Snamione

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Era il ballo di fine del settimo anno ed Hermione stava scendendo la scalinata, per andare verso il suo accompagnatore.
Era bellissima e anche il professore di pozioni non potè fare a meno di osservare come quell'abito verde le stesse d'incanto, incorniciandole il corpo in maniera perfetta.
La osservò andare verso uno dei due amici trogloditi sorridente.

La vide parlare con Potter, cambiando il suo umore, la vide arrabbiarsi, come poche altre volte.
La signorina granger spostò il volto svariate volte, prima di vedere ciò che cercava. O meglio, chi cercava.

E la rabbia sfumò.
Vide la delusione nei suoi occhi.
La sua studentessa migliore era ferita e seguendo il suo sguardo capì subito quale fosse in problema.

Weasley scemo non riusciva a tenerselo nei pantaloni.

Seguì con lo sguardo la direzione che la ragazza intraprese allontanandosi dalla sala.
E dopo qualche minuto la seguì.

Salì gli ultimi gradini della torre di astronomia e la vide appoggiata alla ringhiera, guardando il lago Nero. Lui non saliva li sopra da quella notte.

"Professor Piton, non è a divertirsi al ballo?" Interrompe i suoi pensieri la Granger, che si era accorta della sua presenza, voltando leggermente il capo, mostrando al professore la bellezza del suo profilo illuminato dalla luna.

"E lei, miss Granger? La principessa dei Grifoni che passa la sua ultima serata ad Hogwarts da sola?" Ghignò leggermente, appoggiandosi a una colonna li vicino. Non riusciva ad avvicinarsi a quella ringhiera.

"Evidentemente" rispose semplicemente, ma si girò, guardandolo, sorridendo leggermente.

"Cosa ci fai qui sopra, Severus?" Sussurra la ragazza, o meglio, donna.
Erano passati due anni dalla guerra e da quando lei lo salvò da Nagini, avevano creato un rapporto molto stretto, sembravano amici di vecchia data. E l'ha vista cambiare, crescere, maturare, diventare quella bellissima donna che ora le era davanti. Involontariamente le si era affezionato.

"Sono venuto a vedere come stai" sospira semplicemente lui.
Hermione torna a guardare il paesaggio con un sorriso triste.

"È un idiota, invita me e poi si presenta con un'altra- si passa la mano sul volto con un gesto stanco -infondo dovevo immaginarmelo. Mi sono rovinata la serata da sola decidendo di andare con lui. Pensa non ho neanche ballato con nessuno. Sono arrivata e me ne sono andata. Proprio la maniera giusta di lasciare questa parte della mia vita" scuote la testa ridacchiando tristemente.

Severus sentì il suo tono di voce stanco, spento e decise di farsi coraggio, avvicinandosi a lei e a quella ringhiera.
Le passò una mano sulla schiena, quasi a confortarla, voleva farle capire che poteva sfogarsi.

Non voleva vederla così, non dopo tutto quello che lei aveva fatto per lui. L'aveva  salvato da Nagini, salvato da Azkaban, salvato da se stesso quando lo vedeva perso nei suoi ricordi.
E per un primo momento l'aveva rifiutata. L'aveva odiata, si era messa in mezzo al suo destino. Stava finalmente andando a trovare Lily, ma la ragazza si era contrapposta.

E quanti insulti le aveva tirato, ma nonostante tutto lei non se ne era andata. Anzi aveva ribattuto.
" Non è l'unico ad aver sofferto professore, non si senta così speciale".
Lo aveva fatto sorridere con una semplice battuta e da quel momento non riusciva più a tirarle addosso la merda che tirava a tutti gli altri.

Era l'unica che trattava decentemente, aveva accettato la sua presenza e si era reso conto che non era più una ragazzina spocchiosa, ma una giovane donna che aveva sofferto e che ora stava cercando un modo per risollevarsi.

L'aveva aiutato a guarire, a tornare a camminare. Grazie a lei aveva superato il dolore per Lily, che ora era un dolce  ricordo. Grazie a lei era riuscito a perdonarsi per aver ucciso il suo mentore. Grazie a lei aveva ricominciato a vivere.

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