La torre trabocchetto

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(Vpv)

Beh, ci mancava solo Tonpa devo dire, speriamo che non provi a fare nulla per ostacolarci, altrimenti non penso mi tratterrò dal riempirlo di schiaffi. Dopo tutta questa fatica per arrivare qui non mi va' che un fallito ci faccia perdere questo esame. Alla fine anche lui mise il bracciale. La prima domanda era "Volete aprire questa porta e proseguire? Se si premete il cerchio (O) se no premete (X)" "Ma è ovvio che proseguiremo" "risultato: 5 O 1 X" beh chissà perché me l'aspettavo. Leorio stava per infuriarsi "EHI TU SI PUO' SAPERE COSA STAI CERCANDO DI FARE?" "Scusatemi mi ero confuso" che ipocrita "COME SI FA' A SCAMBIARE UNA X CON UN CERCHIO?" ma Kurapika lo interruppe "Basta, non litighiamo, non serve a nulla, ignoriamolo" "Anche perché noi saremo sempre in maggioranza, quindi non può ostacolarci" ribadì Killua. Hanno ragione. Dopo una strada abbastanza lunga arrivammo in una stanza enorme, con dei burroni a separarci dal pavimento al centro, come un ring. Dall'altro corridoio uscirono 6 individui coperti da una veste e un cappuccio. Uno di loro si tolse il cappuccio e fece vedere il suo volto. Ad alta voce ci disse "Ben arrivati, noi siamo stati scelti da un esaminatore per testare le vostre abilità. Per uscire da questa stanza e passare oltre dovrete batterci almeno in 4 altrimenti rimarrete bloccati qui senza poter uscire". Scegliemmo tutti di affrontarli e alla prima andò Tonpa arrendendosi e dando un punto a loro. Alla seconda andò Gon che vinse e ci diede un punto. Alla terza andò Kurapika. Si doveva scontrare con un uomo che a prima vista sembrava temibile ma in realtà era tutto fumo e niente arrosto. Mentre cercava di spaventare Kurapika ecco che fece quello che lo fece perdere definitivamente. Si girò di spalle e fece vedere un tatuaggio di un ragno. Kurapika si fermò e lui disse "Questo è il simbolo della brigata fantasma, sono uno dei loro membri. Ritirati subito ragazzo, prima che ti riduca in pezzi" "Kurapika..." sospirai. Quando Kurapika alzò lo sguardo il suo nemico rabbrividì, i suoi occhi erano cremisi, pieni di odio. Guardò per un attimo il suo sfidante e due secondi dopo, lo mise al tappeto con un sol pugno. Dopo averlo sconfitto la sua voce diventò gelida, spaventosa "Non nominare mai più la Brigata Fantasma, se lo farai... ti ammazzo". Vincemmo un secondo punto. Kurapika si sedette a terra appoggiato al muro. Gli andai vicino e gli chiesi "Tutto bene?..." "Si... sono solo stanco".  Ora toccava a Leorio e beh... oltre a dare un punto all'altra squadra avevamo anche perso 50 ore, tutte da spendere a fine sfida in una stanza. Toccava a me. Andai sul ring e aspettavo che il mio sfidante si togliesse il cappuccio. 

Era un ragazzo poco più alto di me, forse aveva 17 anni

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Era un ragazzo poco più alto di me, forse aveva 17 anni. Mi guardò con un ghigno orgoglioso e sicuro di se. Rimase fermo dov'era e disse "Beh non mi aspettavo che partecipassero anche delle belle ragazze, sembri un pò debole per batterti" "A dispetto delle apparenze invece sono in grado di batterti senza neanche troppa fatica" "Ahah che ragazzaccia. Senti facciamo così: una sfida di resistenza. Non mi va di ucciderti ma se uno dei due muore o dichiara la resa perde. Ah e dimenticavo, tutto è concesso" "Ci sto" il suo sguardo si fece ancora più sinistro, quasi mi ricordava lo sguardo di Hisoka. Fece la prima mossa avvicinandosi a me e io lo deviai da destra. Andai dietro la schiena e lo misi a terra. Gli spezzai un braccio per non permettergli di muoversi "Scusami, ma avevi detto che tutto era concesso e io ho solo ascoltato quello che mi hai detto. Se cerchi di ribellarti ti spezzerò una gamba, se lo farai ancora ti spezzerò l'altra, fino a spezzarti tutti gli arti. Ti arrendi?" Mi guardò un'attimo sorpreso per poi dire "Va bene, mi arrendo". Lo lasciai andare. Vincemmo un terzo punto ce ne mancava solo 1 per vincere. Ora toccava a Killua. Il suo sfidante era un criminale orribile. Era conosciuto per aver commesso omicidi e carneficine inumani. Da una parte però avevo come l'impressione che Killua avesse un asso nella manica, non pareva neanche un pò in soggezione, Doveva essere una sfida di resistenza anche questa ma se Killua avesse dichiarato la resa non sarebbe servito a nulla, avrebbe continuato a infierire fino a ucciderlo. Il combattimento non ebbe tempo di iniziare che Killua passò dietro il criminale. Nessuno aveva capito cosa fosse successo. Dopo di che vedemmo Killua con in mano il cuore dello sfidante. Il suo sfidante morì e il punto andò a noi. Gon ci aveva spiegato che Killua faceva parte di una famiglia di assassini molto rinomati: gli Zoldyck. Ne avevo sentito parlare a volte dalla gente di strada. Erano sospettati di alcuni omicidi tutt'ora rimasti irrisolti. Spesso le vittime erano uomini di potere. Ora capisco come mai Killua aveva un'aria così minacciosa. Beh avevamo vinto noi. Potevamo passare, ma dovevamo trascorrere 50 ore in una stanza. Nella stanza c'era tutto quello che poteva servirci. Eravamo tutti un pò tesi. Beh forse passare quelle ore lì non era stato così un male, e più tardi avrei capito perché. Era notte fonda. Erano tutti a dormire. Io non riuscivo a dormire, non so perché. Così presi l'unica cosa che mi ero portata per quel viaggio. L'unica cosa che portavo sempre con me. Era un Mp3 che ero riuscita a comprare a un mercato con alcuni dei miei soldi guadagnati vendendo selvaggina. Ci misi un mese per racimolare i soldi. Non costava molto ma vendendo carne non puoi guadagnare più di tanto. Nonostante fosse costato poco era un oggetto prezioso per me. Le canzoni sono quasi riuscite a farmi provare emozioni umane, forti e sincere. Era affascinante come si potesse creare questa armonia. Così misi le cuffie e iniziai ad ascoltare quella che ormai per me era un mantra nella mia testa.

Non so perché ma questa era quella che ascoltavo di più. Sentivo come se questa canzone raccontasse di me. Dopo un pò mi accorsi che Kurapika era sveglio ed era venuto vicino a me. Mi tolsi le cuffie e fermai la canzone "Posso, stare qui con te? Non ho molto sonno" mi disse Kurapika "Si, certo". Si sedette accanto a me. Mi chiese "Che bello, hai un Mp3" "Si, è l'unica cosa mia che ho. L'ho comprato con i miei soldi. Mi piace molto ascoltare la musica. Mi fa quasi avere emozioni vere" "Quindi è l'unica cosa che ti fa provare emozioni?" "Si credo, forse però non è l'unica cosa... ultimamente ho provato emozioni però non con la musica" "E con che cosa?" "... Non posso dirlo" "..." mi guardò un pò sconsolato, per poi avvicinarsi di più a me. Si era stretto lì con me e chiese "Posso ascoltare con te?" "Si certo". Iniziammo ad ascoltare. Il ritmo della musica, sembrava il battito di due cuori. Arrivò poi quella frase che sembrava fosse presa dalla mia testa "Perché sono solo uno spacco in questo castello di vetro". Non mi ero accorta di averlo detto ad alta voce e Kurapika si girò verso di me "Ti piace molto vero?" "Si..." "Sei diversa dal solito, il tuo viso è triste" "Dici?".

(Kurapika pv)

Il suo viso era diverso, i suoi occhi erano lucidi. Lea presi delicatamente dal mento per guardarla negli occhi "Dimmi Kurapika, per te io sono un peso?" "No che dici? Perché dovresti esserlo? Sei forte e sei una ragazza capace, perché dovresti essere un peso?" ". . . sei la seconda persona che mi risponde di no" quella risposta era così inumana. Continuò a parlare rannicchiandosi "Da quando sono piccola tutti mi hanno sempre scansata per non so quale motivo. Quando mi hanno venduta a quel laboratorio, i miei genitori era felici, ridevano e dicevano che sarebbero diventati ricchi, senza una palla al piede... come me. Nel laboratorio nessuno parlava con me. Per loro ero solo una macchina da sfruttare in guerra, che sarebbe anche potuta morire senza che qualcuno se ne fregasse..." "è orribile, non posso nemmeno immaginare come ti sia sentita" "io invece non ricordo più cosa significhi provare emozioni, quindi non ricordo cosa provavo in quel momento. Quando scappai una donna si prese cura di me. Mi aveva accolta a casa sua, mi curava quando stavo male, mi dava delle cose buone da mangiare, mi ha insegnato a leggere e scrivere, mi ha perfino insegnato a sopravvivere nella natura e a cacciare. Dopo un pò di anni si ammalò di cancro. Io sono partita a 12 anni per cercare un medico che la curasse. Sapendo degli Hunter ho deciso di cercare tra loro ma ho pensato che sarebbe stato meglio se fossi diventata io stesso un Hunter in modo da pagare le spese mediche. Lei... lei ha detto che mi voleva bene..." "(v/n)..." eccola, finalmente stava provando un emozione, stava piangendo per la tristezza. Singhiozzava e le lacrime le scendevano dal viso "Kurapika... io... che mi succede?" "Stai piangendo, vuol dire che sei triste" la abbracciai e la tenevo stretta e le dissi "Anche io ti voglio bene, non pensare mai più di non valere nulla, perché non è vero". Si strinse a me e ci addormentammo l'uno abbracciato all'altra. Il suo viso era rimasto segnato dalle lacrime. Quei due giorni li passammo tutti insieme, passando il tempo scherzando, divertendoci e ogni tanto riusciva ad accennare un sorriso. Col tempo spero che riuscirà a recuperare le sue emozioni. Vederla piangere quella notte mi aveva fatto uno strano effetto. La sua aria fredda e inumana era crollata in pochi secondi.  Mi sentivo più vicino a lei, so cosa significa sentirsi soli...




Nota dell'autrice

E nulla mentre stavo scrivendo stavo per piangere io :') non so se sia un brutto o un buon segno. E si le canzoni dei Linkin Park sono tutte bellissime ma questa per il momento mi sembrava la più adatta. Come sempre vi chiedo se potete lasciare un piccolo commento, mi farebbe tanto piacere UwU alla prossima.

Occhi di vetro ( Kurapika x Reader )Where stories live. Discover now