|| ZoRobin ||

Ops.

ispirazione presa da: LittleEdel

Genere: sentimentale

Rating: arancione

Capitolo: One shot [1489 parole.]

Avvertimenti: ⚠️L'idea di questo capitolo non è di mia invenzione! Ho preso l'idea da una ragazza - se siete interessati a storie su Fairy Tail, oltre ad essere di per sé una bravissima scrittrice, andate a dare un'occhiata al suo profilo - e l'ho rimodellata per questa ship.⚠️

***

Appena approdati su un'isola avvistata poche ore prima, tutti erano scesi per fare acquisti, dividendosi in gruppi da due o tre persone, perdendosi così tutti di vista. Robin fu la prima ad arrivare al posto in cui avevano ormeggiato la barca, lasciando Nami con Rufy che si ingozzava, come suo solito, in una locanda. Si aspettava di trovare uno Zoro di guardia dormiente invece restò un po' stupita di vederlo in piedi, mentre riponeva nella custodia le due spade precedentemente sguainate. Sbatté le palpebre più volte, assicurandosi di non avere le allucinazioni. Sulla maglia bianca candida di Zoro, si estendeva sempre di più una macchia di un rosso scarlatto. Sangue che usciva da una leggera ma estesa ferita.

Lui si voltò verso di lei, e notò anche un piccolo taglio poco sotto lo zigomo, che gli donava un so che di attraente. "Come hai fatto a farti queste ferite?" Chiese scettica. Lui si strinse le spalle, e si stiracchiò le braccia verso l'alto. "Mi avevano attaccato in circa 200 uomini e me ne sono semplicemente sbarazzato. E poi, è solo un graffietto." Si girò per andarsi a sedere sbadigliando e, probabilmente, continuare il suo sonnellino, quando la sentì tossire per richiamare la sua attenzione.

"Anche se sono dei piccoli graffi devono essere disinfettati." Lui sbuffò e ghignò leggermente. "Non ho bisogno di queste cose io." Lei scosse la testa e Zoro sentiva la pazienza iniziare a mancare, ma prima che potesse aprire bocca Robin lo precedette. "Hai un lungo taglio sulla schiena che deve essere fasciato. Non sarò brava quanto Chopper, ma dovrei riuscire a medicarti una cosa del genere." Gli sorrise, poggiò i suoi acquisti in un angolo a terra, e si avviò verso l'infermeria. Il verde brontolò qualche altra parola di protesta, ma poi, alla fine si decise a seguirla.

Quando entrò in quella stanza bianca, vide Robin che si stava legando i capelli in una coda alta, con le labbra stringeva un elastico nero, e la trovò dannatamente sexy. Distolse da lei lo sguardo un po' in imbarazzo, e si diresse verso lo specchio per osservarsi la ferita che risiedeva sulla sua schiena.

Si tolse la maglia e la buttò da qualche parte nella stanza, mentre osservava il taglio. Era piuttosto grande. Non si era neanche accorto di essere stato attaccato alle spalle. "Signor spadaccino, potresti sederti sul lettino?" Chiese lei, mentre cercava nella credenza il cotone, le pinzette e l'acqua ossigenata. "Chi ha detto che devi medicarmi tu?" Lei fece spallucce. "Non credo che da solo tu possa concludere qualcosa. Ti disinfetto solo il taglio dietro, per l'altro fai tu. D'accordo?" Lui sospirò, acconsentendo, e in un'agile mossa si sedette sul materasso, con i gomiti poggiati sulle cosce e un'espressione imbronciata sul viso.

Si era pentito di aver rifiutato l'offerta della medicazione completa da parte di lei, visto e considerato che, conoscendosi, lui non lo avrebbe mai fatto. Si sarebbe fatto rimproverare da Chopper.

La mora osservò la ferita, e inconsciamente la sfiorò, provocando in lui su leggero sussulto, quando le due pelli di temperature diverse entrarono in contatto. Sorrise sghemba. "Non è un taglio profondo, probabilmente non rimarrà neanche la cicatrice." Robin inzuppò con cura il batuffolo bianco, ed iniziò a tamponare sulla ferita retta che gli percorreva da spalla a spalla con la mano destra.