I. Torino - Zeus ti vede

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A Torino, centinaia di occhi verniciati in bianco e incorniciati in un triangolo guardano il passante e lo ammoniscono: «Zeus ti vede».

Sui muri di tutte le grandi città compaiono le strane scritte "Dio c'è". La leggenda vuole che si tratti dei punti "caldi" dello spaccio di droga, dove si possono trovare con facilità i pusher. Qualche enigmista ha addirittura suggerito l'acronimo sottostante: "DIO CE = Droga In Offerta: Costi Economici". A Torino no: lì hanno "Zeus ti vede".

Ma la scritta in questione si allontana dal noto concetto dello spaccio.

Questo Zeus è un personaggio cittadino, un omone barbuto che gira vestito con una tunica greca bianca e sandali, che chiede l'elemosina sui tram in cambio di santini benedetti (da lui) e in compagnia di una gentile signora chiamata «la Madonna». Il tipo è innocuo, ma deve avere irritato un certo signor Ruffatto, non meglio identificato, il quale sotto l'occhio di Zeus postilla: «Anche Ruffatto ti vede perché ha gli occhiali».

Andava in giro vestito come Gesù e iniziò a profetizzare urlando: "Valpreda innocente, Pinelli assassinato!" e a distribuire i suoi bigliettini da visita:

DIO

PER QUALSIASI PROBLEMA TELEFONATEMI ALLO xxx.xx.xx.xx

In caso d'assenza vi risponderà la segreteria elettromeccanica del Paradiso

I muri della città e dei sobborghi si riempirono di triangoli al cui centro campeggiava il severo occhio, accompagnati dall'agghiacciante affermazione: ZEUS TI VEDE!

Egli sosteneva ormai di poter risolvere ogni problema, anche quello della fame nel terzo mondo, con l'auto sacrificio gastronomico. I poveri dovevano nutrirsi del loro sperma, ottenendo due risultati: meno nascite e più cibo.

Dopo la Strage di Piazza Fontana, a Milano, Zeus venne prelevato di forza e invitato ad analizzare le tredici impronte di palmi ritrovate, per poi descrivere le varie persone che le avevano lasciate. Nel giro di nove minuti e tredici secondi, egli le illustrò correttamente, compresa quella di una cantante emergente, tale Fiorella, che riconobbe senza errore, definendola ricca di talento, d'ambizione, destinata al successo. Alla tredicesima impronta Zeus esitò. Si rifiutava di rivelare a chi appartenne, fuorché al diretto interessato, poiché predisse che egli sarà una vittima. Lo tradiranno, e morirà innocente sfracellandosi al suolo.

La tredicesima impronta, era quella di Giuseppe Pinelli, ferroviere, anarchico, animatore del circolo libertario "Ponte della Ghisolfa" e staffetta partigiana delle "Brigate Bruzzi Malatesta", durante la Resistenza.

Pinelli, il 15 dicembre 1969, precipita dal quarto piano della questura meneghina.Fiorella, conosce invece Memmo Foresi e nel 1970 firma un contratto discografico con la IT, con cui pubblica il 45 giri "Mi gira la testa/Ore sei".

Oggi Zeus è affidato ai servizi sociali ma il suo vero nome resta ancora un mistero.

Fonti:

-https://www.cicap.org/piemonte/cicap.php?section=indagini_in&content=leggende

-http://dimensioniletterarie.weebly.com/zeus-ti-vede.html

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