7. sorry

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Sadie

Era passato un giorno, dalla volta in cui avevo confessato a Sophia di avere una cotta per una persona, ma non le avevo specificato chi.
Non perché non mi fidavo di lei, anzi lei è la mia migliore amica...solo che in questo momento sono confusa, le ho spiegato tutto e lei mi ha capito, lei è l'unica che riesce a capirmi, è la sua specialità.
In questo momento mi trovavo in cella ero da sola, Sophia e Millie le avevano chiamate per fare dei test su di loro.
Ero sdraiata sul letto mentre disegnavo sul mio taccuino.
Stavo disegnando un paesaggio, specificamente una collina con molti fiori e una casetta infondo.
Avevo disegnato la mia vecchia casa, abitavo con mia madre.
Mi ricordo che ogni estate uscivamo sempre in cortile a giocare o a disegnare, lei era bravissima, la migliore di tutte.
Vivevamo da sole, poiché mio padre quando ha scoperto che mia madre mi aspettava, ha preso le valigie e se n'è andato.
Ma noi c'è la cavavamo anche da sole.
Anche se la mamma ogni sera diventava sempre più stanca e debole.
Io avevo sette anni, quindi non potevo fare molto.
Ma lei non si attendeva mai, non l'avevo mai vista piangere, diceva che le donne forti e coraggiose non piangevano mai, e che le lacrime servivano per altro, non per stronzate.
Ma poi una sera, quando tornai a casa dopo aver fatto una passeggiata vidi mia madre piangere in un angolino della sua camera.
Mi avvicinai lentamente a lei e cercai di consolarla e chiederle perché stava piangendo.
Lei mi rispose che mio nonno era morto, loro andavano molto d'accordo.
Ma io e mio nonno non ci vedevamo molto spesso, anzi quasi mai ma sapevo che mia madre ci teneva.
Da lì tutto cambiò.
Il governo riuscì a prendermi e mi portarono in questo fottuto posto.
Vorrei scappare da qui.
Vorrei andare via, senza tanti pensieri.
Senza pensare a questo posto, senza pensare a mia madre...senza pensare a millie, che mi stava facendo perdere la testa.
Ad interromperci dai miei pensieri, fu una guardia che bussò ripetutamente la porta

"Sink, seguimi" ordinò posai il taccuino e scesi dal mio letto per poi seguire la guardia.

Jaeden

Mi trovavo in camera mia insieme a jack, Finn e Wyatt.
Finn e jack si erano ormai addormentati, purtroppo non abbracciati.

"Hey jae" mi richiamò l'attenzione Wyatt.

"Si?"

"Mi annoio" disse ed io sbuffai ridacchiando.

"E che devo fare?" Domandai divertito.

"Vieni qui?" Chiese ed io alzai gli occhi al cielo.

"No" dissi ridendo.

"Daiiii" insistette, mi alzai sbuffando, dal mio letto, salì la piccola scaletta, raggiungendo il suo letto e mettermi seduto difianco a lui.
Ci furono dei secondi di silenzio finché lui non iniziò a parlare.

"Sai mi erano un po' mancati questi momenti" disse di punto bianco, mi girai verso di lui e lo guardai stranito.

"In che senso?"

"Nel senso, solo io e te"

"Beh non proprio solo io e te, visto che ci sono quei due orsi che stanno dormendo" dissi indicando jack e Finn, scoppiò a ridere cosa che feci anche io.
Smise di ridere e iniziò a guardarmi con un sorrisetto sul volto, ricambiai anche io lo sguardo.
Potevo perderci in quei occhi.
Wyatt avvicinò lentamente il suo viso dal mio.
Ci trovavamo a due centimetri di distanza.
Mi stava per baciare? E più perché?
Sentimmo la porta bussare pesantemente ci girammo di scatto e vidimo una guardia.

"Martell hai visite" disse aprendo la porta annuì per poi andare nella sala visite.
Nessuno mi aveva mai fatto visita, non so chi possa essere.
Arrivai nella stanza, dove c'era altra gente.
Mi sedetti nell'unico posto libero guardai chi avevo davanti e vidi...mia madre.
Presi subito la cornetta del telefono con la mano tremante e gli occhi lucidi.

"Mamma" dissi e lei mi sorrise mentre le lacrime scorrevano sul viso

"Tesoro...come stai?" Mi chiese e feci spallucce.

"Bene, bene credo" disse e lei abbassò lo sguardo.

"Tesoro mi dispiace" disse

"Per cosa?"

"Per non essere venuta a trovarti, prima" disse ed io scossi la testa.

"Non fa niente, l'importante è che tu sia qui" dissi e lei mi sorrise.

"Come sta Jackson?" Le chiesi.
Jackson era il mio fratellino, ora penso che abbia dodici anni, e mi manca davvero tanto.
Lei non mi rispose si limitò ad abbassare lo sguardo.

"Mamma che è successo?" Chiesi iniziando a preoccuparmi.

"È... è proprio questo il motivo, per cui non sono venuta a trovarti" disse iniziando a singhiozzare.

"Mamma, che cos'è successo a Jackson?" Le chiesi guardandola seriamente.

"Tesoro... Jackson ha avuto un tumore ai polmoni, secondo stadio" disse iniziando a piangere.
Speravo che fosse uno scherzo, che in realtà stavo solo sognando...ma non era così.

"Beh, ora sta meglio, vero?" Le domandai.

"Jae..." Disse singhiozzando.

"Jae tuo fratello...non c'è più" disse e scoppiai a piangere.

"Che significa che non c'è più?!" Alzai il volume della voce.

"Tuo fratello è morto! È questo che ti sto dicendo!"

















~spazio autrice~
Spero che vi piaccia questo capitolo e mi raccomando lasciate una stellina

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 18, 2020 ⏰

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•ᵛⁱˢ ᵃ ᵛⁱˢ•𝕤𝕚𝕝𝕝𝕚𝕖/𝕗𝕒𝕔𝕜/𝕛𝕪𝕒𝕥𝕥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora