capitolo 5

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E: buongiorno
S: giorno..
E: che bella faccia..
Scuoto la testa e lei sospira.
S: che c'è?
E: Ste è inutile che ci rimani così
Diventa all'improvviso più seria staccandosi da quell'ironia con cui stava parlando prima.
S: Emma era una battuta non c'è nulla di male
E: non c'è nulla di male Stefano? Pensi che perché abbiamo scopato e ci comportiamo ogni giorno come se stessimo insieme allora io dimentico tutto quello che c'è realmente? Dimmelo. Pensi che io sia tranquilla a stare con te, che non abbia paura che tu mi faccia male un'altra volta? Pensi che io non abbia il terrore di scoprire che da un giorno all'altro ti scopi un'altra e di rimanerci per l'ennesima volta di merda? È questo quello che pensi Stefano?
Rimango imbambolato a guardarla mentre parla. Da dieci chilometri lontano chiunque vedrebbe il suo viso in questo momento: rosso per la rabbia, con gli occhi pieni di lacrime e la vena sul collo. Deglutisco e butto la sigaretta, poi mi alzo e sto davanti a lei. Guardo in basso ma percepisco lei che resta con il viso fisso come prima e aspetta che io la guardi e che risponda. Sto ancora qualche attimo in silenzio poi faccio un respiro e la guardo.
S: non lo penso..
Ecco cosa sono capace di dire, tre parole strozzate in gola.
E: benissimo, allora se non lo pensi, fammi il piacere di non sminuire le frasi che dici con la solita frase "era una battuta", perché pure quelle battutine che fai che ti sembrano cazzate, hanno un certo peso in questo momento, e noi non abbiamo ancora un cazzo di equilibrio, giustamente direi.
S: si ho capito..
Sbuffa e scuote la testa guardando da un'altra parte. Poi torniamo a guardarci. Sto per avvicinarmi per abbracciarla ma vengo interrotto da lei.
E: vado a lavorare
E se ne va entrando dentro a passo svelto. Bravo Stefano, uno a zero, palla al centro... per lei ovviamente. Per fortuna subito dopo torno a lavorare e mi tolgo un po' questi pensieri dalla mente, ma naturalmente l'ora di pranzo arriva in fretta e appena entro in sala pranzo la vedo subito al tavolo seduta con Elisa e altre sue colleghe della redazione.
Lei non mi vede, mentre io continuo ad osservarla mentre prendo da mangiare.
La vedo più serena, spero non lo sia solo con loro però. Porto il mio vassoio al tavolo con altri ballerini ma prima di sedermi e mangiare vado da lei. Arrivo da dietro e mi siedo al posto libero accanto a lei. Mi vede e si gira.
S: buon pranzo a tutte..!
Sorrido leggermente guardando prima loro e poi fermandomi su di lei. Intanto loro ringraziano ed Emma mi guarda impassibile.
E: grazie.. devi dirmi qualcos'altro di importante?
S: e tu devi per forza guardarmi così male?
E: non è che devo, voglio.
Mi infastidisco e sospiro.
S: vabbè buona giornata ragazze..
Dico alzandomi senza guardarla più. Torno al mio tavolo e inizio a mangiare. Non dovrei reagire così, dovrei tenerle di più testa, ma non ce la faccio, ci rimango male e me ne vado, un po' come i bambini. Magari è meglio se provo a migliorarmi.
Quando finisco l'aspetto fuori al nostro solito posto, un muretto un po' appartato da tutto il resto. Con stupore, dopo un po' la vedo in lontananza che si avvicina nella mia direzione.
E: allora..?
Dice appena arriva fermandosi davanti a me in piedi.
S: allora cosa?
E: che dici adesso riusciamo a farlo un discorso senza che scappi appena non ti quadra più qualcosa?
S: quando vorrei dire qualcosa invece sei tu quella che se ne va senza darmi tempo di replicare, più o meno siamo pari.
E: no è diverso, quando io me ne vado è perché non devi dire niente, vuol dire che non ce n'è il bisogno.
S: e lo sai tu?
E: si lo so io
Scuoto la testa.
S: perché adesso devi continuare a fare così? Ne abbiamo parlato, e ho capito. Ma ora basta. Perchè devi per forza trattarmi così ma-..
Mi ferma prendendomi dalla nuca e baciandomi. La seguo lentamente e fa lo stesso. Poggio le mani sui suoi fianchi avvicinandola a me. Sorride nel bacio e poi continuiamo a baciarci sempre con dolcezza, come a voler mantenere questo silenzio che si è creato all'improvviso tra noi. Dopo un po' si stacca e resta vicino al mio viso tenendo le mani attorcigliate al mio collo.
E: cretino
S: zitta cretina
Sorridiamo e le dó un bacio a stampo, non mi staccherei mai.
E: sei brutto
S: tu sei brutta
E: ah si?
S: si
Sorrido e mi tira uno schiaffetto sulla guancia.
S: e adesso dovrei avere paura?
E: Stefano non scherzare con me
Mi minaccia alzando l'indice e con un sorrisetto sulle labbra.
S: perché sennò?
E: perché puoi ritrovarti il mio ginocchio in mezzo alle gambe da un momento all'altro
S: allora no non scherzo con te
Ridiamo e mi abbraccia. La stringo anche io e le lascio qualche bacio sulla guancia.
E: io ci ho provato ad essere incazzata a lungo con te, però poi arriva quel momento in cui: 1, mi manchi; e 2, mi fai tenerezza perché sembri un cane bastonato.
Ridiamo entrambi e le mordi la guancia.
S: sei una stronza
E: vaffanculo
Fa per allontanarsi ma la blocco riavvicinandola e baciandola. Si stacca dalle mie labbra ma resta vicino e mi guarda con un sorrisetto. Mi lecca le labbra e poi si allontana ridendo.
S: ma dai!
Rido guardandola e mi pulisco.
E: ah ti pulisci? Ti fa schifo?
S: no ma che mi fa schifo, limoniamo 10 volte al giorno ora mi fa schifo?
E: e allora?
S: ma che ne so mi è venuto così
E: ora non ti bacio più
S: come se ce la facessi
E: ti odio
S: mh mh
Mi mordo il labbro guardandola. Mi guarda sorridendo e si riavvicina. Io subito poggio le mani sui suoi fianchi e l'avvicino di più baciandola.
E: tu te ne approfitti un po' troppo
S: ah io, ma zitta dai
Sorride e le strizzo le guance.
E: staccati un po'
Ride.
S: perché?
E: devo andare dai ragazzi
S: mm ma che palle che sei
E: ci vediamo dopo
mi dà un bacio a stampo e scappa.
S: non si fa così!
Urlo e la sento ridere.
Quando è ora torno a lavoro anche io e finisco verso le 19, so che lei ha finito prima, ma mi sta aspettando come ha detto nel messaggio che mi ha mandato un'oretta fa. Dopo aver fatto la doccia mi aggiro per i corridoi andando verso il suo camerino ma mentre vado la vedo su una poltroncina all'entrata insieme ad un ragazzo che lavora come fonico, lo conosco e parliamo ogni tanto, ma non siamo amici. Lui è seduto un po' di lato con un braccio poggiato allo schienale del divano e la testa sulla mano mentre le parla e la guarda, lei è seduta leggermente di lato con le gambe accavallate e le braccia conserte. Mi avvicino e mi notano girandosi.
E: eccoti..
Mi sorride raggiante guardandomi felice.
S: ehi..
Dico a lei, e poi guardo lui.
S: ciao..
Simone: ciao Ste..
S: tutto bene?
Si: sisi ho finito prima.. Tu adesso?
S: si poco fa.. Em, andiamo?
Dico tornando a guardare lei che subito capisce la mia "fretta".
E: si, andiamo..
Si alza e lui subito dopo di lei.
Si: vabbè dai ci sentiamo, anzi ci vediamo, tanto qua siamo..
Le sorride e io non stacco gli occhi di dosso da lui. Emma annuisce sorridendogli a sua volta.
E: si, certo
Poi si avvicina e le dà due baci in guancia.
S: ciao, buona serata..!
Dico mentre inizio ad uscire e sento che Emma mi segue. Quando siamo fuori mi raggiunge e mi ferma facendomi rallentare.
E: oh Ste fermati
Rallento e lei mi guarda mentre camminiamo. Arriviamo vicino alle nostre macchine e si mette davanti a me.
E: dai che c'è?
S: che vuole?
E: niente Ste, stavamo parlando e basta, mamma mia finiscila
S: eh certo devo finirla
E: si, non è giustificata la tua gelosia per un ragazzo che mi stava solo parlando
S: certo ora ti stava solo parlando, ma io so come sono fatti gli uomini
E: smettila
S: che poi fammi capire, "ci vediamo", perché?
E: perché lavoriamo qua e ogni tanto parliamo! Perché sennò?
S: non lo sopporto
E: problema tuo, non puoi incazzarti perché parlo con un "collega"
S: almeno lo sa che st-.. Che comunque non sei libera?
E: non lo so, ma che importa? Potresti fidarti di me, potresti
Sbuffo e guardo da un'altra parte.
E: e anche se fosse?
Dice ad un tratto.
S: anche se fosse cosa?
E: se volessi farti ingelosire apposta?
S: fa ridere, a quale scopo?
E: per vedere come ti comporti
S: l'hai visto, basta
E: se è questo, allora ti comporti proprio di merda
S: e certo
E: quindi la prossima volta mi aspetto una reazione un po' più matura
Scuoto la testa e poi la guardo.
E: comunque.. basta. Non preoccuparti di lui o di chiunque altro Ste, non mi interessano.
Poggia la mano sulla mia guancia accarezzandola leggermente.
E: mh..?
Annuisco abbassando lo sguardo, poi lei mi tira a sè e mi abbraccia. La stringo e lei mi lascia un bacio sulla spalla.
E: vieni da me stasera?
Mi chiede invitandomi, sarebbe la prima volta.
S: davvero?
Mi sorride e annuisce.
S: ci sto
E: andiamo..
Così, ognuno con la propria macchina, ci dirigiamo verso casa sua.

Eccoloo 💘

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