Passarono mesi, mesi che però mi sembrarono secoli. Mesi in cui il mio unico desiderio era che lui mi amasse.
Volevo che amasse me, che pensasse a me nello stesso modo in cui io pensavo a lui. Quel modo in cui, per quanto ci provassi, non riuscivo ad evitare di immaginarlo.Poi il giorno arrivò. Mi ci volle davvero tanto per prepararmi. Il problema non era "cravatta o papillon?" oppure "di che colore la giacca?". Il problema era accettare che Andrès si stava sposando, e soprattutto accettare che amava quella donna.
La verità è che non lo accettai, né allora né mai, e ciò mi distrusse.Era tutto perfetto. Il posto, gli invitati, la sposa e... Andrès, bhe, lui era sempre perfetto; più lo guardavo, più ne ero convinto.
Indossava un bellissimo completo bianco, ed in quella giornata non ci fu modo di togliergli il sorriso dalle labbra.Cantò per lei, e mentre per chiunque si trattava di un momento emozionante, per me era snervante.
«ti amo, un soldo.
Ti amo...»
Sorridevo, mentre nella mia testa pensavo:
"Smettila, ti prego.
Basta.
Fermati."
Ma purtroppo nulla era così semplice.Andrès era sempre stato un bravo ballerino, e quando mi si avvicinò non persi certo l'occasione.
La musica era alta, nessuno sentì la nostra conversazione.
«È bellissima, non trovi?» disse, tra un passo ed un altro.
Non risposi.
Poi lui rise.
«Cos'è che ti attrae in una persona?» mi chiese, dopo qualche secondo di silenzio.
«Oh bhe, partirei dagli organi genitali...»
rise, e lo feci anche io. Continuai.
«Sentiamo, cos'è che ti attrae? Cosa vedi di tanto speciale in lei?»
La cosa mi iniziava ad incuriosire. Cosa mi mancava?
«Il fascino.» rispose.
Alzai gli occhi al cielo, sorridendo.
«Non mi riferisco alla capacità di seduzione, quanto all'attrazione, al desidero di averla che mi provoca.»
Poi qualcuno lo chiamò.
«Ricorda Martìn, il fascino.» disse allontanandosi, con il sorriso di chi sa che ti sta mettendo in difficoltà.Quella giornata fu una delle migliori della vita di Andrès ed una delle peggiori della mia.
Vederlo così innamorato di quella donna mi fece male, perché sapevo che per amore lui avrebbe fatto di tutto. Per lei, avrebbe fatto di tutto. Ma non per me.Il vero motivo per cui odio le donne è l'attrazione che Andrès provava nei loro confronti. L'attrazione che non riusciva a provare verso di me.
Le odio perché mi hanno portato via l'unica cosa che desideravo. L'unica persona che amavo. Mi hanno portato via tutto.
Io però non l'ho mai accettato.Il secondo passo verso la mia totale rovina fu il rifiuto. Non il rifiuto verso i miei sentimenti. Il rifiuto verso i suoi.
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Dolore|| Palermo
Fanfiction"Cos'è il dolore? È qualcosa che ti distrugge. Qualcosa che ti fa smettere di ragionare. Qualcosa che ti può rovinare. Queste sono le cose che hanno distrutto me, che mi hanno reso vuoto. La mia rovina. Si può racchiudere tutto con un semplice nome...