CAPITOLO 1

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Le emozioni vanno sempre tenute sotto controllo, non muovere un muscolo e ascoltare quello che dice il fotografo, erano quelle le sue regole mentali.

Alice sapeva fare bene il suo lavoro, fare la modella non era certo qualcosa di facile, gli scatti potevano durare dalle due alle otto ore, immobili in certe pose consistevano in una resistenza spaventosa e spesso si facevano pause per sistemare i vestiti o il trucco a livello mentale era molto stancante.

Il flash della fotocamera non le dava fastidio, aveva cominciato a dodici anni e non aveva mai più smesso da allora, nell'azienda si faceva tutto in famiglia. La Clark's Industry era diversa dalle altre case di moda, molto più aperta e amichevole nei confronti del pubblico anche se come grande marca i vestiti non erano di certo economici.

«Un'altro paio di scatti e la rivista potrà essere pubblicata per il prossimo mese. Alice, il vestito della nuova collezione è già in camerino puoi andare pure a cambiarti».

Adam, suo cugino che faceva fotografo per l'azienda, era un ragazzo poco più grande di lei, i capelli corvini erano piegati dagli occhiali da vista, i suoi vestiti erano comodi, in modo da potersi muovere più liberamente e da immortalare la modella in più angolazioni differenti.

La ragazza annuì e si alzò, le formicolavano le gambe e prese un lungo respiro prima di alzarsi, era l'unica modella disponibile al momento, se capitava venivano assunte altre ragazze di tanto in tanto, ma lei era la loro punta di diamante.

Incantava tutto il mondo con la sua bellezza pulita e naturale, due occhi azzurri e splendidi come l'acquamarina.

I suoi capelli erano davvero lunghi, non li aveva mai tagliati e ci teneva alla cura di tutto il corpo e del viso.

Mentre si dirigeva verso il camerino, lungo la strada si incontrò con la madre cassandra, entrambe le donne si scambiarono un'occhiata, la donna aveva un intero fascicolo di bozzetti approvati da consegnare in sartoria accompagnati da diversi sarti.

«Ciao mamma». La sua voce era un sibilo delicato, la donna sfiorò la guancia della figlia facendo un sorriso sincero, Alice sorrise ma gli occhi avevano tutt'altro che un'espressione tranquilla.

«Dopo questo per oggi hai finito?».

Chiese, la ragazza fece una breve pausa prima di ricominciare a parlare.

«Ti dispiacerebbe raggiungermi in camerino quando hai finito?»

Cassandra annuì senza dire una parola, Alice abbracciò la madre. «Ora preparati, sarai stupenda con quel vestito, l'ho realizzato apposta per te». Alice non riuscì a trattenere un sorriso gentile.

Dopo essere entrata nel camerino lo trovò lì accuratamente stirato in mano agli assistenti: era un vestito candido fatto di stoffa satinata e lucida, decorazioni sul busto e sulle maniche lunghe, piccoli ricami e perline. Sulla cintura c'era ricamata il logo dell'azienda.

Dopo aver finito con l'acconciatura e il trucco venne accompagnata nella stanza per gli ultimi scatti, mentre si sistemava nel set, Adam notò qualcosa di strano: i suoi movimenti erano molto più rigidi quasi se il vestito le fosse stretto, la mascella della ragazza era contratta e questa rigidità avrebbe potuto spezzarla in due da un momento all'altro.

«Tutto bene Alice? La temperatura della stanza è fresca per evitare il surriscaldamento delle luci, qualsiasi cosa e interrompiamo va bene?»

Tolse dal viso la fotocamera mentre la ragazza annuì cercando di non mostrare alcun segno di tristezza nel suo sorriso, il ragazzo per quanto insospettito lasciò scivolare via la preoccupazione.

Dopo le foto e essere ritornata sui suoi vestiti comodi Alice aspettò nel camerino l'arrivo della madre e insieme si diressero nella sala riunioni.

«Sicura che aver commentato una riunione di emergenza sia un modo per contrastare la tempesta che sta per avvenire?»

𝐺𝑂𝐿𝐷𝐸𝑁 𝐻𝑂𝑅𝑆𝐸 || 𝑅𝑂𝑀𝐴𝑁𝑍𝑂 [𝑅𝐸𝑉𝐼𝑆𝐼𝑂𝑁𝐸] [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora