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Sono trascorsi diversi giorni da quando Jughead si è presentato a casa mia costringendomi a rivederlo, nonostante non avrei mai voluto che ciò accadesse. Non riesco ancora a spiegarmi come abbia potuto fare tutto questo, ferirmi senza alcun rimorso e poi venire a verificare che io stessi bene.. come se in realtà nulla fosse successo.

Sono anche trascorsi svariati giorni dall'ultima volta che ho parlato con Archie.
Proprio quella sera, a seguito di quel trambusto, aveva provato a chiamarmi decine di volte per provare a ricostruire quei pezzi che in me si erano rotti, come era solito fare.
Dalla finestra l'ho visto colpire il suo sacco da boxe per sfogare la rabbia, tante volte quante quelle in cui ho finto di non vedere i suoi messaggi, con le nocche delle sue mani ormai sanguinanti.

Tuttavia ho continuato ad ignorarlo, proprio come ho fatto fino a questo momento.


Il giorno della partita è arrivato, sono negli spogliatoi insieme alle River Vixens mentre tutte indossiamo le uniformi e ripassiamo per l'ultima volta la coreografia messa a punto da Cheryl.
Pochi minuti dopo è giunto il momento e quindi, con l'adrenalina che ci scorre nelle vene, corriamo verso il campo da football facendo svolazzare i pompom gialli e blu in onore della nostra scuola.
La folla sugli spalti gremiti inizia ad esultare e la musica riecheggia per tutto il terreno di gioco.
Tra piroette, salti ed acrobazie il nostro numero volge presto al termine nel migliore dei modi per lasciare spazio agli atleti della squadra che iniziano ad sopraggiungere. 

Tra questi non posso fare a meno di notare Archie e, nello stesso momento in cui mi giro verso di lui, i nostri sguardi si incastrano a distanza di metri.
Lo vedo correre verso di me nella sua tenuta da football.

«Hey Bett, come va? Volevo solo scusarmi, non intendevo ferirti, sai che non lo vorrei mai! Desidero solo il meglio per te e, quando ti ho vista insieme a Jughead, sono andato fuori di testa. So che non è da reputarsi una giustificazione valida, ma non voglio più vederti soffrire.. quindi, ti prego, perdonami.» Parlò tutto d'un fiato, facendomi quasi girare la testa per tutte quelle parole da assimilare così velocemente.

Non potei far altro che abbracciarlo, incapace di proferire delle parole che avrebbero reso giustizia a quelle appena dette da lui.
«Va tutto bene Arch, piuttosto dovresti essere tu a scusarmi; mi sono arrabbiata senza nemmeno lasciarti la possibilità di spiegare. Scusa se ti ho evitato in questi giorni, mi sei mancato.»

Sorride lasciandomi un bacio sulla fronte, la mia testa posata nell'incavo del suo collo a causa della differenza di altezza.

«Allora Adrews, non abbiamo tutta la serata!» Il coach grida dall'altra parte del campo per riprendere Archie, facendoci così separare.
«Ci vediamo dopo la partita, va bene?»
«Sì. Dai campione, vinci per me!» Pronuncio ironica.
«Solo per te, Betty» Lo guardo ridere ed allontanarsi per raggiungere gli altri membri della squadra di football.

Il tempo di gioco scorre in fretta, manca ormai solo una manciata di minuti alla fine dell'ultima partita prima che abbiano inizio le vacanze natalizie e i tifosi non potrebbero essere più elettrizzati. Viene richiesto l'ultimo timeout e, mentre la squadra complotta sulla formazione finale, io e il resto delle cheerleaders ne approfittiamo per incitare ancora di più la marea di tifosi entusiasti.

Il gioco riprende in fretta. Mancano pochi secondi alla fine quando Archie prende il controllo sulla palla e si precipita verso la meta segnando l'ultimo touchdown, mettendo così fine alla partita e portando la Riverdale High in vantaggio.

Gli spalti esplodono in urla di gioia per la vittoria ed io lo vedo cercarmi tra la folla fino a quando, incrociato il mio sguardo, ridendo mima con le labbra un "per te".

Lo aspetto fin quando esce dagli spogliatoi accompagnato da Reggie, portano entrambi delle pesanti borse con dentro l'attrezzatura da football.
«Andrews, con la squadra andiamo a festeggiare la vittoria da Pop's, ti unisci a noi?»
«No Reg,» dice guardandomi «preferisco andare a casa, sono un po' stanco..» Archie si gratta la nuca con fare impacciato.
«Okay, allora credo valga anche per te..» Reginald mi osserva in modo strano, quasi a nascondere un sorriso. Ancor prima che io possa rispondergli, ci saluta e va via.

«Che gli prende? Sembrava diverso dal solito» Chiedo al rosso al mio fianco.
«Nulla, ignoralo» taglia corto «pronta per il ballo di domani? Ti va ancora di andarci con me?»
«Certo Arch! Dovrei ritenermi fortunata ad andarci con la star del football della Riverdale High, giusto? A proposito, sei stato fantastico in campo.»
Lo vedo sorridere ed arrossire lievemente.
«L'unico a potersi dire fortunato sono io, che andrò al ballo con la bella Cooper.. non posso fare alcun riferimento alle Vixens, sai che Cheryl ucciderebbe chiunque dicesse che esiste qualcuno più bravo di lei!»

Ridiamo e ci incamminiamo insieme verso casa, come i vecchi tempi.
Accanto ad Archie sto finalmente bene.

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