"Non avere paura di me" Mi dice quell'essere.
"ALLONTANATI, VAI VIA TI PREGO" urlo.
Sono alla stremo di me stessa, il mio corpo e ancora fragile sta cadendo a pezzi, non posso sorbire anche questo scempio.
Sarà alta sui tre metri.
I suoi occhi sono bianchi, con delle sfumature grigie.
Sono orripilanti, il suo corpo però sta candendo a pezzi.
"Non ho intenzione di farti male" Mi dice.
Comincio a correre.
"LO DICEVANO ANCHE NEGLI HORROR, VUOI LA MORALE? MORIVANO QUEI BASTARDI" Le urlo, l'affanno comincia a farsi sentire.
"DEVO SOLO PARLARTI" Mi urla.
"Non mi fid-" mi ritrovo questo scempio davanti a me.
Giusto... E tre metri... Come potevo pensare mai lontanamente che avrei potuto seminarla.
"Sei tu, quella che io ho creato." Cerca di avvicinare la sua grande mano.
Chiudo gli occhi e la respingo, mettendo le mie mani sulle orecchie.
"NON FARMI RIVIVIRE TUTTO DINUOVO PERFAVORE, TI SUPPLICO" Congiungo le mie mani inginocchiandomi.
Non sono pronta a rivivere tutto, e stato un male che non penso sia descrivibile.
"Cosa dovrei farti rivivere? Di cosa stai parlando?" Mi chiede con la sua voce squillante e rauca.
"TUTTO, LA SECONDA GUERRA MONDIALE, L'INQUINAMENTO, GLI ANIMALI DISTRUTTI, LA NATURA A PEZZI, PER FAVORE NON FARLO" Le urlo fino alla fine della mia aria.
Attimi di silenzio urlano tra noi.
Apro un occhio, la vedo indugiare.
Mi guarda, istintivamente chiudo gli occhi.
"Le avevo detto di non farlo!, non mi ascoltano mai oh, e troppo per te saresti potuta morire da un momento all'altro" mi dice.
"Ahha mica l'avevo capito io, noOooOoo" dico ironizzando.
Sta ridotta male.
La guardo bene, sembra ferita, morta.
Per un'attimo provo tutta la pena che si possa provare, per lei.
"Hai provato a medicare le ferite? Sono profonde, ti stai disintegrando." Le dico, e messa troppo male.
Mi avvicino e le accarezzo la guancia.
Si allontana.
"Non devo farti pena".
Sono stanca, mi siedo su quella specie di terra.
Mi guardo attorno, e noto vari pianeti.
"Sono nello spazio?" Chiedo.
"Penso di si" mi risponde.
"Non lo sai?" Le chiedo curiosa.
"Sono madre natura io, mica il padrone dell'universo" Esclama.
"COSA?" Urlo?.
"Ma dove sono capitata?" Dico ormai presa dalla frustrazione.
Metto la mia testa sulle ginocchia, tirandomi un po' i capelli.
"Te lo spiego?" Mi chiede.
Accenno.
"Negli anni ursui, il padrone dell'universo riformò il cosmo, cosicchè potesse dar esistenza ai pianeti.
Esso solo si sentiva, con rammarico e frustazione decise di concepire l'esistenza.
La sua anima aspra aleggiò nell'atmosfera, con vigoria ed ambizione ideò l'umano.
Ma lo spirito umano non potè vagar in solitario perciò creò la terra.
Vivibile dovette farla, Così mi pensò.
Nacqui io sul globo, mi presi cura della terra, e con pace e affetto lo gestì, gli umani si idolatravano l'un l'altra, niente discriminazio-" la fermo.

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God Is A Woman
FantasíaUna ragazza nel bel mezzo di una pandemia scopre di essere una prescelta della terra, Madre natura ha deciso di rivendicare ciò che lei ha creato, scatenando disastri naturali. Ma Dio, impaurito, con un inganno la rinchiude. Spetta a questa ragazza...