Dai Ludo, ignorali.
Probabilmente ti stai facendo uno dei tuoi soliti film mentali e sono persone simpatiche.
Viola, nel frattempo, sta ignorando tutti (beata lei); arriva da me e mi prende per un polso trascinandomi con lei al tavolo dove è esposto il cibo.
La sala, è abbastanza grande; ci sono quattro lunghi tavoli dove tutto il personale si riunisce per mangiare.
Guardo tutte le pietanze e, devo dire che...sembra tutto squisito.
Decido di prendermi della pasta al sugo con un po' di carne come secondo. Non ho molta fame.
Mentre Viola, Antony, Giovanni ed io finiamo di riempirci il piatto, si avvicina a noi un ragazzo alto 1,85 cm (sembra un grattacielo) con gli occhi verdi e i capelli marrone chiaro. Indossa una camicia bianca e un pantalone nero.
Ok, è uno dei camerieri.
"Buonasera ragazze" dice guardando tutti con un sorrisetto malizioso e pervertito allo stesso tempo.
Calma Ludo, probabilmente hai visto di nuovo male.
Un momento però: da quando Antony e Giovanni sono diventati delle ragazze? Perché ha salutato solo Viola e me?
Si gira verso la sottoscritta e non posso non notare il grandissimo succhiotto che gli copre metà del collo.
Ok Ludo, anche questa volta, purtroppo, non ti sei immaginata niente.
"Buonasera" gli rispondiamo insieme la mia amica ed io.
Mi giro per andarmi a sedere e...un momento...dove sono finiti i ragazzi?
Non riesco a vederli da nessuna parte dato che la sala è piena.
"Lì ci sono due posti. Andiamo." Viola mi costringe ad andarmi a sedere al tavolo insieme a quello smorfioso. D'altronde, però, è l'unico tavolo che è rimasto con due posti liberi.
Ci sediamo e, ovviamente, lui si siede di fronte a me.
Io e la mia solita fortuna.Abbasso gli occhi sul piatto e non ho intenzione di alzare lo sguardo per vedere la sua orrenda faccia da pervertito. Come se non bastasse, di fianco a Viola e me ci sono altri camerieri che hanno, ovviamente, il suo stesso sguardo.
Credo che non resisterò quattro settimane.
"Allora ragazze, da dove venite?" Ci chiede tentando di fare il simpatico.
Illuso.
"Veniamo da un piccolo paesino vicino Roma" gli risponde Viola. Vabbè, la conosco, sta tentando di rimanere tranquilla e fare conoscenza.
"Quanti anni avete?"
Oh, ma che palle! Vuoi anche il numero della nostra carta d'identità?
"Abbiamo 17 e 16 anni" rispondo prontamente io, con il tentativo di cessare la conversazione.
"Bene bene. Io sono Michele, mentre loro sono Cristian e Simone." Ci risponde indicandoci due ragazzi seduti alla sua sinistra.
Cristian...beh...che schianto!
Ha gli occhi più chiari del color cielo, un sorriso smagliante e i capelli castano chiaro.
Penso di poterci fare un pensiero...no Ludo, placa un secondo gli ormoni.
Ti ricordo che hai chiuso una conoscenza due giorni fa.
Un po' di ritegno, per la miseria!
Simone, ha anche lui gli occhi chiari con i capelli scuri; onestamente, mi sembra un po' strano. Ha un sorriso che non mi convince.
Sembra che abbia fumato erba.
Ok, probabilmente lo ha fatto.
"Ei, cretino. A noi non ci presenti?" Mi giro e vedo, alla mia sinistra, due signori sulla quarantina, pelati entrambi. Uno è alto, con la pelle chiara e gli occhi marroni, mentre l'altro è basso e ha la pelle scura.
Sto provando del ribrezzo.
"Ah, giusto. Perdonami Calogero, non mi ero ricordato che esisteste anche voi due, ahah!"
La carne sta per andarmi di traverso. Ammetto che questa era buona.
L'uomo basso gli lancia un'occhiataccia.
"Ragazze, loro sono Renato e Calogero."
Più sento parlare questo Michele e più non riesco a capire da dove provenga. Non conosco il suo accento.
Viola ed io, comunque, facciamo un cenno con il capo ai due uomini per salutarli. È il massimo che io abbia potuto fare.
"Comunque..." continua Michele (ma ancora non cede?) "noi tutti siamo della Calabria, tranne Calogero che è siciliano."
Mi pareva infatti che avesse un qualcosa a che fare con il padrino. Probabilmente l'accento.
Mi giro tentando di scorgere i ragazzi...niente, non si trovano.Abbiamo terminato la cena; prendo il mio piatto e, Viola ed io, seguiamo Michele in cucina. Qui, dobbiamo portare, una volta terminato di mangiare, i piatti e i bicchieri che abbiamo utilizzato.
Entriamo e troviamo i camerieri che si stanno preparando per il sevizio della cena e alcuni chef che stanno preparando la cucina.
Un'uomo alto e grosso sulla quarantina, si avvicina a Viola e me.
"Buonasera ragazze. Io sono Carlo" batte le mani in segno di richiamo "ragazzi, venite un secondo qui."
Tutti gli altri cuochi si avvicinano e...non ci credo! Ecco che è riapparsa in loro l'espressione pervertita.
Ma un po' di ritegno? Gli affari, a letto, sono così pessimi?
"Benissimo. Loro sono Stefano, Edoardo, Giacomo, Silvano, Umberto e Franco."
Ce li ha presentati tutti.
Sono uno più alto dell'altro.
Hanno tutti gli occhi e i capelli marroni, tranne Stefano che è biondo, Edoardo che ha i capelli brizzolati e Umberto che è basso, robusto e pelato. A primo impatto, guardando il suo sguardo, mi sembra il più pervertito. E...fantastico, ha anche la fede al dito! Ritegno pt.272828!
"Avrei voluto presentarvi anche il maître e i camerieri, ma stanno organizzando la sala per il servizio della cena che inizierà tra mezz'ora."
Ah no grazie, Michele e quegli altri che ho conosciuto prima, mi sono bastati e avanzati.
Ma...un momento...manca qualcuno?
Ma sì Ludo, probabilmente sono quelli che hai avuto l'onore di conoscere prima, non può essercene qualcun altro.
Carlo, comunque, è molto gentile.
Salutiamo tutti ed usciamo dalla cucina.
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Non ho mai amato le nocciole
Romance"Se non ti avessi parlato, quel giorno, so che mi saresti mancato per tutta la vita. Probabilmente, se le nostre vite non si fossero incrociate, un giorno mi sarei svegliata e avrei realizzato: " cazzo, ecco cosa ho dimenticato" e ti avrei pensato...