8. LA LUNA

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Fu proprio quello l'inizio della storia con Lorenzo. Mi sentivo diversa, viva, eccitata all'idea di poter fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Mi sentivo forte, una forza innata, forse da sempre esistita che non si limitava soltanto a cantare o a urlare per le strade della città, ma una forza che andava oltre qualsiasi cosa. Potevo svegliarmi e percepire qualsiasi suono più nascosto del mondo, potevo sentire le onde del mare da lontano e potevo seguire il sole quando raggiungeva il cielo e si risvegliava all'alba. Era qualcosa di potente, forte. Lorenzo aveva ragione, quello era l'inizio, l'inizio non solo di una storia ma qualcosa di più, qualcosa che sentivo sarebbe durata per sempre, ne ero certa.
<<Ma quanto ci metti ad arrivare?>> dice Lorenzo al telefono mentre provo a prepararmi di corsa per raggiungerlo, <<Un po' Lorenzo, un po'>>, <<Muoviti, mi manchi>>. Come sempre riesce a farmi sorridere e a farmi scoppiare una bomba dentro ogni volta che pronuncia la frase " mi manchi", come se e a me non mancasse... abbiamo passato tutta la giornata insieme ma non basta, no, non basta mai. Mi preparo di corsa ed esco di casa, corro quasi come una matta per le strade ed ogni passo un messaggio a Lorenzo, il mio corpo si muove così velocemente e ad ogni metro percorso sento di averlo sempre più vicino. Eccolo, non era a casa, mi stava già aspettando in piazza e con uno sguardo distratto, non si accorge che sono dietro di lui. <<Sorpresa!>> urlo, <<Sorpresa? Sono tre ore che ti aspetto amore mio>> e posa il cellulare che aveva tra le mani in tasca subito. Non gli chiedo nulla, avevo notato già che stava guardando una nostra foto con lo sguardo perso, aveva quella foto già da molto tempo sul cellulare e non so perché non voleva lo sapessi, facevamo le stesse cose e a volte non dicevamo nulla, forse per non rendere le cose scontate e renderle sempre più speciali e uniche. Chissà. <<Allora? Dove andiamo stasera?>> gli chiedo e lui senza rispondere mi afferra per il braccio, mi stringe forte a se e mi bacia, forte. In quel momento sento una scarica dentro di me, come se un circuito elettrico mi avesse attraversato il corpo, come se il mio sangue scorresse più velocemente e come se i miei occhi bruciassero dalla così grande voglia di guardarlo. << Andiamo in un posto stasera e domani in un altro, ho già programmato tutto, ti piacerà>>, <<Cosa? Dai Lorenzo, dove andiamo?>>, <<Zitta e sali>>. Salgo sulla sua moto e metto le sue mani sui suoi fianchi e lentamente le sposto verso il petto fino a stringermi a lui come se fosse il mio cuscino, fino ad abbracciarlo forte e a poggiare la mia testa sulla sua spalla. <<Amore scusa, togli la testa dalla spalla? Mi infastidisce alla guida>> dice. Oh cavolo però, io non volevo toglierla era così bello stargli appiccicata come una colla, non volevo staccarmi mai. Lui si gira e dice <<Amore>> ride, << Sai quanto voglia stringerti forte a me ma mi preme la tua testa sulla spalla e mi fa male>> e con degli occhi dolcissimi si avvicina a me e mi bacia. Aveva notato in me una certa tristezza senza neanche guardarmi in faccia, come se avesse sentito la mia tristezza nel togliere la testa dalla sua spalla. Lo so, è assurdo e nessuno capirebbe mai una cosa del genere ma ogni movimento, ogni gesto, è la cosa più importante del mondo, anche spostargli i capelli o allacciargli per bene il casco oppure passargli un bicchiere d'acqua. Ogni fottuta cosa è importante.
Prima di partire si gira e con il casco integrale allacciato mi bacia, era diventata una cosa nostra quella, i nostri caschi si scontravano prima di partire, poi metteva in moto e andavamo, io e lui. Era diventato un gesto segreto nostro e la cosa più assurda era quanto i nostri occhi soffrissero solo all'idea che a dividerci c'era un fottuto casco che non vedevamo l'ora di poter togliere per avvicinare le nostre labbra. Sentivo un dolore al petto ogni volta che era così. Ma era speciale ad ogni modo. Partiamo e mi stringo forte a lui, godendomi i suoi movimenti delle mani sulla frazione e sul cambio di marce, la città sembra essere uno sfondo perfetto per quel momento, il mare sulla costa, il traffico della città, le luci della città e io sospiro, sospiro sempre più forte stringendomi a lui, vorrei fargli capire che più lo stringo più sono felice.
Lorenzo si ferma per un secondo, entra in un bar in centro. <<Aspetta qui amore>>, entra e dopo qualche minuto esce dal bar con due scatole e una busta. <<Cos'è amore?>> chiedo incuriosita, <<Vedrai dopo, tienile tu>>. Prendo le due scatole, mi stringo di nuovo forte a lui e prima di partire come sempre, si gira e bum... i nostri caschi che si incrociano. Dopo circa 10 minuti ci troviamo su una collina pazzesca, il punto più alto della città, le luci sono accese e la città sembra un diamante che brilla attraverso le luci dei palazzi mentre il mare brilla con il riflesso della luna, quella sera, enorme. Intorno a noi c'è il vuoto, soltanto una pietra gigante sulla quale sedersi, con su delle scritte dei classici innamorati che lasciano le dediche e di fronte a noi un piccolo bosco. Da questa famosa pietra si vede tutto quello scenario spettacolare che ammiravo fino a qualche secondo fa. <<Andiamo>> dice Lorenzo scendendo dalla moto, <<Ma amore.. dove?>> chiedo ridendo e scendendo anche io dalla moto. <<Vieni>> dice Lorenzo avvicinandosi verso la pietra, <<Amore aspetta, non so come salire su>> rido e lui scoppia a ridere prendendomi in giro per il mio essere a volte goffa. <<Prendi la mia mano dai>> dice, la prendo e salgo su insieme a lui dopo svariati tentativi. <<Wow..>> è l'unica cosa che sono riuscita a dire in quel preciso istante. Lorenzo accenna dei sorrisi e mentre si siede e mi prende la mano: <<Ti piace. Lo leggo dai tuoi occhi.>> dice. Ed è così, cazzo, quanto mi piace questo posto e perché non c'ero mai stata ? E perché lui conosceva questo posto? Chi ci aveva portato? ed ecco svanire tutta la gioia di prima e vederla trasformare in un'orribile sensazione di fastidio, bruciore, rabbia. <<Che succede amore?>> dice Lorenzo, <<Nulla Lorenzo, mi chiedevo tra me e me come mai conoscessi questo posto>> chiedo con voce spenta, <<Amore...>> ride, <<Nessuno! Sei la prima e sarai l'ultima, credimi Cloe, è e sarà così. Ci passavo per caso qualche mese fa appena comprai la moto e mi sono innamorato di questo posto quasi nascosto,dove il caos è ai tuoi piedi e il silenzio alle tue spalle, sai che amo questi posti e sapevo che l'avresti amato anche tu>> e mi stringe le mani mentre finisce la frase. Sono una stupida cazzo, sono una stupida, pensavo che avesse portato qualche altra ragazza e invece... invece no, ha portato questa cioè me, io. <<Ti amo>> gli dico dolcemente prima di baciarlo e ti buttarmi tra le sue braccia poi mi siedo accanto a lui e prendo le due scatole. <<Le apro>> dico, <<Vai>> dice Lorenzo. Due cornetti al cioccolato e due Coca-Cola. <<Ma... amore>> dico io sorridendo senza dire più nulla e senza mai finire la frase, ero così presa dal momento, dal tocco perfetto che Lorenzo dava ad ogni cosa che faceva, a quei cornetti e a me a lui, soli in quel silenzio.
<<Prendo quello più grande eh>> dice, <<Stronzo>> rispondo io e ridiamo. Sapevo che lui avrebbe preso quello più grande e che l'avrebbe detto senza alcun problema, lui era così esplicito, così sincero in ogni cosa che faceva, senza veli, senza filtri. Dai suoi occhi nocciola si percepiva il mondo e si poteva viaggiare senza biglietto, si poteva sognare, anzi, realizzare i propri sogni con uno sguardo, era tipo avere un sogno e realizzarlo in uno sguardo, era come entrare in un mondo oltre la terra ferma e scoprire l'isola che non c'è. <<Che succede amore?>> mi chiede, <<Niente amore mio>>. Niente? Mi ero completamente persa in lui, stavo immaginando e sognando un qualcosa che non c'è, qualcosa che va oltre la terra e non solo, c'ero entrata dentro. Mi sposto più verso di lui e mentre mangiamo i nostri sguardi si incrociano come pezzi di puzzle perfettamente incastrati tra loro e tenuti insieme da un legame così forte che neanche una catastrofe avrebbe messo fine a quel legame. Lui fa uscire il cioccolato dal cornetto e me lo spalma sul naso ridendo come un cretino. <<Ma allora sei veramente uno stronzo...>> rido e faccio lo stesso sul suo viso. Il suono della sua risata ce l'ho dentro, avete presente quella canzone che non va via dalla testa? Ecco, il mio Lorenzo. <<Vieni qui>> dice Lorenzo alzandosi e togliendo dalla maglia qualche briciola di cornetto. <<Qui dove?>> chiedo io alzandomi e dandogli la mano, <<Qui>>. Tenendo la mia mano stretta forte alla sua, la porta verso il suo cuore, batte forte, fortissimo. <<Ecco, ti rendi conto?>> dice, <<S..si>> rispondo io a fatica. Cazzo se mi rendo conto ma è così forte il suo battito, è così caldo il suo petto che a casa porterò il calore addosso e non avrò mai più freddo. Lo so. <<Andiamo sul punto più alto>> dice, <<Andiamo, stavolta salgo prima io>> rispondo e lui ride prendendomi in giro. <<Vedi?>> mi chiede, <<Cosa?>>, <<Lei, lei ci parla. Lei è nostra, lei sarà nostra, per sempre. Quando sarai sola, quando ti sentirai a pezzi, quando saremo lontani, vicini, quando non dormiremo insieme, quando starai troppo male, quando la tua giornata sarà a pezzi, quando vorrai distruggere tutto, quando vorrai sorridere, quando vorrai cercarmi, quando non ci saremo più dopo aver passato tutta la vita insieme. Tu, cercala. Lei, loro, ci saranno sempre e io sarò nel suo riflesso e così, solo così, non ti sentirai mai sola>>. Non so cosa dire, la voce non riesce ad uscire, i muscoli del mio corpo sono così rigidi che non riesco a dire una parola e non riesco neanche a muovermi, non riesco a far nulla, riesco solo a sentire i miei occhi bruciare e bagnarsi dalle lacrime di gioia che stavano per scendere sul mio viso e riesco a sentire il fuoco sulle mie mani che mi invitano a stringere le sue. Questo momento, questo istante, questa luna, questo posto, sarà per sempre. Sospiro forte e forse riesco a trovare la forza per rispondere a quelle parole. Siamo io e Lorenzo, sul punto più alto della nostra pietra ad ammirare il punto più alto della città che è illuminata dalla nostra luna, le nostre stelle. <<Lo farò per sempre, la cercherò sempre, te lo giuro>> rispondo finalmente rilassandomi. <<Le vedi? Tra poco si vedranno di più>> dico, <<Le stelle Lorenzo, sembrano delle lucciole fisse nel loro spazio, brillano per anni, non smettono, ci credono e ad una ad una spuntano e quando sono tutte insieme sembra vogliano dirci qualcosa, sembra che facciano dei disegni che non tutti riescono a comprendere presi da altro>> , lui ride e mi bacia. <<Troveremo la nostra e non smetterò mai di seguirle, le seguirò per sempre solo se tu seguirai sempre la luna, accompagniamola sempre come io accompagno lei e ovunque sarò, io sarò con te grazie a lei e tu sarai con me, grazie a lei. Sarà il nostro simbolo>> dice con gli occhi lucidi e accarezzandomi dolcemente, <<Non smetterò mai ne di amarti ne di cercarla>>. Mi appoggio sul suo petto, lui mi stringe forte e mi accarezza dolcemente i capelli giocandoci mentre io gli stringo la mano. Stiamo facendo due cose diverse, io gli tengo la mano e lui gioca con i miei capelli ma paradossalmente stiamo facendo esattamente la stessa cosa: siamo entrambi con gli occhi verso cielo a pensare le stesse cose, a sognare le stesse cose, i nostri sogni viaggiavano all'unisono, volevamo la stessa cosa, amarci.
La Luna, l'hanno cantata, l'hanno amata, l'hanno vissuta, l'hanno toccata, l'hanno sognata, l'hanno tatuata, disegnata, l'hanno odiata, le hanno parlato, hanno pianto guardandola, hanno fatto l'amore, si sono detti ti amo mentre lei guardava e sorrideva, l'hanno raccontata nei libri e nelle poesie, ci hanno scritto temi, l'hanno studiata, le hanno dedicato film, canzoni e storie, ha assistito ai litigi, alle sfortune, alle fortune, alle gioie e ai dolori ma la mia domanda è: l'hanno mai cercata veramente? L'hanno mai vissuta? L'hanno mai cercata tornando a casa? Si sono mai accorti della sua incredibile bellezza e forza? Non lo so. So che io la cercherò, sempre, perché è così. In ogni cosa, ovunque sarò, lei sarà con me e io, no, non sarò mai sola, lei mi ricorderà questo momento, mi riporterà qui, mi canterà la sua canzone, mi farà sentire la voce di Lorenzo mentre dice quelle cose e si, mi amerà anche lei perché io la cercherò sempre, anche quando sarà coperta, quando sarà a metà, quando sarà piena, anche quando ci sarà un diluvio e le nuvole la copriranno, quando se ne andrà a dormire perché si sveglierà il sole, quando sarà nelle sue fasi e amerò ogni minimo suo cambiamento. Io, troverò sempre il modo di trovarla e lei troverà me. Come me e Lorenzo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30, 2020 ⏰

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