25. They don't know about us

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Aiden

-Ricorda, appena saremo davanti a tutti, guardami e comportati come se stessimo davvero insieme. Se scoprissero che è solo un modo per avere più seguito, fidati, sarebbe la fine del nostro contratto e della nostra carriera.- In quel momento non stavo ascoltando minimamente quello che la famosa influencer di cui a malapena conosco il nome stava dicendo riguardo alla nostra copertura.

Il mio pensiero era diretto solo a Norah.

Ormai era un mese che non mi rivolgeva la parola. Come darle torto. 

L'avevo ferita e l'essere ignorato era del tutto lecito.

Ma ora, qui, prima di questa ennesima intervista piena di bugie, il mio pensiero andava solo a lei. Odiavo mentire. Pensavo di riuscirci, ma non faceva per me. 

Era veramente brutto guardare negli occhi una persona e ingannarla in questo modo.

-Ok, è ora.- La ragazza dai lunghi capelli rossi, mi prese per mano e mi fece entrare nella stanza dove avrebbe preso luogo l'intervista. Mi fece accomodare accanto a lei sul divanetto di fronte alla giornalista che ci sorrise immediatamente.

-Siete pronti? Andremo in diretta tra pochi minuti.- Se per pronti intendeva completamente da un'altra parte, allora si, ero pronto. La giornalista, all'annuire della ragazza, si alzò e andò verso uno dei signori dello staff.

Mi misi più comodo e lasciai la mano della rossa affianco a me.

Il suo tocco era quasi fastidioso, mi faceva solo ricordare di essere un completo deficiente.

Lei immediatamente mi prese di nuovo la mano e mi guardò male. La strinse forte, facendomi avvicinare il più possibile a lei.

-Devi dirmi cose romantiche e carine, guardami in modo dolce, e ricorda di dire cose "come è perfetta" e "mi piace tanto". Hai capito?- Ordinò sussurrando. Era davvero preoccupata di fallire nel mentire, ma essendo un influencer non si faceva più di tanti scrupoli a farlo a quanto pare. Dalla mia bocca uscì una risatina isterica.

-Anche se non è vero?- Lei sgranò gli occhi per poi guardarmi come se volesse uccidermi.

-Attento a quello che dici e fai, intesi?- Disse come se non avesse capito le mie intenzioni.

-No, per niente. Mi sono stancato di mentire a persone che non lo meritano. Loro ci seguono, ci permettono di fare quello che ci piace come lavoro e questo mi sembra irrispettoso.- Lei ruotò gli occhi.

-Chi se ne importa di quello che pensano!- La guardai, completamente scioccato. Come poteva una persona apparire così solare e innocente in degli stupidi video e poi essere una serpe nella realtà?

-A me importa! Io ho... Avevo una ragazza che amo veramente e per colpa dei tuoi amati manager e della mia casa discografica lei mi ha lasciato. Non so veramente come ho potuto fare a trattarla in quel modo, sapendo che aveva ragione. Ma ora basta, finisce qui. Fai la tua amata intervista da sola. Inventa una scusa, sei brava a mentire.- Mi alzai completamente, irritato, e attraversai la stanza fino alla porta. Mi imbattei in alcuni organizzatori che cercarono di fermarmi, ma nulla poteva separarmi dal fare ciò che davvero volevo fare.

Norah

-Norah? Sei con noi?- I miei amati amici cercarono di richiamare la mia attenzione. Ero intenta a guardare dei quadri appesi nella mia camera, persa tra i miei pensieri.

-Si, scusatemi.- Sorrisi mentre cercai di non pensare al fatto che oggi Aiden avrebbe fatto un'altra intervista con un'influencer che nemmeno sapevo esistesse.

Non avevo smesso di seguirlo. Ero orgogliosa, si, ma io provavo dei sentimenti per lui e non riuscivo a lasciarlo andare.

Ovviamente lo facevo di nascosto, Liv mi avrebbe letteralmente fucilata.

-A che pensavi?- Mi chiese Simon con la tipica faccia sospettosa.

-Al test della prossima settimana. Faccio schifo in chimica.- Loro si guardarono per poi rivolgere lo sguardo verso di me. Non se l'erano bevuta.

-Norah, dai, dicci la verità. Siamo tuoi amici e sai che puoi dirci tutto.- Lei appoggiò la sua mano sulla mia e mi guardò dolcemente.

-Nulla di importante davvero. Preferirei non parlarne.- Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, prima che Simon cominciasse nuovamente a parlare.

-Tanto per alleggerire la tensione e a puro scopo informativo, un ragazzo ha iniziato a scrivermi e credo non per prendermi in giro.- Gli sorridemmo entrambe, felici per lui.

-Sono contentissima per te Sergio. Te lo meriti, davvero!- Ci guardammo negli occhi. Eravamo cresciuti tanto insieme, e senza di lui non avrei potuto vivere. Gli volevo un mondo di bene. 

Aveva sofferto tanto e ora per lui era arrivato il momento di essere felice.

Il silenzio venne rotto dal inizio di una canzone.

-La sentite anche voi?- Guardai Liv stranita.

-Si.- 

-Da dove proviene?- Chiese Simon prima di alzarsi e andare verso la mia finestra. Arrivato lì fece una faccia confusa, ma poi sorrise.

-Norah, penso dovresti venire qui.- Mi avvicinai a lui seguita da Liv.

Fuori c'erano le solite piante del giardino, ma oltre questo c'era anche una persona.

Lui.

Aveva la chitarra in mano e stava suonando una canzone che conoscevo fin troppo bene. Sorrisi, ma fui anche colpita da un velo di tristezza oltre che da una leggera rabbia.

Quando lui mi vide, inizio a cantare e arrivato al ritornello sentì dei brividi.

They don't know what we do best, that's between me and you, our little secret

But I wanna tell 'em
I wanna tell the world that you're mine girl

They don't know about the things we do
They don't know about the "I love yous"
But I bet you if they only knew
They would just be jealous of us,
They don't know about the up all nights
They don't know I've waited all my life
Just to find a love that feels this right

Baby they don't know about us.

Poco prima della fine della canzone, mi staccai dalla finestra, notando un completo cambio di espressione di Aiden, e, dopo aver ignorato le domande dei miei amici, iniziai a correre verso la porta di casa. Uscii e arrivai davanti a lui con le lacrime agli occhi.

Lui aveva una faccia sconvolta, ma sembrava sollevato dal fatto che fossi scesa.

Feci la prima cosa che mi passò per la testa.

Gli diedi uno schiaffo.

Sentii un "uhh" dalla finestra di casa mia. Era sicuramente Simon, ma non controllai. Non smisi di guardare Aiden negli occhi.

Lui si toccò la guancia, mortificato.

-Mi dispiace Norah, io...- Non gli feci finire la frase, lo baciai immediatamente.

I suoi baci mi erano mancati così tanto che quasi non avrei voluto più staccarmi.

Lui reagì di impulso, mi prese in braccio e mi fece girare intorno. Scoppiai a ridere, seguita da lui.

-Promettimi per l'ennesima volta che non mi ferirai di nuovo.- Dissi con un mezzo sorriso quando lui mi poggiò di nuovo a terra.

-Te lo prometto, qualunque cosa accada.- Mi sorrise poco prima di baciarmi di nuovo.


Fine.

Ciao a chiunque sia arrivato fino a questo punto della storia. Grazie di cuore per aver letto fino alla fine. Non penso che scriverò un continuo, ma nel caso decidessi di farlo, scriverò qui tutti gli aggiornamenti, quindi vi consiglio di non togliere la storia dalla biblioteca! Spero vi sia piaciuta e che vi abbia appassionati. Alla prossima storia!



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