Premessa: Per l'ennesima volta vorrei ribadire che vengono trattati temi delicati che potrebbero disturbare delle persone. Quindi se siete sensibili troncate la lettura, lo dico per il vostro bene, non vorrei che qualcuno si sentisse male leggendo la mia storia. <3
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Sesto capitolo.
Normale.
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Quel giorno Harry era sorprendentemente normale, nonché inusuale per quel che era solito essere. Era delimitato con il termine 'normale' per via di quello che la società impostava, normale e distante da quelle che erano viste come le sue bizzarrie. Forse il termine adatto per descriverlo sarebbe stato 'sobrio', ma no, nessuno avrebbe pensato a quell'aggettivo scrutandolo, perché per gli altri in quel momento era solo normale e distante da quello che loro avevano sempre pensato essere la consuetudine...
Aveva un agevole jeans nero che gli andava a fasciare e mettere in risalto i fianchi adiposi che si ritrovava, una felpa bianca degli acdc sbiadita e delle vans bordeaux deteriorate. I suoi ricci ribelli erano sparsi ovunque, e il vento, che circolava nonostante fossero in un luogo perlopiù serrato, non aiutava affatto nel tentativo di domarli. Lo smalto nero e rosa, ormai quasi completamente sgualcito, non lo si notava più. Però gli unici rimasti che coincidevano col suo stile erano i tanti anelli di forme e colori diversi che andavano a decorare le sue longilinee e fini dita. Neanche un po' di trucco era sul suo volto, e un po' a dirla tutta si sentiva come se si fosse messo a nudo, come se si fosse esposto senza veli. Non perché si sentisse a disagio col suo volto spoglio, niente di tutto ciò, ma solo perché mettere dei colori sul suo viso aumentava la sua floridezza che non voleva mai venisse a mancare, era l'unica cosa di cui ne andasse veramente fiero. Quel giorno non solo il suo aspetto esteriore sembrava diverso dal solito — perché in effetti lo era — ma lo erano anche i modi in cui si comportava: era arcigno. E quel suo modo inconsueto di agire aveva lasciato atterriti tutti coloro che erano presenti in quel percorso taciturno dove solo il trambusto dei vari veicoli sovrastanti prendeva parte.
La ferrovia abbandonata in cui si erano introdotti tutti i membri della banda — per parlare di affari e di quello che avrebbero fatto il giorno dopo — emanava un'aria che il giovane trovava quasi confortante, nonostante fosse esplicitamente un posto malfamato: le mura erano vecchie, le macerie si trovavano in ogni dove di quel luogo e l'odore pungente di qualcosa a lui sconosciuto arrivava dritto al suo naso, facendogli bruciare le narici. Ma la cosa che lo faceva sentire sobillato era la consapevolezza che in quel postaccio nessuno sarebbe andato a crear loro problemi; essere al sicuro gli faceva provare una delle sensazioni che aveva sempre amato: l'imparzialità, anche se con quello che aveva in progetto di fare tutto poteva permettersi fuorché starsene flemmatico. In quel momento ogni decisione spettava a lui, era lui a padroneggiare quella volta, come tutte le altre antecedenti, d'altronde. Non era il leader dei Noctures, ma la sua veemenza e la partecipazione che aveva ogni qual volta che qualche accordo o qualche movimento doveva essere messo in atto facevano sembrare come se lo fosse. A Zayn, l'effettivo leader, questo non aveva mai dato assillo, anzi, nonostante Harry fosse un suo braccio destro pensava che a lui si addicesse maggiormente la parte di colui che comanda, di dominatore; non era fatto per essere sotto la guardia di qualcuno, non più. E infatti, non veniva mai soprannominato 'il braccio destro del leader Zayn Malik' ma sempre e solo come 'l'altro capo'.
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Things I Can, Things I Can't.
أدب الهواة❨𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶❩. ! 𝑻 𝒓 𝒊 𝒈 𝒈 𝒆 𝒓 𝑾 𝒂 𝒓 𝒏 𝒊 𝒏 𝒈 ! - stupro. - omofobia. - torture/omicidi. ᳟↳ 𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝗼𝗻𝗱𝗿𝗮, 𝟮𝟬𝟭𝟳. Harry Styles fa parte di una delle gang pi...