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"Ma siete sicuri che, a quest'ora, sia aperto? A me, sembra più un locale che apre verso mezzanotte dato che stiamo parlando di una discoteca." Affermo, rivolgendomi ai boys.
Dopo essere usciti dall'albergo, abbiamo iniziato ad incamminarci verso questo pub; ma sono ancora le nove e mezza di sera, cazzo!
Devo dire che, qui fuori, è veramente freddo; ho sempre sottovalutato le temperature di questo posto ma, fortunatamente, ho addosso un giubbetto pesante.
Da quando siamo usciti, inoltre, Viola è molto presa dal suo cellulare e, per questo motivo, non ci sta neanche considerando.
"Oi, tutto ok?" Le chiedo, avvicinandomi a lei.
"Sì, tranquilla. È solo che Gabriele mi sta tartassando di messaggi..." risponde spazientita.
Gabriele, è il ragazzo con il quale si sta frequentando da circa quattro mesi; la loro conoscenza, è sempre stata dettata da alti e bassi. Lei, non è mai stata sicura al cento per cento dei suoi sentimenti, mentre lui...beh, direi che è innamorato perso. Questa sua indecisione, l'ha portata molte volte a chiudere i rapporti ma ieri, si è resa conto di provare ancora un'interesse per lui e, perciò, ha deciso di dargli un'altra chance.
Onestamente, non mi è mai sembrata molto presa; sta continuando a frequentarlo, secondo me, per abitudine. Non riesce ad accettare il fatto che, lui, la attrae solo esteticamente; sta sperando che, possa riuscire a conquistarla anche mentalmente.
"Ieri, durante l'assemblea di istituto, hai deciso di dargli un'altra possibilità. Ora, cosa c'è che non va? E poi, aspetta...questa mattina, sul treno, mi hai detto che qui in stage avresti pensato soltanto a divertirti...e lui? Dove lo lasci adesso?"
Ok, sono ufficialmente confusa.
"Ragazze, volete muovervi?"
Ci chiede Giovanni dato che, Viola ed io, ci siamo fermate in mezzo alla strada.
Neanche lo consideriamo.
"Ieri, presa dall'euforia, ho deciso di dargli un'altra chance; ora, però, sono qui con tutti voi e circondata da ragazzi bellissimi...oh Ludo, ho solo sedici anni, voglio essere libera di fare nuove esperienze senza essere giudicata da nessuno...è sbagliato secondo te?" Mi chiede con voce triste.
Ha ragione, come darle torto; oggi giorno, purtroppo, la gente è brava solo a giudicare dalle apparenze senza neanche conoscere i motivi di una determinata azione...odio tutto ciò!
Io, però, sono sempre stata uno spirito libero che non ha mai considerato il giudizio degli altri; chi mi conosce, sa...il resto, non conta.
Lei, invece, ha sempre dato molto peso al parere delle persone esterne alla sua vita; è una ragazza molto insicura di se stessa e, da quando le sono amica, sto cercando di darle tutto il mio supporto per tentare di farle capire che è perfetta così com'è, con i suoi pregi e difetti.
"Ma certo amore mio" le rispondo abbracciandola "fai quello che ti senti di fare, anche perché, purtroppo, le persone parleranno sempre e comunque. Fregatene di tutto e tutti e fai quello che ti senti di fare; avrai sempre il mio appoggio, in tutto." Lei, ricambiando l'abbraccio, mi ringrazia.
"Allora piccioncine, ne avete ancora per molto?" Ci chiede sarcasticamente Giovanni dato che siamo arrivati.
Sempre molto simpatico; adesso, però, ti faccio sentire io un po' di VERA ironia.
"Uhhh, quanta fretta...ti stanno pesando le parti basse, per caso?" gli rispondo seccamente dandogli una spallata ed entrando nel locale.
Sento gli altri ridere e vedo che lui mi sta lanciando un'occhiataccia.
Perdonami mio caro, ma stai tentando di fare il "simpatico" con la persona sbagliata.

C'è un caldo allucinante qui dentro; il locale è, sia all'esterno che all'interno, rivestito in legno ed è molto piccolo.
Una volta entrati, notiamo che...NON C'È NESSUNO!
"Porca puttana!" Esclama Raffaele, mettendosi le mani nei capelli.
Beh, un buon modo per iniziare a parlare!
"Io vi avevo avvertiti che fosse troppo presto."
"Ragazzi, posso aiutarvi?" Ci chiede una ragazza arrivando verso di noi; è alta quanto me ed è robusta, ha i capelli e gli occhi marroni e un sorriso...beh, molto inquietante.
"Sì, ci scusi, potremmo sapere, per cortesia, i vari orari delle serate?" chiede gentilmente Giovanni.
Ok, sto facendo fatica a prenderlo seriamente dato che, in questo momento, è al quanto comico.
"Noi, di solito, apriamo per le ore 23:00 ma la discoteca, inizia da mezzanotte in poi. Immagino che siate nuovi qui."
"Già, siamo arrivati oggi. Grazie mille dell'informazione, a più tardi!" Taglia corto Giovanni.
Usciamo fuori e tutti quanti scoppiamo a ridere.
"NON FIATATE, GRAZIE" ci avverte il ragazzo dal ciuffo ricciolino, un po' imbarazzato.
"Uh, altrimenti che fai? Scoppi a piangere?" Affermo, continuando a ridere. Noto che Filippo è divertito dalle mie "battute" nei confronti del suo amico. Credo che, piano piano, riuscirò ad abbattere la sua timidezza e magari, a diventargli amica. A pelle, mi è molto simpatico.
"Quindi ragazzi, cosa si fa ora? Non ho voglia di tornare in albergo per poi scendere di nuovo." Afferma Viola.
"Magari, possiamo provare a proseguire questa strada; mentre oggi eravamo nella navetta, ho notato che un po' più giù di qui, c'è un locale. Io propongo di andare a dare un'occhiata. Che ne dite?" Propone Antony.
Beh, le alternative non sono molte, perciò...approviamo e iniziamo a scendere per questa strada.

Non ho mai amato le nocciole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora