedesti all'interno della vecchia base del Team Skull, addentrandoti, dopo una corsa sfrenata sotto la pioggia scrosciante, all'interno della grande casa.

Una volta dentro corresti su per le scale e uscisti sul terrazzo, passando poi sulle assi di legno posizionate sulle tegole, arrivasti nell'ala in cui si trovava la stanza di Guzma.
All'improvviso, appena ti trovasti difronte alla sua porta, un sentimento di rimorso pervase il tuo corpo... Iniziasti a pensare che forse non avresti dovuto, che forse si sarebbe arrabbiato ulteriormente se ti avesse rivista dopo l'ultima volta e che forse era meglio se giravi semplicemente i tacchi e tornavi a casa, rassegnandoti e lasciandolo vivere la sua vita senza che tu lo tormentassi... però non potevi. Volevi assicurarti che stesse bene, non ti importava come avrebbe reagito o se avrebbe finito con l'odiarti... l'unica cosa che volevi era sapere se stava bene. Così, prendendo un bel respiro, posasti la mano sulla maniglia della porta, spalancandola guardando dritto davanti a te con aria decisa.

Guzma sussultò a causa del tuo improvviso gesto, fissandoti confuso mentre se ne stava seduto sul suo trono.

<Ma che diamine?!>
Apparve colto di sorpresa, fissandoti mentre di avvicinavi a lui, immobile e confuso.

<Sapevo che ti avrei trovato qui.> Ammettesti tu, fermandoti davanti a lui mostrando un grande e luminoso sorriso. Ti chinasti verso di lui, cambiando subito la tua espressione ed iniziando ad osservare con attenzione il suo viso.

<M-ma che vuoi?!> Urlò lui tentando di allontanarsi il più possibile dal tuo viso, finendo col salire con i piedi sul suo prezioso trono. Corrucciasti la fronte, ma scoppiasti subito in una risata divertita.

<Ero preoccupata per te.> Ammettesti fiduciosa tu, portando le mani dietro la schiena e arrossendo un pochino, saettando lo sguardo da lui ad un angolo della stanza, un pochino timorosa di guardarlo negli occhi dopo tale confessione.
Non ottenesti risposta, solo un borbottare infastidito, ma osservando il suo viso potesti decisamente notare un lieve rossore diffondersi gradualmente sulle sue guance.

<Non devi preoccuparti per me moscerino. Sto bene, puoi tornartene da dove sei venuta.>

Alzasti gli occhi al cielo al suo ennesimo tentativo di cacciarti, ma lo ignorasti anche tu per l'ennesima volta, facendo finta di non aver sentito alcuna parola di ciò che aveva detto. Ti sedesti sul grande letto presente nell'angolo della stanza, iniziando a frugare nel tuo zaino e tirando fuori due malasade.

<Ti ho portato qualcosa da mangiare!> Esclamasti tu, porgendogli con aria radiosa il dolce avvolto dalla carta.
Ti lanciò un'occhiataccia e alzò gli occhi al cielo, non dando alcun segno di volersi alzare e mangiarla.
Triste, riponesti la malasada nello zaino e appoggiasti le mani sulle ginocchia, riflettendo su cosa fosse meglio dire e come iniziare la discussione.

<Senti... Volevo chiederti scusa, non volevo invadere i tuoi spazi l'altro giorno...> Mormorasti poi, tenendo lo sguardo basso e stringendo i tuoi piccoli pugni per infonderti forza.
D'un tratto udisti un fruscio di abiti e quando alzasti lo sguardo per capire cosa stesse succedendo, vedesti Guzma scendere la scalinata per dirigersi verso di te.
Lo seguisti con lo sguardo fino a quando prese posto affianco a te.

<...grazie...> Bisbigliò dopo un po', fissando le sue mani.

Ti ci vollero due interi minuti per realizzare ciò che Guzma aveva appena detto, sgranasti gli occhi e ti voltasti verso di lui, fissandolo negli occhi stupita.
Non era ciò che ti aspettavi, era mille volte meglio.

<Sei una brava persona Guzma, queste piccole cose sono quello che lo fanno capire.> Dicesti con sincerità, fissandolo con occhi colmi di rispetto e di amore, mentre nascondevi le tue mani timidamente sotto alle tue cosce.
Appena distogliesti lo sguardo, però, l'impensabile accadde.
Percepisti d'un tratto delle mani afferrare le tue spalle, ritrovandoti in una frazione di secondo sdraiata sul grande letto, mentre Guzma ti sovrastava col suo muscoloso corpo e ti fissava con un sentimento strano nel profondo dei suoi occhi.

Guzma X Reader - Fly High!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora