Il Kiss and cry non mi era mai sembrato così scomodo, non come in quel momento in particolare.
Avevo concluso il mio programma breve senza particolari problemi, riuscendo a completare tutti i salti in modo abbastanza pulito, anche se senza utilizzare il triplo Lutz, in quanto previsto per il programma libero. Tuttavia non abbastanza bene da aggiudicarmi il primo posto.
Il tabellone mostrò infatti un punteggio inferiore a quello di Sara Crispini di 7.38. Non un distacco particolarmente preoccupante, ma comunque non da gioire.
Non ero riuscita a piazzarmi prima, nonostante un dettaglio importante: con quel programma avevo appena superato il mio record personale nel programma breve, ma non era ancora abbastanza. Non ero ancora soddisfatta.
Il pubblico rispose con calore e mi lasciai andare ad un sorriso di circostanza.
Con la mia esibizione di poco prima sembravo aver guadagnato il consenso generale e ne ero felice dentro di me, ma dovevo dare ancora di più per il libero se desideravo tornare a casa con una medaglia dorata attorno al collo.
<<Non è andata male>> disse Victor <<ma devi cercare di->>
Non gli diedi il tempo di finire la frase, perché mi alzai, decisa ad andarmene in un posto isolato il prima possibile.
Non l'avevo liquidato per cattiveria o per menefreghismo, ma semplicemente per trovarmi quanto prima un luogo adatto per sfogare la tristezza e la delusione che sentivo dentro in quel momento.
Non avevo dato abbastanza. Victor non meritava di avere come allieva un'incapace come me e di fare brutta figura davanti al mondo intero.
Mi sentivo inutile e impotente.
Normalmente avrei gioito per un piazzamento in seconda posizione dopo il programma breve, ma in quel momento era come una condanna a morte e iniziavo ad avere seriamente la strizza in vista del programma libero.
Il passo dal secondo posto all'ultimo era corto e il mondo del pattinaggio molto duro se non avevi abbastanza grinta da scalare il ghiaccio anche con i denti.
Chiaramente io dopo la mia batosta sentimentale non potevo definirmi propriamente una combattente, ma dovevo raccogliere del coraggio per tirare fuori un po' di forza, da qualsiasi fonte possibile.
Riuscii a ritagliarmi uno spazio sulle scale antincendio della struttura, trovando finalmente un po' di aria fresca capace di restituirmi un po' di ossigeno.
Chiaramente mi assicurai di uscire con una giacca sopra alla mia tuta, così da risparmiarmi un malanno, per poi sedermi su un gradino come l'ultima delle senzatetto.
Passai il tempo a spulciare sui post di Instagram, trovando come al solito un sacco di materiale su Victor e altrettanto contro di me.
Era infatti dall'episodio dello scatto rubato sull'aereo che molte ammiratrici del pattinatore si accanivano su di me, molte augurandomi di piazzarmi in ultima posizione.
<<Simpatiche>> bonfonchiai tra me e me, finendo inavvertitamente sul profilo Instagram del ragazzo.
La sua ultima fotografia riguardava Makkachin, intendo a gustarsi uno snack e mi ritrovai di nuovo a sorridere.
Adoravo quella palla di pelo e non a caso come blocco schermo avevo una fotografia con me, lui e Victor. Entrambi sorridenti.
Mi mancava tutto quello. Mi mancava Victor.La fase del programma breve terminò pochi minuti dopo, lasciando invariate le prime due posizioni momentanee.
Al primo posto Sara Crispini.
Al secondo posto io.
Al terzo posto la pattinatrice che si era esibita per ultima: la cecoslovacca Kateřina Dvořák.
E via discorrendo fino alla sesta ed ultima posizione.
Quella classifica definiva anche l'ordine di esibizione nel programma libero, lasciando per ultime le atlete nelle prime posizioni. Sarei quindi stata nuovamente la penultima ad esibirmi nello step successivo, nonché l'ultimo prima della premiazione.
Riuscii a scoprire tutte quelle informazioni nel lungo tempo passato sulla scalinata, grazie alle ultime news attive sul mio cellulare e ai messaggi dei miei genitori che si congratulavano con me per la posizione attuale.
Non erano infatti potuti venire a vedermi per vari motivi, ma mi stavano seguendo in televisione con i loro amici più stretti e vari parenti, utilizzando un maxi schermo preso in prestito per l'occasione.
Tuttavia il messaggio che mi stupì di più fu quello di Victor.Da: Niki
"Dove sei finita? Ti stanno cercando tutti per le interviste. Ti cerco anche io."A: Niki
"Puoi mandare tutti al diavolo. Non sono dell'umore per le interviste.
Per quanto riguarda te invece... puoi raggiungermi sulle scale antincendio vicino il corridoio D.". . . .
Victor riuscì ad arrivare da me circa trenta minuti dopo, forse dopo essersi liberato a fatica dalle grinfie dei giornalisti. Probabilmente anche costretto ad inventare una scusa campata in aria per giustificare la mia assenza.
Qualcosa come: "Ha bisogno di tranquillità per concentrarsi sul programma libero".
L'uomo prese poi posto accanto a me senza dire nemmeno una parola, mantenendo inizialmente un rispettoso silenzio. Un silenzio che durò davvero tanto tempo, fino al punto di diventare troppo pesante.
Decisi di romperlo io per prima.
<<Dimmi tutto quello che ho sbagliato nella mia esibizione. Sfogati pure>> lo incoraggiai, preparandomi a una valanga di correzioni senza fine.
Tuttavia Victor disse semplicemente: <<E questo ti aiuterebbe a stare meglio oppure a guadagnare punti?>>
<<In realtà no. Probabilmente servirebbe solo a farmi sentire ancora peggio di così>> risposi.
<<Proprio per questo non dirò nulla... se non che non è stato per niente male, anche se poteva andare meglio. Non posso negarlo>> disse lui.
<<Wow. Devo farti davvero pena in questo momento per spingerti a farmi una specie di complimento>> commentai, sorridendo amaramente.
<<Un secondo posto non è un cattivo inizio.>>
<<Diresti lo stesso se accadesse a te oggi pomeriggio? Ti accontenteresti di arrivare al libero con un secondo posto come base di partenza?>> chiesi retorica, già ben conscia della risposta.
Victor infatti non disse nemmeno una parola, confermando i miei dubbi.
<<Immaginavo>> commentai.
Le mie parole anticiparono un altro lunghissimo silenzio, che fece nascere dal profondo della mia anima un'importante domanda.
<<Quante possibilità ho di vincere secondo te? Rispondi onestamente. Ormai non ha tanto senso mentire>> chiesi di getto.
Victor fece per rispondere, ma la suoneria del mio telefono mandò a monte la sua intenzione. Era JJ, venuto appositamente per assistere alla mia gara.
Decisi di rispondere immediatamente.
<<Ma che fine hai fatto? Devi tornare, manchi solo tu>> mi informò la sua voce al di là dello schermo, con una certa urgenza oltretutto.
<<Oh, davvero? Non mi ero accorta dell'orario. Arrivo subito. A tra poco>> risposi, buttando giù la telefonata, per poi riportare il mio sguardo su Victor.
<<Era JJ, dice che dobbiamo tornare. Stanno per ricominciare>> lo informai, alzandomi di scatto.
Mi presi giusto qualche secondo per spolverarmi il retro del vestito, prima di tornare dentro, seguita dal mio allenatore.
Ero pronta per il programma libero.
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ᏒᎾᏚᎬ ᏴᏞᏌ || Victor Nikiforov x Reader
Fanfiction"È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante." (Antoine de Saint-Exupéry) • • • • I crediti per la copertina della storia vanno nuovamente alla bravissima 12nope12 per il bellissimo disegno di Victor da lei...