CAPITOLO 1
" Caro vai ad aprire!" disse affettuosa la signora Colvuold, mentre si affrettava a preparare la tavola per pranzo.
"si, tesoro!" rispose il marito, posando la loro bambina nel lettino in salone.
"Salve, come posso aiutarvi?" domandò sorridente l'uomo agli sconosciuti, che avevano appena suonato il campanello della sua casa.
".."
"C-chi siete?"
"..."
Il signor Colvuold entrò in cucina trafelato, e disse balbettando per la fretta a sua moglie"Porta la bambina su in camera e nascondila bene! Dopo raggiungimi, non ti far vedere miraccomando"
La donna rimase spiazzata per qualche minuto, iniziando a tremare per le parole e l'aspetto di suo marito, dopodichè, prese svelta la sua bambina, e andando al piano superiore, la adagiò dentro un' armadio.
"Amore della mamma, io adesso devo andare via, tu stai qui, e non fiatare. Capito?" la bambina che aveva più o meno 6 anni, annuì con il capo. La madre le sorrise, e baciandola sulla guancia, chiuse le ante dell'armadio.
Passarono secondi, minuti, forse anche ore, nel più totale silenzio.
Poi si udì uno sparo. Un urlo. E rumori di sottofondo.
La bambina si strinse la coperta al petto,.. voleva i suoi genitori.
Uscì piano dal suo nascondiglio, sapendo che stava per disubidire alla sua mamma. Scese le scale, con passi lenti e silenziosi, fino a ritrovarsi davanti a due occhi blu intensi, appartenenti ad un ragazzo meraviglioso. La bambina rimase a bocca aperta per così tanta bellezza, prima che i suoi occhi si posarono su due figure distese sul pavimento rivolte in una pozza di sangue. Solo dopo pochi minuti si accorse che quelle figure erano i suoi genitori. La bimba cacciò un urlò di disperazione, e con gli occhietti piene di lacrime si fiondò su sua madre. La scosse, urlando il suo nome, nel tantativo di svegliarla, ma niente. Rimaneva immobile. Lo stesso che accadde con il padre
"La bambina è un pericolo dobbiamo eliminarla!" disse risoluto una voce cristallina.
" Hai ragione!" rispose un' altro.
"Non c'è tempo ora! La polizia sta per arrivare, quello schifoso - ed indicò l'uomo morto - l'ha chiamata, quando è andato in cucina ad avvisare la moglie. Dobbiamo scappare, tanto non si ricorderà di nulla, è troppo piccola!" I due annuirono, e in fretta e in furia, i malviventi lasciarono la casa. Intanto la bambina dai lunghi capelli castani, abbracciava singhiozzante sua madre, oramai morta, mentre nella sua testa galeggiavano impressi quei due zaffiri blu.
La polizia arrivò nel giro di cinque minuti, ed alla vista della bimba, gli si strinse il cuore. Era troppo giovane per staccarsi dai suoi genitori. Troppo piccola per sopportare così tanto dolore.
Da quel giorno, venne messa in orfanatrofio, fino all'età di 7 anni, dove venne adottata dalla famiglia Rosbrit.
1O ANNI DOPO"Adele, svegliati! E' tardi" Aprii piano gli occhi, all'udire le grida di mia madre, o meglio dire, madre adottiva. Mi diressi verso il bagno, e dopo essermi lavata e vestita con un paio di jeans a sigaretta e una maglietta a pipistrello, mi truccai. Scesi le scale ancora insonnolita, fino ad arrivare in cucina, dove baciai i "miei genitori".
Presi un pancake, mentre mio padre posò il giornale sul tavolo. "Adele, il tuo libro sta spopolando in tutto il mondo! Siamo davvero orgogliosi di te!" "Grazie papà!" gli sorrisi calorosamente. E già, io, Adele Colvuold Rosbrit (avevo voluto mantenere tutti e due i cognomi dei miei genitori, sia adottivi, sia naturali), avevo scritto un libro sulla vita dei miei. Non volevo che il mondo si scordasse di loro, o che li ricordassero come " I genitori di quella bambina, uccisi da degli assassini, di cui ancora sconosciuti sono i nomi". Già, perchè dopo ancora 10 anni, non si sono trovati i colpevoli. Fatto sta, che io li ho ricordati con un libro, descrivendone i caratteri, la loro vita da giovani, e i loro lavori : mia madre cantante famosa, andata in pensione alla mia nascita, e mio padre regista e mezzo avvocato ( aveva studiato giurisprudenza, finchè la lasciò, per dedicarsi alla realizzazione dei suoi film). Alla fine del libro, in poche pagine, ho narrato anche il "famoso" giorno della loro scomparsa, ed anche se rischioso, descrivendone quello che io avevo visto dei loro assassini, in particolare quel meraviglioso ragazzo, di cui ricordavo solo gli occhi azzurri.
Continua....
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My Space
Come avete letto dal intro , questa storia no è ia ma di un'altra ragazza di nome valentina che mi ha dato il permesso di pubblicare questa ff su wattpad ( lei l'ha pubblicata su EFP).
Questo capitolo , non è lunghissimo lo so, ma vedrete che man mano si allungheranno :)
Se riuscirò aggiornerò due volte a settimana , se non vedete miei segni di vita , non sarò di certo stata rapita o uccisa ma sarò sicuramente piena di compiti ;)Un bacione e a presto:)
XXXLOU
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GLI ASSASSINI DEI MIEI GENITORI
Mistério / Suspense#ATTENZIONE QUESTA FF NON E' MIA, MA E' DI UNA RAGAZZA DI NOME VALENTINA CHE L'HA PUBBLICATA SU EFP , L'HO AMATA FIN DAL PRIMO CAPITOLO POICHE' A PARERE MIO E' MOLTO INTRIGANTE E APPENA FINITA DI LEGGERLA COSI' LE HO CHIESTO IL PERMESSO DI PUBBLICAR...