Capitolo 1

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Mi chiamo Annabelle Foster, sono italo-britannica ed ho 17 anni.
Ho sempre pensato di essere sbagliata e che ogni scelta che facevo mi si ritorcesse contro, anche perché nei miei 17 anni non ho avuto tanta fortuna sia in amicizia che in "amore".
Sono figlia del direttore di una casa discografica abbastanza conosciuta, che ha il contratto da ormai 4 anni con gli One direction, nonché la mia band preferita. Ogni volta che penso che grazie a mio padre potrei fare qualsiasi cosa mi sento molto fortunata, ma la sensazione finisce quando penso a mio padre che viaggia di continuo tra Italia, Inghilterra e Stati Uniti d'America e che lo posso vedere solo poche volte al mese; quest'estate l'ho passata con lui ma non è bastato essendo che ha continuato a lavorare.

Ritorno a scuola dopo essere partita a Londra per l'estate con mio padre, una vacanza molto semplice e senza nessuna preoccupazione, almeno per me, per mio padre è stato il contrario lo chiamavano sempre quando era con me, e quando non era con me andava nello studio di Londra per fare riunioni.

Lo scorso anno scolastico non è terminato molto piacevolmente essendo che avevo litigato con quasi tutta la scuola per via di alcune cose che sono girate sul mio conto, totalmente false.
Il primo giorno è così strano, c'era una strana aria di agitazione in quella stupida scuola, così decisi di chiedere in giro cosa stesse succedendo, loro essendo delle ragazze di primo non sapevano minimamente cosa stesse accadendo, sapevano solamente che la scuola aveva avvertito le loro famiglie per un improvviso cambio del sistema scolastico da quello tradizionale italiano a quello americano, ero molto agitata per questo.

Da quando ero andata a Londra a metà maggio le cose erano cambiate radicalmente e appena entro nella struttura noto che la noiosissima scuola era cambiata molto infatti c'erano armadietti divisi per colore, giallo, arancione, rosso, blu e nero, ognuno di questi colori indicava l'anno che frequentavi, cosa molto ingegnosa devo ammettere, all'entrata c'erano due piccole stanze una dove si trovava il piccolo bar e nell'altra una piccola cartoleria. Ero spaventata e spaesata in più non avevo nessuno su cui contare in quella scuola.
Mio padre per non farmi perdere l'anno ha deciso che a Londra avrei studiato con un'insegnante privato ero molto felice ma anche molto triste, in quel modo non avrei potuto socializzare con nessuno, però mi sbagliavo, perché grazie a questo ho conosciuto la mia migliore amica, Juls.

Persa nei miei pensieri sento un suono ovattato di qualcuno che mi chiama, era la segretaria del preside che aveva chiesto di me, in seguito sento il suono dei altoparlanti, sparsi per tutta la struttura, chiamare il mio nome «Annabelle Foster è pregata di recarsi in presidenza» dice la voce del preside, nientemeno del mio fantastico zio, mentre la segretaria mi guarda e mi dice con un tono di voce tranquillo «Dai cara tuo zio ti aspetta!» annuisco con un po' di agitazione.
Arriviamo in presidenza e lì saluto mio zio con un tono felice «Zio Mike!» urlo, -lui è sempre stato il mio preferito mi ha sempre trattata come una principessa che ha bisogno di essere protetta dal drago, e a me fa tanto piacere anche se ormai penso di essere abbastanza grande per badare a me stessa in alcune situazioni, insomma ho 17 anni-, penso mentre lo abbracciò compiaciuta.
Dopo essermi seduta delle risate che mi sembravano familiari si sentono da uno stanzino accanto alla gigantesca cattedra del mio amato zietto, guardo mio zio con uno sguardo interrogativo cercando di capire chi sia stato a emettere quelle risate, lui mi ignora e inizia a parlare «Belle sono tanto felice che tu sia qui e che non sia rimasta a Londra con tuo padre» afferma, mentre lo guardo felice nel sentire il nomignolo che solo lui aveva il permesso di usare, lui mi ha sempre chiamata così perché ha sempre detto che assomiglio molto a Belle della "Bella e la Bestia", continua a parlare e io inizio a sentire un po' di paura e agitazione per quello che ha detto «Cara... Quest'anno io e tuo padre abbiamo deciso di affidarti un compito e l'occasione di fare una cosa che sono sicuro al mille per mille ti renderà molto felice» dice in inglese con tono emozionato ma allo stesso tempo tranquillo per non farmi agitare, -bene devo dire che non è riuscito moto nel suo intento- penso per poi rispondergli con un tono eccitato «Di che si tratt-» vengo interrotta dalla segretaria che ha una faccia impaurita e sconvolta mentre riprende fiato dice «S-s-sono entrate» dice poggiandosi al muro con le spalle mentre riprende un altro po' di fiato per poi continuare ancora più agitata «Le ragazze fuori dal cancello, sono entrate e nessuno è riuscito a fermarle» dopo che finisce la frase io guardo mio zio di istinto con uno sguardo un po' impaurito lui però mi fa cenno di stare tranquilla e poi mentre esce dalla stanza urla «Non ti preoccupare ti spiegherò tutto dopo, tu rimarrai qui e non provare per nessun motivo ad uscire.» annuisco e mi sistemo più comoda sulla poltrona del suo ufficio, nel frattempo decido di mettere un po' di musica per la noia mentre parte la mia canzone preferita un sorriso si affaccia sul mio volto annoiato, era Little Things degli 1D, inizio a cantare a squarciagola e alla fine della canzone ne parte subito un'altra sempre degli 1D era iniziata Kiss You e successivamente You & I, ero molto felice perché quelle canzoni riuscivano sempre a commuovermi e a farmi fare un sorriso, mentre le canzoni continuavo parlavo con una foto di Niall, il mio preferito, e con un tono molto serio guardo la foto e dico quanto lo amo per poi finire il teatrino dando un bacio sullo schermo del telefono.

La prima canzone la ascolto una decina di volte sempre cantando e le altre 3/4 volte, quando però inizio ad annoiarmi comincio a curiosare partendo dallo stanzino dell'ufficio, la porta era chiusa ma con la chiave che stava nei cassetti sono riuscita ad aprirla.
Appena la apro i miei occhi non vogliono credere a cosa stavano guardando, mi reggo al mobile vicino alla porta e inizio a fissare il biondo, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, e loro continuavano a guardarmi, con lo sguardo imbarazzato e con un sorriso appena annunciato sulle labbra
Uno dei ragazzi interrompe il mio sguardo fisso sul biondo, scuotendomi il braccio per farmi un po' riprendere mentre inizia a parlare con una voce squillante «Ehy, tutto bene? Ci fai uscire o ci rinchiudi qui per sempre?» dice in inglese con fare scherzoso, dopodiché mi sorride, in quel momento mi rendo veramente conto di chi ho davanti e le mie gambe iniziano a tremare e ad essere deboli, un po' per la figuaraccia e un po' per l'agitazione di averli davanti, sento la testa pesante e il cuore in gola tolgo la mano dal mobile accanto la porta e cado per terra svenendo davanti a loro.

Sento solo voci ovattate, ma sembravano molto preoccupate, inizio a vedere qualcosa, però quando apro gli occhi e vedo il biondo davanti ai miei occhi ho una ricaduta, -insomma ho detto che lo amo mentre parlavo da sola e lui a sentito tutto- ero molto imbarazzata della cosa accaduta.
Gli One direction dentro l'ufficio di mio zio, nella mia scuola, nella mia città, e l'unica cosa che ho fatto è stata svenire? Complimenti Annabelle, complimenti.

All I Need Is Your Blue Eyes|| 𝗡𝗶𝗮𝗹𝗹 𝗛𝗼𝗿𝗮𝗻 [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora