<<Va bene. Te lo faccio rivedere un'altra volta. Segui bene i miei movimenti>> disse il ragazzo.
Annuii vigorosamente con la testa, pronta per seguire avidamente con lo sguardo ogni suo minimo gesto.
Jean-Jacques realizzò pochi secondi dopo un triplo Lutz assolutamente perfetto, pulitissimo, facendo cadere il mio morale a terra.
<<Dannazione, ma come fai a farlo così bene?>> chiesi retorica, tuttavia sapendo già da me la risposta.
JJ era in fondo quel mostro sacro che era stato capace di svolgere quattro quadrupli tutti nello stesso programma, senza stramazzare a terra dopo. Un'impresa non da poco per un pattinatore, anche se giovane e forte come lui.
<<Poche lagne e prova tu adesso>> mi incoraggiò lui, sorridendomi con fare rassicurante.
Presi un bel respiro ed iniziai a pattinare alla ricerca della velocità giusta, riuscendo tuttavia a fare solo un doppio.
<<Sono un'incapace. Ti sto facendo solo perdere tempo, io ci rinuncio>> commentai abbattuta, iniziando a muovermi verso il bordo pista. Jean tuttavia me lo impedì, acciuffandomi rapidamente per un polso.
<<La T/N che conosco io è una ragazza che non molla mai, nemmeno quando si trova davanti ad un muro. La T/N che conosco io non si lascia scoraggiare per così poco>> disse lui <<dimmi la verità: cosa c'è che non va?>>
<<Perché me lo chiedi?>>
<<Perché sei strana. Me ne sono accorto subito e chiaramente nascondi qualcosa. Puoi dirmelo, sai? Non ti mangio mica>> incalzò lui.
Sospirai, arresa davanti all'evidenza di essere stata scoperta.
In fondo non potevo aspettarmi diversamente da lui. Mi conosceva fin troppo bene e da troppi anni. Potevo fidarmi di lui e inoltre avevo bisogno di sfogarmi.
Decidemmo quindi di comune accordo di concederci una piccola pausa, che impiegai per raccontare al ragazzo tutti i miei trascorsi con Victor Nikiforov. Accennando anche agli eventi della sera prima, ma senza entrare troppo nei dettagli. Sarebbe stato imbarazzante.
<<Tutto qui? Non è niente di impossibile da risolvere, quindi fatti forza, impegnati e lascialo a bocca aperta al Grand Prix>> disse lui <<così quando ti vedrà con l'oro attorno al collo rimpiangerà di essersi fatto scappare l'occasione di stare con te.>>
<<Dici?>> chiesi.
<<Sì. Quindi adesso riporta il culo in pista e fammi vedere un perfetto triplo Lutz.>>
Gli sorrisi piena di riconoscenza, muovendomi a fare quanto detto.
Assunsi la posizione giusta e dopo qualche secondo riuscii a realizzare il salto di quel genere migliore della mia vita.
<<Jean, hai visto? Ce l'ho fatta>> dissi entusiasta, pattinando nella sua direzione. Lui mi venne incontro, incontrandoci a metà strada.
<<Era quasi perfetto, sbagli solo un po' la rotazione del bacino>> mi spiegò, pattinando fino a mettersi alle mie spalle <<ti faccio vedere... devi fare questo movimento...>>
Sentii l'alito caldo del ragazzo sul mio collo e poi le sue mani dolcemente posate sui miei fianchi, intente a farmi capire la rotazione giusta da compiere.
Lo assecondai, nonostante la strana aria intima per me carica d'imbarazzo.
Non ero più abituata ad averlo così vicino e a sentire tocchi del genere da parte sua sul mio corpo.
<<Credo di aver capito>> mormorai imbarazzata, voltandomi fugacemente nella sua direzione, prima di accennare a staccarmi.
JJ tuttavia avvolse strettamente le sue braccia attorno alla mia vita, stringendomi contro il suo corpo, prima di affondare il viso tra i miei capelli.
Lo sentii inspirare profondamente il mio profumo e le sue labbra solleticarmi il collo con dolcezza, all'apparenza accidentalmente.
<<Jean? Cosa stai facendo?>> chiesi confusa.
<<Non è ovvio?>> mi chiese lui retorico <<ho voglia di baciarti in questo momento, non sai quanto.>>
<<E che mi dici di Isabella Yang? Tu stai con lei e non mi sembra il caso di->>
<<Le ho chiesto una pausa>> mi bloccò lui <<Isabella è una ragazza fantastica... ma non è quella che voglio davvero... non è te.>>
Mi azzardai a guardarlo fugacemente in viso per leggere la sua espressione.
Aveva negli occhi una luce carica di dolcezza, ma allo stesso tempo anche triste.
JJ era ancora importantissimo nella mia vita e con lui avevo avuto tantissime prime esperienze indimenticabili e molto importanti, ma le cose erano cambiate.
<<JJ... io amo Victor, te l'ho spiegato anche poco fa. Mi piace davvero e anche se lui non mi vuole questo non cambia i miei sentimenti.>>
Lui sembrò immune alle mie parole e non si risparmiò di darmi un veloce e dolce bacio sulle labbra, senza lasciar intendere di volere altro.
<<Scusami. Volevo dartene almeno uno>> si giustificò lui, accoccolandosi contro la mia spalla <<sei stata bravissima oggi, sono fiero di te.>>
Per qualche minuto restammo fermi in quella posizione e completamente in silenzio, intenti ad apprezzare quella sensazione di calore per troppo tempo lasciata da parte.
Non amavo più quel ragazzo, ma decisi comunque di restare ferma a godermi quel momento. Forse perché consapevole di poter raramente riapprezzare un contatto del genere con lui.
JJ era comunque una persona indispensabile per me e mi lasciai scaldare dalle sue forti braccia attorno a me, lasciando per un po' il mondo fuori dalla porta.
Era come il nostro addio. L'addio a una relazione che ci aveva fatto crescere, l'addio a un amore che ci aveva riempito il cuore.. . . .
Dopo l'allenamento Jean-Jacques mi portò a mangiare in un piccolo ristorantino italiano nascosto agli occhi del mondo, precisamente situato in un vicolo secondario.
Il locale si presentò ai nostri occhi come un piccolo luogo di ristoro senza tante pretese, almeno a primo impatto, ma successivamente si rivelò una vera e propria perla.
Mangiammo a sazietà, sorseggiando nel mentre anche un calice di vino di un'ottima annata. Tuttavia senza esagerare, considerando la finale imminente del Grand Prix.
E la cena passò così, tra mille risate e aneddoti imbarazzanti del passato.Fu poi la volta di un breve tour nei luoghi più caratteristici di Parigi, concludendo la serata davanti al simbolo della città: la Tour Eiffel.
La serata si svolse nel complesso in modo meraviglioso, senza il minimo intoppo.
Tuttavia mi portai dietro per tutto il tempo una ricorrente e martellante consapevolezza, che non mi lasciò andare nemmeno per un secondo. Ossia quella di non trovarmi con la persona giusta, di non star passando la serata insieme alla persona che davvero avrei voluto lì con me in quel momento.
JJ era fantastico, perfetto sotto ogni punto di vista, ma non era Victor.
Nessuno poteva prendere il suo posto, nessuno al mondo.
Io amavo Victor.
Volevo stare con Victor... solo che non era lui quello insieme a me per le strade di Parigi quella sera... solo che lui non voleva lo stesso.
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ᏒᎾᏚᎬ ᏴᏞᏌ || Victor Nikiforov x Reader
Hayran Kurgu"È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante." (Antoine de Saint-Exupéry) • • • • I crediti per la copertina della storia vanno nuovamente alla bravissima 12nope12 per il bellissimo disegno di Victor da lei...