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In Pakistan la scelta del coniuge viene fatta preferibilmente tra cugini di primo grado poiché si ritiene che la parentela possa cementare il legame offrendo maggior garanzie in caso di eventuali controversie o incompatibilità.
Alcune usanze seguite nei matrimoni pakistani non hanno alcun fondamento nell'lslam ma provengono da tradizioni della cultura indu.
Durante la cerimonia di fidanzamento (mangni), che segna l'impegno formale della coppia, si decide la data delle nozze. Da 8 a 15 giorni prima del rito matrimoniale, la sposa entra in stato di isolamento (mayun); non le è più permesso lasciare la sua casa né vedere il futuro marito, ma iniziano per lei
irituali di abbellimento.
Sulle mani e sul viso della ragazza si applica ogni giorno, fino al matrimonio, una pasta(uptan) a base di curcuma, polvere di sandalo, erbe e oli aromatici, portata in dono dalla madre dello sposo.

Il giorno prima del matrimonio si svolge il rasm e mehndi (henna party)
cerimonia tra donne dove si applica il
mehndi (henna), si canta, si balla e si fanno riti per allontanare il male (sadka). La sera viene organizzata una cena per gli ospiti, ma alla sposa non è permesso prendere parte alle celebrazioni e deve mantenere il viso nascosto dal velo.
La cerimonia ufficiale di matrimonio inizia con il baraat, processione di familiari, parenti e amici dello sposo che accompagnano lo sposo a casa della sposa.
Lo sposo percorre la strada in sella ad un cavallo riccamente bardato o su una macchina seguito da tutti i parenti e viene accolto dalla famiglia della sposa con ghirlande di fiori e petali di rosa.
La cerimonia ufficiale di nozze (neekah) si svolge a casa della sposa e qui la nuova coppia suggella con la propria firma il contratto di matrimonio (neekah-naama)

Le ragazze glà da bambine sognano tutto
questo, vedono il matrimonio come una
cosa bella, non vedono la suocera velenosa, i parenti che faranno commenti offensivi su ogni cosa.
Loro sognano un uomo che le amerà e le tratterà come regine. Beh alcune volte succede proprio cosi, altre no.
Io sognavo tutto ciò e vivendo in Italia, mi aspettavo qualcosa di più.

Mia madre cominciò a parlare con sua
sorella del futuro di Adam, e senza dire
nulla a nessuno fecero un patto.
lo ero stata data in sposa a lui, e sapete
cosa!? io non lo avevo mai visto!
Non sapevo neanche se fosse bianco o nero, se fosse alto, grasso, pelato..
Ma l'idea di uscire da questa casa e andare via da mia madre mi piaceva, ero felice. Volevo andare via e l'idea di sposarmi non mi sembrava una cavolata.

Passarono 2 anni, io ero ormai
maggiorenne quando mia zia ne parlò con mio padre. La reazione di mio padre era qualcosa che non mi aspettavo, credevo che papà non accettasse cosi.
Gli disse solo: non ti dico di no, accetto
questo matrimonio ma aspettiamo prima
di far girare la voce finché i figli non si
incontrano.
Lei non voleva aspettare, non voleva farsi sfuggire l'opportunità di mandare il figlio in Europa ed uscire dalla povertà.
Stranamente lo vennero a sapere tutti,
la gente chiamava mio padre per fargli
gli auguri, venivano a casa nostra e mi
chiedevano com'era Adam, tutte cose che
fecero arrabbiare mio padre.
I parenti di mio padre cominciarono a
trattare male sia me che mio padre, sapete loro avevano pensato che io mi sarei sposata con qualcuno della loro famiglia, con il figlio di una zia paterna, cosi che la dote che papà mi avrebbe dato andasse a loro.

Il fratello di papà ci minacció, dicendo a mio padre che se avesse fatto questo passo, lui avrebbe ucciso tutti noi.
I miei fratelli si fecero due risate, invece
papà si accorse di esser rimasto solo. Nonna non si fece avanti per difendere il figlio maggiore.
Nessuno a parte i suoi amici lo
incoraggiarono ad aiutare la sorella di
mamma portando quà Adam e aiutandoli
economicamente. Fare un passo indietro sarebbe significato che mio padre non mantiene la parola data, oppure che non voleva far sposare la figlia a casa di persone povere.
E non solo, per mamma sarebbe significato un tradimento da parte di suo marito.

Ma il punto è che io non avevo deciso nulla,nessuno mi aveva chiesto qualcosa.

Time will tell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora