capitolo 7

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24 maggio 2016.
|em|
Anche quest'edizione è quasi terminata e infatti domani ci sarà la finale, oltre ad essere il mio compleanno. Fortunatamente le cose tra me e Stefano vanno bene ed è stato tutto un crescendo di cose positive. Certo, con alti e bassi, ma servono anche quelli. In questi giorni sono particolarmente agitata, i miei genitori verrano a Roma per il mio compleanno e incontreranno Stefano per la prima volta da quando ci stiamo riprovando. Lo sanno, mi hanno appoggiata, ma sono comunque in ansia. Stanotte ho dormito a casa di Stefano, infatti ora è qua accanto a me mentre dorme ancora tranquillo. Lo guardo e penso che nonostante tutto sia la cosa più bella che mi potesse capitare. Gli accarezzo la guancia e poi i capelli, mi avvicino di più a lui accoccolandomi vicino al suo braccio.
Si muove un po' e si lamenta.
E: sono le 9.30..
Gli sussurro mentre continuo ad accarezzarlo.
S: ma tra un'ora devo stare a lavoro..
E: appunto, alzati..
Si gira verso di me e mi bacia. Lo seguo un po' e poi si stacca. Tra un bacio e l'altro riesce poi ad alzarsi e dopo aver fatto colazione entrambi ci prepariamo.
E: io vengo più tardi, ci vediamo lì?
S: si..
si avvicina e mi prende per i fianchi.
S: mi dai un bacio?
E: no
Sorrido.
S: dai
Lo bacio a stampo velocemente ed esco. Mi segue ed entro in macchina.
E: ciao bello..!
Rido e lui fa lo stesso scuotendo la testa. Poi vado via e lui va a lavoro.

[ste]
Incontro Emma solo nel pomeriggio, dopodiché siamo tornati a lavoro e non ci siamo più visti. Non le ho detto niente per il suo compleanno domani, non l'ho invitata a cena da me, niente di niente. Non perchè non voglia, anzi, ma semplicemente perché domani sera alla finale le faremo una sorpresa tutti e dobbiamo non farle gli auguri fino a quel momento. Non so se ce la farò, non sarà facile.
Sono le 20 e sono pronto per tornare a casa. Lei non so dove sia, se è ancora qua o se non c'è più. So solo che ho 3 chiamate perse da lei e non so se reggerò ancora a lungo a non richiamarla. Esco nel parcheggio e mi trovo all'improvviso lei che passa con la macchina. Si ferma e senza ancora finire di abbassare il finestrino inizia a sbraitare.
E: Stefano ti ho chiamato 3 volte! Ma dove cazzo ce l'hai il telefono?
S: ah.. non ho visto
Provo a cavarmela così.
E: eh si non ho visto, ce l'hai in mano! Ma si può sapere che hai?
S: non ho nulla, non ho visto
E: mi prendi per il culo?
S: no.. Stai tornando ora a casa?
Sospira e cerca di calmarsi.
E: si
S: va bene.. Io anche vado
La vedo, ci rimane male, vedo gli occhi un po' delusi, mentre si mordicchia il labbro per il nervoso.
E: buona serata
Mi avvicino per darle un bacio e mi lascia fare per un attimo, poi si allontana.
S: che c'è?
E: lascia stare
Mette la marcia e va via, senza farmi replicare.  Mi dispiace troppo, è completamente delusa e per di più arrabbiata.
La sera a mezzanotte la vedo online, sono tentato di scriverle o di chiamarla, anzi andrei proprio da lei. Ma non lo faccio.
La mattina vado a lavoro presto, non ho potuto neanche inviarle un mazzo di fiori, niente. Forse penserà che solo io me ne sono dimenticato, anche se ne abbiamo parlato una settimana fa dato che vengono i suoi genitori oggi. Però magari quando vedrà che nessuno qua a lavoro le fa gli auguri, se la prenderà di meno. Cerco di distrarmi e inizio a lavorare. Durante la pausa alle 11 esco dalla saletta e me la trovo davanti  che passa insieme ad Elisa. Mi vede e si ferma.
S: ehi..
Sorrido leggermente e mi guarda male.
S: sei ancora arrabbiata..?
Mi avvicino poggiando le mani sui suoi fianchi. Provo a far finta che la sua faccia arrabbiata sia dovuta alle chiamate perse di ieri sera.
E: ho da fare, ci vediamo
Si stacca dalla presa e se ne va. Bene, è incazzatissima, e io non posso farci nulla.
Nel pomeriggio scopro che lei non è qui ma che è andata a casa con i suoi genitori, però so anche che alle 18 dovrà tornare per forza, dobbiamo prepararci per la finale di stasera.
Così torno a lavoro, e alle 18 corro per i corridoi cercandola, non ce la faccio più. Mi dirigo verso il suo camerino e infatti poco prima la trovo che lo sta raggiungendo.
La fermo da dietro.
S: Emma, fermati..
E: che vuoi?
Si gira e mi guarda.
S: lo so, però capiscimi..
E: che cosa sai Stefano?
Mi chiede sempre più infuriata.
Mi guardo intorno un attimo e penso che sia meglio non parlare lì.
S: vieni..
La porto nel suo camerino e chiudo. La prendo dai fianchi mentre lei mi guarda incazzata a braccia conserte.
S: lo so che è il tuo compleanno Em..
E: quindi? Ti vuoi vantare di avermi ignorato da ieri sera nonostante fosse il mio compleanno?
S: no.. È che, dovevo fare come tutti qua.. Nessuno ti ha fatto gli auguri vero?
E: no, qua no..
S: è perché ti faranno una sorpresa, e io come loro dovevo far finta di niente.. Però non ce l'ho più fatta. Farai finta che non lo sai vero?
E: si..
S: tanti auguri a te.. tanti auguri a te..
Inizio a canticchiare a bassa voce e vedo spuntare un sorrisino sul suo volto.
S: tanti auguri pulcino.. tanti auguri a te..
Sorride e avvolge le braccia attorno al mio collo. La sollevo da terra e la bacio. Mi segue subito e poi sorridiamo insieme.
E: grazie..
Sorride e le dó un bacio a stampo.
S: non volevo farti un regalo di compleanno qualsiasi, volevo che ti ricordassi un po' di questi mesi che stiamo vivendo, e volevo dargli un po' un senso..
Prendo la scatolina che avevo in tasca e la apro davanti a lei porgendogliela. Mi guarda e sorride.
E: mi stai chiedendo di stare insieme a te?
S: no.. però per dire che sei impegnata..
Sorrido e ridacchia divertita.
E: cioè?
S: che sei mia
Sorride e mi bacia.
E: mh va bene..
Prendo l'anello dalla scatolina e poi la sua mano destra. Lo inserisco nell'anulare e la sento leggermente tremolante, emozionata.
La guardo con gli occhi lucidi e noto che anche lei è nella stessa situazione. Mi abbraccia all'improvviso e io la stringo subito a me. Sento le sue lacrime che mi bagnano un po' il collo e le accarezzo la schiena.
S: stavolta non sbaglio..
Le sussurro e lei alza la testa guardandomi.
Annuisce lievemente e le asciugo le lacrime con i pollici.
S: come stanno i tuoi genitori..?
Sorride.
E: bene.. Mi hanno chiesto dove fossi, e gli ho detto che stavi lavorando
S: mh..
E: però non gli ho detto che ero incazzata nera perchè si sarebbero preoccupati troppo e si sarebbero incazzati anche loro con te, e siccome vorrei che il vostro rincontro sia bello sono stata zitta
Rido e scuoto la testa.
S: grazie..
E: domani però li vedrai eh, non scappi
S: si, domani mattina vengo a casa tua..
E: Stefano non venire troppo tardi, vieni verso le 10..
S: ma se ancora ti svegli a quell'ora, stanotte facciamo sicuramente le 3 tra una cosa e l'altra..
E: tranquillo mi sveglio, svegliati tu però
S: mm come vuoi.. Devi andare a prepararti?
E: si tra 5 minuti..
S: mh..
La bacio e infilo subito la lingua, lei fa lo stesso. La stringo a me e poggio le mani sul sedere.
S: ci vediamo, non lo so.. Forse prima che iniziamo, Mh?
E: non lo so, poi vediamo..
S: mi raccomando, fai finta che non sapevi ci fosse una sorpresa.. 
E: si ciao cretino
S: ciao cretina
E così vado via.
Così la puntata inizia, facciamo la sigla, e io ed Emma ci lanciamo degli sguardi non indifferenti... E penso che non sia stato difficile da casa accorgersene. Arriva il momento della sorpresa ad Emma, mi metto per primo davanti ai televisori che abbiamo dietro le quinte perchè voglio guardarla bene e non perdermi neanche un attimo. Insomma, sapeva ci fosse una sorpresa, ma non sapeva minimamente come sarebbe stata. Appena Maria la fa sedere al centro dello studio già la tensione in lei sale, cerca di stare tranquilla fino a quando Maria fa partire il filmato. Nel giro di qualche secondo è già in una valle di lacrime, ed io guardandola subito mi emoziono e anche i miei occhi diventano lucidi. Passano tutti i momenti, dall'ingresso ad amici, per poi mostrare tutta la sua carriera. Alla fine la sorpresa maggiore sono Elisa, Nek e J-Ax che entrano cantando "tanti auguri" mentre Maria trascina su un carrello un pacco regalo enorme. Poi lo apre tutta emozionata e trova una chitarra, una di quelle che aveva sempre desiderato. Cerco di riprendermi perché è ora di tornare a ballare, lei poi ringrazia tutti e il programma va avanti.
Tra conferenza stampa e festeggiamenti io e lei riusciamo a rincontrarci alle 2.30 fuori al parcheggio vicino alle nostre macchine.
Appena mi vede mi abbraccia e ricambio.
S: allora?
Sorrido e le sposto i capelli dal viso portandole qualche ciocca dietro l'orecchio. Mi sorride leggermente.
E: ho sonno ora..
Si lamenta e poggia la testa al mio petto.
S: lo vedo..
Le dó un bacio sulla fronte e poi prendo il suo viso tra le mani.
S: dai vai a casa.. Anche io ora vado, dormo, perché domani mi aspettano i suoceri salentini
E: sono i tuoi unici suoceri
Dice un po' scossa.
S: si, certo
E: allora non hai bisogno di specificare da dove vengono
S: si Emma l'ho detto così, per dire..
Sospira e io tengo il suo viso tra le mani. Credo che non sia il momento di litigare, soprattutto perché mi aspettano i suoi genitori domani.
La bacio e lei mi segue.
S: ci vediamo domani.. Mh?
E: si.. Buonanotte..
S: notte..
Ci diamo un bacio a stampo e poi la vedo andare via verso la sua macchina.
Così la mattina sono costretto a svegliarmi alle 9, mi preparo e tra una cosa e l'altra esco di casa alle 9.45. Qualche minuto di traffico e arrivò a casa di Emma intorno alle 10. Inutile dire che sono agitato come se dovessi chiederle di sposarmi. Invece devo semplicemente incontrare nuovamente i suoi genitori dopo 4 anni. Aggiungendo però il modo e il motivo per cui ci siamo lasciati l'ultima volta.
Mi faccio coraggio e suono. Dopo pochi secondi arriva lei e mi apre tutta impacciata, ma sorridente.
S: ma buongiorno..
Le sorrido e lei mi fa entrare subito. Mi avvicino senza fare troppo rumore e le dó un bacio a stampo che lei ricambia per poi sorridermi leggermente.
E: vieni..
Mi prende la mano e mi trascina verso la cucina. Così appena entriamo vedo i suoi genitori seduti al tavolo a fare colazione.
S: buongiorno..
Sorrido leggermente e mi avvicino a loro che intanto si alzano. Rosario mi viene incontro. Ci diamo la mano e ci abbracciamo.
S: ciao Rosario, come va..?
R: bene bene.. Tu invece?
S: bene grazie..
Sposto lo sguardo verso Maria e le vado incontro.
S: ciao.. Come stai?
Ci diamo due baci in guancia.
M: ciao Stefano.. tutto bene. Tu come stai? I tuoi genitori?
S: tutto bene grazie, anche loro stanno bene..
Le sorrido e lei ricambia tranquilla.
E: hai fatto colazione Ste..? Vuoi il caffè?
Si avvicina poggiando una mano sulla mia spalla.
S: si un caffè lo prenderei, grazie..
Sorridiamo entrambi e poi va a farmi un caffè. 
Mi siedo a tavola e fanno lo stesso i suoi genitori.
R: allora com'è? 
S: cosa..?
R: come mai ci troviamo a parlare io e te ora?
S: ah.. ehm..
Vedo Emma girarsi e guardarmi, è dietro ai suo i e quindi non possono vederla. Sorride divertita e si rigira lasciandomi completamente solo in questa "missione".
E: papà non mettergli ansia che poi se la prende con me..
Dice ridendo e anche io rido un po'.
R: no ma io non gli sto mettendo ansia
S: no infatti.. Comunque siamo qua perché.. io ho finalmente avuto il coraggio di fare quello che pensavo da un po'.  Ho chiesto perdono, ci siamo ritrovati, e stiamo ricostruendo qualcosa..
R: sperando sia la volta buona.. No?
S: ma si.. Si lo è
E: mh mh..
Dice continuando a fare la stronza e ridendo sotto i baffi. Mi porta il caffè e si siede accanto a me.
S: grazie..
E: papà quindi lo hai perdonato anche tu? Anche voi? No diteglielo perché sennò l'ansia non gli passa..
Ride e scuoto la testa.
R: si Stefano, per me non è un problema.. Però usa il cervello stavolta, per favore
M: ti vedo più maturo Stefano.. E secondo me non è solo una mia impressione, sei più maturo.. Mi fido di quello che puoi riuscire a ricostruire con Emma..
S: mi fa piacere, davvero..
Emma mi sorride dolcemente, stavolta sul serio senza scherzare, e mi passa una mano sulla nuca.
M: come sta tuo figlio..?
Rimango un po' spiazzato, e anche Emma. Però subito dopo mi rassicura poggiando la mano sulla mia.
Sorrido dolcemente a Maria, ed è inutile, quando sento parlare di mio figlio mi vengono gli occhi lucidi all'istante.
S: sta bene, è felice.. Grazie per la domanda comunque..
M: mi fa davvero piacere..
Sorrido ma subito dopo sono costretto a mordermi il labbro per non piangere.
E: Ste..
Mi sussurra, intanto i suoi continuano a fare colazione senza fare troppo caso a noi, vedendo la situazione.
S: sto bene.. Tranquilla
La guardo e faccio un grosso respiro.
E: non è vero, però vabbè..

Scusate il ritardo🤦🏻‍♀️ vi piace? 💘

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2020 ⏰

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