Ti accoccolasti sul tuo morbido letto, iniziando a sfogliare il libro di tuo padre e aggiornandolo con le piccole scoperte che avevi fatto lungo il tuo viaggio.
Dopo aver terminato il tuo operato e aver finito di mangiare la merendina che avevi preso poco fa, ti alzasti per verificare se Guzma avesse finito e se avresti potuto lavarti i denti.
Quando mettesti i piedi fuori dalla tua camera, ciò che udisti fu puro silenzio.
"Dev'essere uscito mentre scrivevo..." Pensasti, così ti direzionasti verso il bagno e facesti ciò che dovevi fare prima di coricarti a letto.Erano le 2 di notte, ma non riuscivi a prendere sonno... I tuoi occhi non si degnavano di restare chiusi, finendo col fissare il soffitto e sospirare seccata per la maggior parte del tempo.
<Forse se mi faccio del latte caldo potrei addormentarmi con più facilità...> Mormorasti, fissando il soffitto portandoti le mani sulla fronte.
Ti alzasti dal caldo e comodo letto ed infilasti le ciabatte per dirigerti silenziosamente verso la tua meta. Tuttavia, dopo aver richiuso cautamente la porta dietro alle tue spalle, sentisti dei versi strani... come se qualcuno si stesse lamentando... Confusa ti guardasti intorno, cercando la fonte da cui provenivano tali versi, ma la tua mente si illuminò in una frazione di secondo. Ti ricordasti di avere un ospite a casa, così decidesti di verificare se tutto andava bene.
Incerta, abbassasti la maniglia della porta e facesti passare solamente la testa fra lo spazio che avevi aperto, osservando preoccupata ogni angolo della camera. Decidesti di entrare definitivamente, così, nel silenzio più assoluto e prestando più attenzione possibile, entrasti, avvicinandoti poi al grande letto di tua madre.
Ti accertasti definitivamente che la fonte dei lamenti era lui, ma non riuscivi a capire perché...
Preoccupata che potesse stare male, ti sedesti con delicatezza sul bordo del letto, allungando una mano per toccare la sua fronte e verificare se stesse bene oppure no.
"Non sembra scottare... Però sta sudando freddo..." pensasti, fissandolo preoccupata e distogliendo lo sguardo per cercare dei fazzoletti con cui asciugargli il viso. Non ne trovasti alcuno, così ti alzasti e tornasti nella camera con un asciugamano fra le mani.
Iniziasti a tamponare con una delicatezza assoluta la sua fronte, prestando attenzione a non svegliarlo. Tuttavia, Guzma iniziò a lamentarsi e muoversi ancora di più rispetto a prima, facendoti preoccupare ulteriormente e fermare seduta stante.
Appoggiasti l'asciugamano affianco a te e, passandogli una mano fra i capelli, lo osservasti impensierita.<Immagino stia avendo un incubo...> Concludesti poi, sussurrando le parole e continuando ad accarezzare i suoi soffici capelli nel tentativo di tranquillizzarlo.
Rimanesti a vegliare su di lui per un'ora, poi, vedendolo più tranquillo e percependo il sonno investirti, tornasti nella tua camera.***
Il mattino seguente ti alzasti "presto", o meglio, alle 11:00... ma prima di Guzma quindi, tecnicamente, presto.
Dopo esserti rinfrescata in bagno, ti dirigesti in cucina e, rimboccandoti le maniche, iniziasti a preparare la colazione.
Udisti una porta aprirsi e ti voltasti immediatamente, incrociando lo sguardo addormentato di Guzma.<'Giorno!> Esclamasti tu, radiosa e sorridente.
Lui non si degnò di risponderti, ignorandoti e camminando dritto verso la porta del bagno. Sospirasti e alzasti gli occhi al cielo, tornando a girare i pancake nella padella.
Una volta ultimata la preparazione, appoggiasti i piatti sulla tavola in legno, ti sedesti e aspettasti che Guzma ti raggiungesse, facendo uscire (N/P) dalla sua pokeball per passare il tempo.
Poco dopo Guzma uscì dal bagno, ma quando notò la tavola apparecchiata e la piccola te sorridente e spensierata, si voltò, e con freddezza se ne tornò in camera.
Sgranasti gli occhi sconvolta e guardasti (N/P) cercando conforto, pure lui/lei parve preso/a alla sprovvista, scuotendo la testa e ricambiando il tuo sguardo perplesso.
Decidesti di alzarti e andargli a chiedere il motivo di tale reazione.<Guzma?...> Domandasti aprendo lentamente la porta della camera.
Una volta dentro la richiudesti subito dietro di te e, quando alzasti innocentemente lo sguardo per cercare Guzma, ti accorgesti che si stava svestendo, finendo col far cadere involontariamente i tuoi occhi sul suo torso nudo.
Sussultando portasti le mani alla bocca e, imbarazzata, chiedesti scusa.<E-esco subito, mi dispiace!>
<Cosa devi dirmi?> Chiese fermandoti, infilandosi la maglia e afferrando la sua felpa dalla sedia.
<E-ero venuta a chiederti perché mi hai ignorata così. Ho preparato la colazione, vieni a mangiare.> Spiegasti, indicando con il policce dietro di te, mentre eri ancora rossa in viso per via del piccolo inconveniente.
Guzma sospirò, si avvicinò a te ed evitando il tuo sguardo, disse:<Me ne sto andando, grazie per avermi fatto restare per la notte.> Alzò una mano in segno di saluto e ti passò rapidamente affianco, dirigendosi dritto dritto alla porta d'ingresso.
<Guzma! Aspetta! Devo chiederti una cosa! Resta almeno per la colazione...> Insistesti, seguendolo e afferrandolo per la maglia prima che si allontanasse troppo.
Ti guardò male, aspettandosi che lasciassi la presa dopo qualche istante, ma resistesti, fissandolo con decisione negli occhi mentre con la testa gli indicavi la tavola.
Sospirò e girò gli occhi, mormorando un "Va bene..." e sedendosi a tavola con te.<Cosa dovevi chiedermi?> Domandò poi, iniziando a mangiare ciò che avevi preparato.
Siccome ci impiegasti del tempo per rispondere, alzò lo sguardo per accertarsi che tu fossi viva e, vedendoti riluttante, decise di rimanere zitto ed aspettare che tu fossi pronta.<Cos'hai sognato?> Dicesti poi, prendendo coraggio e fissandolo incuriosita.
Volevi capire cosa fosse successo durante la notte, il motivo per cui si dimenava e lamentava tanto.
Tuttavia, dopo aver spavaldamente esposto la tua domanda, notasti che Guzma si era fermato dal mangiare.
Infilò le mani nelle tasche e ti lanciò un'occhiataccia, alzandosi di colpo e spingendo la sedia, iniziò ad avvicinarsi alla porta.<Non sono affari tuoi.>
Queste furono le ultime parole che sentisti uscire dalla sua bocca... dopodiché uscì, lasciandoti da sola e ferita.
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Guzma X Reader - Fly High!
FanficUna giovane Campionessa si ritrova a lottare con i suoi piccoli problemi di cuore, inesperta, in quanto abituata ad affrontare solamente un altro tipo di lotta nella sua vita, ovvero quella con i Pokemon...