POV'S ALESSANDRO.
"Sono le 6..."
"Sono le 6 e 01..."
"Michiii, svegliatiiii" giuro che sto provando a non urlare.
"Michiii, spegni quella cazzo di sveglia!" riprovo.
Niente da fare, non mi sente!
Fa sempre così quel testone; ha sul cellulare una sveglia pessima (per non usare altri termini) ad altissimo volume che praticamente riesce a sentire tutto l'hotel tranne che lui.
"Sono le 6 e 02..."
"MICHI, SPEGNI QUELLA CAZZO DI SVEGLIA, PORCA PUTTANA!" Dal 02 in poi, inizio ad urlare fino a quando non decide di svegliarsi e spegnere quella cosa odiosa.
"Va bene zio, calmati" biascica lui con la voce ancora impastata dal sonno.
"Ohm...che succede, che ore sono?"
Mi giro e vedo Adele, ancora abbracciata a me, che si sta svegliando.
Uffa, perché non è ancora andata via?!
Sposto lo sguardo verso sinistra, dove si trova il letto di Michele, il mio coinquilino e migliore amico, e vedo che sta cercando di alzarsi, ma purtroppo è bloccato da Federica che è ancora accoccola a lui."Ale, perché sono ancora qui?" Mi chiede innervosito Michi, indicandomi con il capo le ragazze.
"Non lo so zio, probabilmente ieri sera abbiamo esagerato con l'alcol e il fumo e ci siamo addormentati prima di assicurarci che se ne andassero via."
Sto cercando di ricordare qualcosa della sera precedente...ma nulla, non ricordo assolutamente nulla!
"Va bene ragazze, è stato tutto bellissimo, ma ora andatevene. Dovete correre a prepararvi dato che tra poche ore andrete via, mentre Michi ed io dobbiamo cambiarci per andare a lavoro!"
Sto parlando con tutta la tranquillità di questo mondo o, almeno, ci sto provando.
Odio questa situazione! Si era stabilito soltanto un rapporto fisico e che non comprendesse il dormire insieme.
Non sto cercando niente di serio, voglio solo divertirmi e basta e Michi...beh, la pensa proprio come me! In realtà è stato lui a consigliarmi di fare così; siamo giovani, non abbiamo nulla da perdere e, come dice sempre lui, "bisogna godersi la vita al massimo, questa è l'età per divertirci e fare cazzate." Beh, come dargli torto!
Lui è il mio mentore, la persona che stimo più di tutti. Ci conosciamo dal primo superiore e di esperienze e, soprattutto di cazzate, ne abbiamo fatte...eccome se ne abbiamo fatte!
Tutte le alternanze, le ho svolte con lui e Simone, un altro nostro amico che ora dorme nella stanza a fianco. Viviamo in un appartamento per dipendenti all'Hotel Minerva, in provincia di Trento, insieme ad altri colleghi. Siamo qui a lavorare come camerieri, da Novembre per la precisione, dato che ci hanno chiamati per l'alta stagione e torneremo giù in Calabria (casa nostra), il mese prossimo.
"Sì, va bene Ale, ce ne andiamo. Dopo però, verrete a salutarci?" mi chiede Adele tristemente, mentre se ne sta andando.
"Se abbiamo tempo sì, dobbiamo lavorare non possiamo stare a perdere tempo con voi!" le risponde Michi con la sua solita arroganza.
Che grande!
In realtà, un po' mi dispiace che le risponda così, ma si era stabilito niente sentimenti o altre cose simili oltre il rapporto fisico. Dovevo aspettarmelo, però, che si affezionassero...sono pur sempre ragazze!
Ma vabbè, ormai è andata. Spero che gli stagisti che arriveranno oggi, siano tutti maschi, almeno niente incomprensioni, litigi,...
Le ragazze se ne stanno andando ed io vado a farmi una doccia veloce."Ale io vado, ci vediamo dopo." Michi mi saluta dalla porta dell'appartamento e se ne va.
Ok, sono pronto! Indosso il papillon e mi incammino verso la sala ristorante.
Iniziamo il servizio della colazione, come sempre, alle 7:30 puntuali."Michi, Ale...venite un po' qui." È il maître, ossia il capo cameriere, che ci sta chiamando; chissà che cosa vuole. Spero che non ci faccia qualche inutile ramanzina.
"Sì maître, che cosa succede?" chiedo un po' nervoso.
"Le ragazze se ne stanno andando, se volete, potete andare a salutarle, qui ci penso io. Massimo 5 minuti."
Ok, questa non me l'aspettavo. Il maître non è mai stato un tipo che concede queste gentilezze...mah, la gente non smetterà mai di stupirmi!
Guardo Michi e vedo che mi sta accennando con il capo di andare.
Arriviamo nella hall dove troviamo Adele, Federica, Marta, Emma, Giada e Clara (tutte le stagiste) che stanno salutando il personale.
Appena Adele mi vede, mi viene incontro: "Oi Ale, allora ciao...è...è stato bello,...cioè...intenso...!"
Questa ragazza sta iniziando a stancarmi; fortunatamente, però, sta andando via e non la rivedrò più, almeno spero. Onestamente non l'ho mai sopportata e credo che anche a lei io non sia mai andato a genio. Però che fare, quando ti si presenta una cosa così come il rapporto che abbiamo avuto, te ne privi?
So di non essere un santo, ma anche lei non scherza.
Io la guardo e le dico freddamente: "Ciao Adele, fai buon viaggio."
Meglio tagliare corto in queste situazioni, altrimenti dopo, si va nel ridicolo.
Guardo Michi per vedere se abbia fatto, ma vedo che Federica le si è gettata addosso piangendo e non riesce a scollarsela.
"Fede, tranquilla. Ci rivedremo presto, te lo prometto!" le dice guardandola dritta negli occhi, mentre le accarezza le guance con i pollici delle sue mani. Poi però, le da una carezza, viene verso di me e mi trascina via.
Lo guardo perplesso.
"Non dirmi niente, le ho detto così in modo che si tranquillizzasse e si staccasse. Era l'unica soluzione. Chi la vuole rivedere quella!"
Tiro un sospiro di sollievo; per un momento, ho pensato di aver perso il mio compagno di avventure.
Torniamo a lavorare e, fortunatamente, sono arrivate subito le 11:00, l'orario del pranzo per noi dipendenti.Salgo sul piano superiore della sala, riempio il piatto e vado a sedermi al mio tavolo, insieme agli altri camerieri.
Iniziamo a mangiare e...c'è Bonamici (il direttore dell'albergo) che si sta alzando.
Sento odore di discorso!
"Signori, posso avere la vostra attenzione per favore?!" Chiede solennemente.
Ci giriamo tutti verso di lui.
"Come avete potuto vedere, le stagiste sono andate via. Ma, come forse ben sapete, stagiste che vanno, stagisti che vengono."
Ok, forse sono solo maschi...
"Per le 15:00/15:30 di questo pomeriggio, arriveranno i nuovi stagisti. Sono quattro ragazzi e due ragazze. Due ragazzi lavoreranno in sala, due in cucina e le ragazze alla reception. Sandro, Franco, Sara...ve li affido." E dopo averci augurato un buon pranzo, si siede e torna a mangiare.
Sono allibito. Non so cosa dire, veramente!
Mi rigiro e, dato che ho Michi di fronte, non posso non notare la sua faccia perversa e...non solo la sua: anche quella di tutti gli altri camerieri ha quell'espressione!
"Allora zio, sei pronto per il secondo giro?" Mi chiede quel pazzo, ridendo insieme ai colleghi.
"No no, stavolta voglio prendermene una anche io. Ora tocca a me" dice ridendo Simone.
"We we e a noi? Dove ci lasciate?" chiedono Renato e Calogero insieme.
Mi giro verso di loro basito. Hanno più di trent'anni cazzo e le ragazze che arriveranno ne avranno massimo 18, credo.
Questo è troppo, non esiste!
"Ma che siete degli animali? No no, ma che dico, è pure un complimento per voi due! Piantatela e cercatevene una della vostra età, prima che vi senta qualcuno e vi denunci per pedofilia." Dico alzando involontariamente la voce.
"Parli proprio tu di pedofilia? Devo forse ricordarti quello che hai fatto insieme a quel cretino che ora è seduto all'altro tavolo e all'imbecille che hai affianco, tre mesi fa?" È Calogero che parla.
C O M E C A Z Z O S I P E R M E T T E?!
"Come cazzo ti permetti, brutto stronzo?" Dico urlando mentre andandogli addosso, gli prendo il colletto della camicia e lo faccio alzare dal tavolo facendolo arrivare con il naso appoggiato al mio. Gli do uno spintone e lo guardo con aria minacciosa. In questo momento, vorrei soltanto spaccargli la faccia.
"Ei amico, calmati." Questo è Michi che sta cercando di placarmi.
"Tu che cazzo ne sai, eh? Lo sai che, a differenza tua in questo momento, me ne sono pentito? Tu non sai un cazzo di me, quindi taci lurido porco!"
Mi sto incazzando come una bestia.
Michi mi allontana da lui e, Calogero spaventato, esce dalla sala.Respiro profondamente, mi calmo un po' e torno al mio posto.
Non deve nominarmi quella roba, non deve neanche accennare il discorso. Non vado fiero di quello che ho fatto.
Non vado fiero del mio passato.
Adesso sono cambiato, è solo questo che conta.
Tutti mi stanno guardando; me ne frego e torno a mangiare.
"Zio tranquillo, si sa che anche se le vogliono loro, le ragazze sceglieranno sempre noi. Cioè, guarda noi e guarda loro, ahah...non c'è paragone!" mi dice Michi scherzando, tentando di sollevarmi il morale.
Lo guardo e gli accenno un sorriso.
Ormai non ho più fame, quindi esco anche io dalla sala e vado fuori ad accendermi una sigaretta.
Devo tranquillizzarmi e questo è l'unico metodo che funziona.
Guardo le bellissime montagne innevate che ho davanti.
Sono calmo finalmente, però, sono senza pensieri. Dentro di me, sento un vuoto enorme.
Per me, questa cosa, non è poi così positiva, perché di solito mi immagino o, almeno, mi faccio un'idea delle situazioni che sto per vivere. Ora, invece, sento un vuoto che non so spiegare.
Non riesco ad immaginare o a percepire nulla.
Che c'entrino le ragazze che stanno per arrivare? No, non voglio pensarci!
Non ho voglia di rifare quello che ho fatto con Adele, mi serve una pausa.
Ma se dovesse arrivare lei? La ragazza che per la prima volta mi farà battere il cuore?
"Ale, tutto ok?" Mi chiede Michi venendo verso di me e svegliandomi dai miei pensieri.
"Sì zio, tutto ok adesso, grazie."
"Dai, andiamo dentro che dobbiamo tornare a lavorare" mi dice tirandomi una pacca sulla spalla.
Tiro un sospiro e lo seguo.
Chissà che cosa mi aspetta!
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Non ho mai amato le nocciole
Romans"Se non ti avessi parlato, quel giorno, so che mi saresti mancato per tutta la vita. Probabilmente, se le nostre vite non si fossero incrociate, un giorno mi sarei svegliata e avrei realizzato: " cazzo, ecco cosa ho dimenticato" e ti avrei pensato...