Genere: Romantico
Rating: verde
Capitolo: One shot [1032 parole]
Avvertimenti: So che i tempi non combaciano, ma l'immagine era troppo carina per essere cambiata ⁄(⁄ ⁄•⁄-⁄•⁄ ⁄)⁄
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Cibo avanzato dalle porzioni spropositate cucinate per l'occasione, sakè che gocciolava dai barili svuotati, coriandoli sparsi in ogni dove nella sala, i corpi addormentati - per evitare di dire svenuti - dei suoi amici. E sorrise, perché grazie a loro aveva passato uno dei più bei compleanni che avesse mai passato. Si erano divertiti, avevano cantato come se non ci fosse un domani, e riso come se fossero dei quindicenni - anche se Chopper, effettivamente lo era. Rise sommessamente quando il ricordo, appartenente a qualche ora prima, di lui che offriva un sakazuki pieno di sakè al medico di bordo: dopo aver fatto qualche resistenza, la renna cedette. Quasi svenne subito dopo, non abituato a bevande più forti del latte.
Si tolse il cappellino da festa, che gli avevano obbligato a mettere, che lo stava pian piano soffocando e lo poggiò sul tavolo della cucina, vicino a tutto il porcile che avevano creato durante quella serata. Sicuramente domani Franky ci farà una bella strigliata per aver rotto la porta a testate. Guardò il suo amico con i gioielli di famiglia robotici all'aria e uscì dalla porta mezza scardinata ancora sorridendo, volendo stare solo dopo tutta quella baldoria. L'aria fresca della notte gli accarezzò il viso, e lo fece sospirare.
Era una bella sensazione, avere finalmente una famiglia. E fece il pensiero disgustosamente diabetico di voler restare con loro per sempre. Poi un molesto rumore lo fece destare dai suoi pensieri: Robin si stava alzando con passo traballante, e forse a causa dell'alcol assunto durante quella serata, si ritrovò quasi con la faccia a terra se non fosse stato per lo spadaccino che con un scatto era riuscito a prenderla.
"Grazie, credo di aver esagerato stasera." Disse, aggrappandosi a lui mentre la sistemava meglio in spalla. "Ti porto in stanza?" Lei scosse la testa. "Voglio stare con te." Zoro borbottò qualcosa che l'archeologa non comprese, e si diresse fuori. Magari l'aria fresca avrebbe fatto passare la sbornia a Robin. La poggiò a terra, e si sedette al suo fianco, beandosi del silenzio della notte per qualche istante. Poi strabuzzò gli occhi quando lei poggiò la testa sulla sua spalla, ma non si mosse. Richiuse gli occhi, sorridendo leggermente.
Stranamente, quella vicinanza gli piaceva.
"Ti è piaciuta la festa?" Chiese, mentre posizionava la testa in una posizione più comoda. Istintivamente, Zoro poggiò il capo su quello dell'archeologa. "Sì, mi sono divertito un sacco." Disse sinceramente, iniziando a giocare con le punte dei suoi capelli corvini, arrotolandoli sulle lunghe dita callose. "Ne sono contenta, allora ho fatto bene a proporla... Pensavo di aver esagerato." Rivelò con una leggera risatina, stupendo Zoro per il fatto che la sua festa a sorpresa fosse opera sua, per poi continuare a parlare. "Sai, sei un ragazzo così tenebroso, il tuo sguardo è sempre impassibile e i tuoi ghigni schermano qualsiasi tua emozione. Capirti è difficile, lo devo ammettere." Zoro capì che la più grande stava iniziando a straparlare, in condizioni normali non si sarebbe mai aperta a lui in modo così estroverso, ma non aveva idea di cosa fare per aiutarla. Quindi, si limitò ad ascoltarla.
"Non avevo mai incontrato una persona come te. Sembra che tu stia combattendo una guerra interiore, come se non ti fossi perdonato qualcosa che ti porti dietro da un sacco di tempo." Lui sobbalzò, e di scatto si allontanò da lei per guardarla negli occhi. Lei... Lei aveva capito. La morte di Kuina lo aveva motivato per raggiungere il suo obiettivo, il loro sogno, ma nel contempo gli aveva procurato una grande insicurezza: aveva il terrore di non riuscire a proteggere la sua ciurma, e il pensiero che potesse perdere qualcuno di loro lo terrorizzava.
La morte della sua amica, inoltre, lo aveva involontariamente fatto allontanare dalle donne, perchè era sicuro che se avesse incontrato qualcuna che riuscisse a scaturire il suo interesse, avrebbe vissuto nel terrore. Kuina era l'unica ragazza che gli fosse mai piaciuta, e l'aveva persa. Non voleva ripetere l'errore di affezionarsi sentimentalmente a qualcuno, per poi soffrire come un coglione.
Però era successo. Si era detto più volte che lei era solo una ragazza come le altre, ma non era così. Perché lei era diversa, era misteriosa e accattivante, e la desiderava.
"Non ho mai capito perchè sei sempre così schivo verso i tuoi sentimenti, e sicuramente c'entra il tuo passato. Non ho mai chiesto a nessuno, voglio che sia tu a dirmelo, quando te la sentirai. Se vorrai, sai dove trovarmi." Lei gli rivolse un sorriso, con le guance ancora arrossate per l'alcool. Lui rimase zitto.
Aveva tante cose da dire, però come dirle era il problema. Non si sentiva pronto per raccontare del lutto che non aveva ancora superato, a distanza di tanti anni. Ma lo avrebbe fatto, prima o poi, perchè lei era degna della sua fiducia.
Sospirò, che casino i sentimenti umani. Non aveva mai provato qualcosa di così forte nei confronti di qualcuno, e quelle emozioni lo stavano facendo uscire pazzo. "Robin." La chiamò, e lei distolse l'attenzione dalle assi del pavimento che stava cercando di contare. Zoro ricordò poi che lei reggeva bene l'alcool - non quanto lui e Nami, ovviamente - chissà quanto doveva aver bevuto per ridursi in quello stato. "Grazie."
Lei guardò il sorriso sincero di Zoro, ed era sicura che il giorno dopo si sarebbe pentita di averlo detto. Ma, in caso, se ne sarebbe occupata l'indomani. "Sei bello, Zoro." Lui arrossì, non aspettandosi una risposta del genere, ma borbottò un "anche tu sei molto bella..." e sperò vivamente che non lo avesse sentito.
"Che ore sono?" Chiese lei, porgendo il suo polso con l'orologio verso di lui. La sbornia stava passando, ma vedeva ancora un po' sfocato. "Perchè? Quasi mezzanotte, comunque." Lei annuì e gli lasciò un casto bacio sulle labbra.
Si portò indietro una ciocca dei capelli scuri e gli sorrise, contenta di aver assaggiato quelle labbra che sapevano di sakè. Combaciavano perfettamente con le sue, e baciarle le era piaciuto più del previsto. Avrebbe voluto rifarlo, ancora e ancora. Forse non se ne sarebbe mai saziata.
"Auguri, Zoro!" Quest'ultimo sentì il cuore uscire fuori dal petto, e non seppe se per il bacio e per il sorriso bellissimo che gli stava rivolgendo. La abbracciò, e lei ricambiò, odorando il buon profumo che emanava e che gli faceva sognare Robin in un futuro con lui, non più così lontano.
Zoro pensò che quello fosse stato il miglior compleanno che avesse mai potuto desiderare.
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|| ZoRobin ||
Fanfictionciao, sto guardando one piece e mi sono letteralmente innamorata di questa ship :)) motivo principale del perché esiste questa raccolta, probabilmente; non aggiorno quasi mai, ma anche se ho messo lo stato completato aspettatevi altre notifiche, pri...