Genere: Sentimentale, un po' malinconico
Rating: verde
Capitolo: One shot [1845 parole]
Avvertimenti: Si svolge poco dopo l'aggiunta di Franky alla ciurma.
***
"Ora la vai a cercare per scusarti, hai capito?" Zoro sbuffò, stufo di ascoltare tutte quelle inutili prediche. Sanji e Chopper la stavano facendo decisamente più tragica di quel che era. Insomma, era sicuro che anche lei, nonostante fosse la penultima persona unita alla ciurma, avesse capito che lui non era una persona sentimentale. Avevano passato e vissuto tante avventure insieme, e ormai era certo che tra loro due ci fosse una specie di intesa. "Mi state rompendo le palle, io non vado da nessuna parte e l'avete presa peggio voi dell'archeologa." Si alzò dalla sedia della cucina per spostarsi fuori e poter finalmente riposare, ma Chopper gli bloccò la strada. "Anche tu tieni a Robin, perchè ti sei comportato così?" Lui sbuffò di nuovo, ma non rispose. Non voleva ammetterlo davanti agli altri, ma l'archeologa gli aveva fin da subito dato da pensare. Spesso si chiedeva cosa pensasse, quando dopo uno dei tanti pisolini pomeridiani la vedeva che fissava il mare con aria malinconica ed estremamente lontana.
"Mh..?" Appena sveglio, vide accanto a sé la figura slanciata di Robin che, come spesso faceva, si perdeva nella bellezza del mare. Prima d'allora non ci aveva mai fatto troppo caso a quel comportamento bizzarro da parte della sua compagna, anche lui molto spesso si incantava ad osservare l'oceano. Ma lui non sapeva che il soggetto inquadrato da Robin era un altro. Lei fissava il tramonto. Fissava quell'incantevole rosso che dipingeva il cielo nella più bella sfumatura che avesse mai visto in vita sua, ma che le ricordava quelle orride fiamme che facevano pian piano facevano sparire l'isola in cui era nata insieme alle agghiaccianti urla dei cittadini che affondavano dalla nave e lentamente morivano in un posto tanto meraviglioso quale è il mare.
Zoro non poteva saperlo, ma quelle urla la svegliavano la notte, nonostante i tanti anni trascorsi. Zoro non poteva sapere che ogni notte si svegliava sudata a causa del suo cervello che ricordava quelle alte fiamme, che nel corso della loro inutile e breve vita uccidevano tutto quello di cui era sicura, il suo unico punto d'appoggio: la storia. Zoro non poteva saperlo, ma si gelò sul posto quando vide una lacrima solitaria scendere da quegli occhi magnificamente gelidi, che stonava del tutto con il viso angelico di Robin, che nel mentre veniva illuminato d'arancio. Ma rimase nuovamente sorpreso quando vide una giacca di pelle nera che lo copriva, e ben presto un buonissimo profumo femminile gli invase le narici. Non seppe bene di cosa gli sapeva, ma se avesse dovuto scegliere un profumo da assegnare alla parola "femminilità" sarebbe decisamente quello; e non ci mise molto a capire che quell'indumento appartenesse proprio a l'archeologa, visto che Nami lo avrebbe fatto volentieri morire di freddo.
"Ehi, stai bene?" Si avvicinò alla sua figura, mentre gli porgeva l'indumento che gli aveva gentilmente prestato - a sua insaputa. Zoro vide gli occhi di Robin risvegliarsi, ritornare i soliti occhi diffidenti e materni, che se vogliono ti possono tagliare l'anima in un colpo netto, o in alternativa rubartela. Glaciali, ma stranamente gentili. "Ben sveglio, spadaccino. Dormito bene?" Accompagnò il suo sorriso con una domanda di circostanza, nel tentativo di sviare ad un argomento a lei scomodo. Non le piaceva mentire, non a loro dopo quello che avevano fatto per lei, la faceva sentire in colpa. Quindi, come alternativa, ogni volta cercava di omettere la verità. Zoro la guardò a lungo, incastonando i suoi occhi neri nei suoi ghiacciati, cercando di capire. C'erano troppe cose che non gli quadravano su quella ragazza, nonostante la diffidenza su di lei fosse caduta già da un pezzo. "Non hai risposto alla mia domanda, Robin."
Non gli aveva mai sentito dire il suo nome da quando si era unita alla ciurma e gli fece stranamente piacere. Era la prova che i suoi muri si stavano pian piano abbassando. Ma purtroppo i suoi buoni propositi di non mentire alla ciurma, fallirono davanti allo spadaccino. Nessuna l'aveva mai vista piangere, nessuno l'aveva vista vulnerabile come aveva fatto lui. Ma cosa più importante, a nessuno importava veramente come stesse, a cosa pensasse quando fissava quel mirifico e infernale rosso che le aveva tormentato la vita. "Bene, mi era solo venuta un po' di nostalgia." Era, da sempre, un'ottima bugiarda. Le era diventato quasi naturale mentire in un modo dove, quando dici la verità, vieni massacrato. Lui annuì, anche se non del tutto convinto, e con una mano sul collo si allontanò da lei. Si rigirò però quando, Robin, si schiarì la voce in un modo che solo un sordo poteva farlo passare per naturale.
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|| ZoRobin ||
Fanfictionciao, sto guardando one piece e mi sono letteralmente innamorata di questa ship :)) motivo principale del perché esiste questa raccolta, probabilmente; non aggiorno quasi mai, ma anche se ho messo lo stato completato aspettatevi altre notifiche, pri...