Capitolo due ❄️

628 53 11
                                    

<<I tuoi tripli non vanno ancora bene, non sono puliti, specie il triplo Lutz. Non prendi abbastanza velocità e quando atterri hai la grazia di un elefante. Di questo passo non riuscirai mai ad avere una medaglia>> mi disse nuovamente l'uomo.
Era dalla pista di pattinaggio che continuava ad elencarmi ogni minima cosa da correggere nella mia coreografia e non aveva smesso nemmeno una volta tornati in appartamento.
Mi aveva infatti seguita fino al divano, così da prendere posto accanto a me, per poi riprendere con la sua solita solfa.
<<Quanti complimenti, Victor>> commentai sarcastica <<non ti starai impegnando troppo con tutta questa dolcezza?>>
<<Il Grand Prix si svolgerà tra tre settimane e tu non hai ancora->>
Bloccai le lamentele dell'uomo avvolgendo le braccia attorno al suo corpo, desiderosa più che mai di ricevere un po' del suo raro affetto. Non quello malizioso che mostrava frequentemente, ma quello vero, quello dolce.
<<Per favore, mi hai fatto venire il mal di testa. Posso rilassarmi giusto un po' adesso? Mi sono allenata come una pazza oggi... dammi tregua. Domani mi impegnerò maggiormente, promesso>> lo supplicai, affondando il viso contro il suo petto.
Sentii Victor sospirare pesantemente e poi una delle sue mani sulla mia testa. <<Che cosa devo fare con te?>>
Sembrava rassegnato, ma riuscii a percepire anche una piccola nota di divertimento nella sua voce.
Era molto l'affetto che ci univa e non mi offendevo quando lui era giustamente duro con me, ma ogni tanto anche io desideravo avere un po' di tenerezza e meno rimproveri.
Ce la stavo davvero mettendo tutta, ma lui non si era mai lasciato andare nemmeno a una lode. Sempre e solo a correzioni continue.
<<Non lo so, Niki, non lo so>> risposi sincera <<sono davvero così un disastro?>>
Victor non rispose immediatamente, ma si avvicinò alla mia nuca. Facendomi percepire il suo respiro caldo tra i capelli.
<<Io non alleno disastri>> disse poi.
<<Era un complimento questo? Davvero? Sul serio?>> domandai emozionata.
<<Chi lo sa>> rispose lui <<ma adesso parliamo meglio del tuo triplo Lutz...>>
<<Che il signore mi aiuti>> commentai semplicemente, tappandomi le orecchie con le mani.

Inutile dire che l'uomo mi tormentò per ore, fino a che non giunse per entrambi il momento di andare a letto.

• • • •

Victor dormiva poggiato sulla mia spalla, respirando placidamente e dolcemente.
Ne approfittai per fargli qualche fotografia, così da tenerla sempre con me.
La mia galleria era piena di scatti rubati o video registrati di nascosto durante le sue prove, solo per il gusto di riguardare il tutto in santa pace. Spesso l'uomo mi beccava durante le mie sessioni fotografiche e mi puniva sfregando scherzosamente le nocche della sua mano sulla mia testa, scompigliandomi tutti i capelli.
Quella mattina ci eravamo imbarcati da due ore su un aereo, decisi a raggiungere il luogo del Grand Prix di quell'anno con sede a Parigi: la città dell'amore.
Amore, lo stesso che io provavo per lui.
Victor non era solo il mio allenatore, ma colui che mi faceva battere forte il cuore, più di chiunque altro prima di lui. Addirittura più di JJ.
L'uomo dai capelli argentati mi aveva assillata per circa un'ora rispetto alle mie mancanze durante le ultime settimane di allenamento, elencando tutti i punti ancora da sistemare, mille raccomandazioni e tutte le penalità cui rischiavo di andare incontro.
Alla fine era crollato, stremato dalla sua stessa lavata di capo, finendo col sistemarsi intenzionalmente sopra di me per stare più comodo.
Aveva scelto di non prendere dei biglietti in prima classe semplicemente per non mettermi a disagio, siccome io non ero abituata al lusso, cresciuta com'ero un ambiente semplice e modesto. Solo per farmi felice. Solo per me.
Chiaramente Victor aveva comunque borbottato un po' per il poco spazio e per la voglia di avere dello champagne, ma in quel momento sembrava così tranquillo e in pace.
Era davvero carino mentre dormiva e dimostrava qualche anno in meno a causa della sua espressione tenera.
Era un uomo dalla bellezza raffinata ed era composto anche mentre dormiva, se non per una piccola eccezione.
Mi ritrovai infatti a sorridere, notando alcune sue ciocche argentate scomposte e fastidiosamente poggiate sul suo viso.
Delicatamente decisi di scostarle, rivelando il suo bellissimo viso sottostante, con tutti i suoi dettagli raffinati.
La pelle perfetta e bianchissima.
Il naso piccolo, dritto ed elegante.
La bocca rosea talmente bella da sembrare opera di un pittore famoso.
Il leggero rossore sui suoi zigomi.
Tutto contornato dagli splendidi capelli del colore dei raggi della luna riflessi sull'acqua.
Dio, quanto era bello.
Decisi di poggiare a mia volta la mia nuca sulla sua, per poi chiudere gli occhi così da percepire meglio il suo calore e il suo profumo.
Lentamente cercai la sua mano sotto la coperta e la strinsi dolcemente, intrecciando le nostre dita.
Lui non si svegliò ed io finii con l'addormentarmi di conseguenza, avvolti in un plaid portato da me per l'occasione.

Lui non si svegliò ed io finii con l'addormentarmi di conseguenza, avvolti in un plaid portato da me per l'occasione

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
ᏒᎾᏚᎬ ᏴᏞᏌ || Victor Nikiforov x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora