𝟬𝟯 ➳ «𝗙𝗲𝗿𝗼𝗰𝗶𝗮.»

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Premessa: in questo capitolo sono presenti scene crude, violente... e il linguaggio è molto scurrile. Quindi se siete deboli a certi avvenimenti vi sconsiglio la lettura di quei pezzi. A me personalmente non creano molti problemi, però sono consapevole del fatto che a molte persone possa invece dare fastidio, per cui mi è sembrato giusto darvi questo avviso.



Terzo capitolo.
Ferocia.


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"Ti prego Louis! Non farlo! Piuttosto uccidimi subito, di colpo!" le urla supplichevoli di Igor arrivarono dritte alle sue orecchie, ma lui, come se in quel momento fosse posseduto da un ante superiore di cui non riusciva a liberarsi, sogghignò con nessuna intenzione di cessare quello che la sua mente malsana aveva progettato durante quelle poche ore lasciato a meditare sul da farsi. Aveva stordito i due uomini frantumando in mille pezzi una bottiglia di liquore sulle loro teste, legandoli poi con delle corde che teneva lì per ogni evenienza. Dopo quello che aveva appreso era uscito fuori di testa, più del solito. Le sue azioni non erano collegate al cervello. E lui stava agendo d'istinto, come se un domani non avesse dovuto risentirne le conseguenze. "Tesoro, dopo tutti questi anni passanti al mio fianco, nella mia gang, avresti dovuto imparare che senza torture per le merde come voi non si fa nulla." disse sorridendo in modo sadico, rigirandosi il lungo coltello di acciaio fra le mani.

I minuti, da quando aveva concepito le cose sgradevoli che erano state fatte sulla pelle di Harry, erano scorsi come un fiume in piena posa, non lasciandogli neanche il tempo di realizzare effettivamente quello che stava occorrendo in quel lasso di tempo che a lui pareva infinito. Erano ormai le sei del mattino, lo si deduceva dallo sprazzo che fioco vivacizzava quella grotta agghindata, che acconsentiva a Louis di scrutare, a suo malgrado, le facce di quelle persone insignificanti che si ritrovava davanti. Stavano all'oscuro da ore, visto che Louis, durante il suo ennesimo attacco di collera, si era scagliato come una furia sulle lucine lì stanti danneggiandole tutte, non curandosene minimamente. Non riusciva ad osservare il volto dei mostri che traevano piacere nel favoleggiare sulle perversioni fatte al suo Harry. Forse se non li avesse visti in faccia il suo istinto omicida si sarebbe in qualche modo attutito. Non scomparso, ma attenuato.

Però, almeno, aveva smesso di piovere da ore, il vento era cessato e la nebbia era scomparsa. Nonostante ciò il cielo era ancora pervaso da grosse nubi scure, da cui solo pochi raggi deboli del sole fuoriuscivano splendenti. Il cinguettio degli uccelli rallegrava quella giornata grigia e cupa che di gioioso non aveva proprio nulla. Questo fece irritare Louis più di quanto già non lo fosse. Se solo non avesse avuto due inebetiti pronti per essere massacrati con le sue stesse mani sarebbe uscito all'esterno per troncare una volta per tutte quel trillo oneroso scaturito da quelle piccole bestiole che erano gli uccelli. Se Harry avesse potuto navigare all'interno della sua mente in quell'istante lo starebbe ripudiando, dicendogli le peggiori cose per quello che il suo senno riprovevole aveva fruttato senza un minimo di cuore.

Things I Can, Things I Can't.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora