Capitolo 8

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Pov's Jennifer
Quel ragazzo è così odioso, anche se, quando ci siamo abbracciati ho sentito qualcosa di diverso, qualcosa che va oltre il semplice contatto, è come se in quel momento fossimo stati solo noi due, senza nessuno.
Bene Jenny basta fantasticare, lui è solo uno stronzo.

E per svagarmi, e non pensare più a lui, decisi di raggiungere il mio professore all'università...

<<Salve, mi scusi per il ritardo, ho avuto un contrattempo.>>
<<Tranquilla, non ti devi scusare, i contrattempi possono succedere a tutti. Andiamo a noi, ti volevo comunicare, che per una settimana, tu e la tua classe andrete in una sorta di gita, ad accompagnarvi ci sarò io, che mi occuperò di visionare, che voi non facciate sciocchezze. Il bus ci aspetterà domani alle 09:00 di mattina, davanti all'università, mi raccomando sii puntuale.>>

Dannazione, questo significa che dovrò passare sette in giorni in compagnia del mio coinquilino insopportabile, anche perché qui, riesco sempre a non passare tanto tempo con lui.
Ma in questa gita starò 24 ore su 24 con quello stronzo.
Decisi però, di smetterla di pensare, e risposi al prof.

<<Certo, prof sarò puntuale come un orologio>>
<<Bene, ci vediamo domani allora>>
<<A domani, ah una cosa prof, come mai ha scelto proprio me, per comunicarlo ai miei compagni?>>
<<Bhe, perché in quella classe sei l'unica che studia veramente, e quindi automaticamente, sei anche la mia preferita>>
<<Grazie mille prof, a domani allora>>
<<A domani Jenny>>

Oddio mi ha chiamato Jenny, non ci posso credere è così bello... Basta non mi posso innamorare del mio professore, non siamo in uno di quei film americani ahahahah.

Si fecero le 20:00 di sera, decisi di andare in una pizzeria a mangiare qualcosa, ordinai un trancio di pizza, margherita.
La assaggiai, e devo ammettere che era proprio buona.
La passata di pomodoro, era saporita al punto giusto, mentre il formaggio, era così gustoso.
Ne ordinai due tranci, e me li mangiai.
Anche la pizzeria, aveva un suo perché, aveva le pareti dipinte di rosso, e vi erano dei poster con la pizza stampata sopra.

Presi il mio telefono e vidi che si erano fatte le 22:00 di sera, decisi di pagare e tornare a casa.

Quando arrivai vidi il mio coinquilino, seduto ad aspettarmi.

<<È stato bravo il professore?>>
<<A fare che scusami?>>
<<A scoparti no?>>

Non so cosa mi sia preso in quel momento.
Ma corsi verso di lui e gli urlai.

<<Non sono cazzi tuoi, di chi mi scopo o non scopo. Cosa vuoi da me?>>
<<Sei solo una troia>>
<<Io non sono troia, non sono una ragazza che te la da la prima volta che ti vede, non sono una delle tue amichette Daniel. E poi mi vuoi dire cosa ti importa se mi scopo o no il professore>>

Vidi Daniel innervosito.

<<Daniel, mi vuoi dire cosa cazzo ti importa?>> gli urlai.

Lui mi guardò, fu uno sguardo diverso, non so descriverlo a parole.
So solo che mi lasciò lì da sola in quel salotto, con una domanda senza una risposta.

Decisi di farmi una doccia ed andare a dormire.

Pov's Daniel

Perché cazzo mi interessa di chi si scopi o non si scopi quella ragazzina.
Cosa mi sta succedendo?

Quell'odioso coinquilino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora