Eiran King stava attraversando il corridoio del 34esimo piano della Green Tower nell'Upper East Side.
Il suo aspetto? Occhi grandi magnetici di un azzurro chiaro quasi quanto il ghiaccio, capelli biondi tagliati corti e un sorriso a mo' di sfottó. Era quella sua faccia. La sua faccia da leone, per cui tutti, uomini e donne ne erano affascinati. Con il suo completo blu e la sua innata eleganza percorse la reception dello studio di Raiman: un agenzia immobiliare che si occupava di investimenti in immobili.
Proprietario di tre locali notturni per esseri felini e vari interessi nel settore dell'immobiliare, Eiran King era quello che veniva ritenuto un grosso miliardario imprenditore.
Attraversó alcune porte di vetro ritrovandosi nella hall dello studio, le cui pareti erano solo sottili strati di vetro.
Nulla che non avesse già visto nei suoi innumerevoli viaggi. Le pareti di vetro di aprivano al centro del corridoio.
Si fermó completamente assuefatto.
Dietro la scrivania della segretaria se ne stava l'essere più bello che aveva mai visto.
Capelli corvini, trattenuti in una crocchia stretta, la testa china sulla tastiera del computer e gli occhi bassi frangiati da lunghe ciglia. Non riusciva a vederne il colore, poiché era tanto concentrata a scrivere. La pelle era bianca come il latte e sembrava morbida quanto la seta.
Dei del cielo. Era stupenda.
I suoi occhi verdi si sollevarono di scatto e lui rimase imbambolato come un idiota.
-Posso aiutarla? - chiese lei con voce chiara facendogli venire i brividi sulla pelle.
-Si... Io. - tossì imbarazzato, si sentiva un pesce fior d'acqua. La sua espressione sicura era sparita, lasciando posto beh al completo sgomento.
-Sono Eiran...-mormoró quasi certo che il cuore gli fosse uscito dal petto.
La ragazza abbassó lo sguardo.
-Oh, signor King, un attimo solo prego.-afferró la cornetta e premendo il tasto dell'internofono annunció l'ospite. E lui si ritrovò a resistere all'impulso tremendo di chinarsi sulle ginocchia, al di sotto di quella scrivania per lodarla con la lingua...
Il suo corpo sinuoso stretto in quel tailleur gonna, era una tentazione troppo forte.
-Si accomodi il signor James la sta aspettando.-gli sorrise cordiale, rimettendosi rapida al suo lavoro.
Eiran rimase sorpreso.
Sarebbe voluto rimanere ad osservarla per ore, e non solo.
Il suo corpo aveva reagito con forza, non appena aveva incrociato il suo sguardo. Ma lei? Lei non lo aveva nemmeno degnato di uno sguardo.
Deglutendo faticosamente, con la lingua incollata al palato, la superó entrando nello studio.Tutto il suo corpo si sentiva intorpidito, Dei del cielo era lei? Era così che ci sentiva?
Il suo cuore non si era nemmeno calmato nel suo petto e lui già stava impazzendo dal desiderio di rivederla. Entrò in quell'ufficio completamente turbato. James Raiman si alzò dalla sedia salutandollo come un vechio amico. Davvero strano, pensò, non aveva nulla in comune con quella гиена.
-Signor King, felice di rivederla.-gli sorrise porgendogli la mano. Eiran si constrinse a forzare un sorriso a quella faccia da topo che odiava tanto, ma che rispettava. -Hai dato un'occhiata alla mia proposta?- chiese sedendosi sulla sedia di fronte a lui. L'uomo impallidì al suono della sua voce roca.
-Si. Si certo.-Spostandosi verso il telefonò comandò a qualcuno con tono autoritario di portagli alcuni documenti. Dopodichè il silenzio calò nella stanza e Raiman cercò imbrazzato di romperlo tossendo e cercando una via di comunicazione con lui. Eiran sollevò la gamba sul ginocchio, aprendo le braccia in posizione rilassata e molto più padrona di sè. Il silenzio venne rotto dalle scarpe con il tacco della donna che aveva incontrato poco fa. Entrò nella stanza con un plico di fogli sotto il braccio e un vassoio con del caffè. Eiran non riuscì a staccarle gli occhi da dosso. Con eleganza si chinò a poggiare tutto sulla scrivania e tenendo la testa bassa, parlò con James. -Signore, vorrei ricordarle il mio permesso di uscita per le sei e mezzo.-
James sollevò lo sguardo dalla tazza del caffè che aveva stretto in mano, - Oh certo. Devi occuparti della piccola.-
La ragazza annuì e sgattaiolò via, mentre lui fissava imbambolato la tazza che gli aveva porto; il delizioso profumo di caffè e l'aroma di qualcosa di molto dolce gli riempì le narici.
-Lei chi è?- mormorò prendendo un sorso del liquido e puntando lo sguardo fintamente annoiato sull'uomo di fronte. -La signorina Moore? è stata assunta da poco...- rispose aprendo il plico di fogli e leggendone il contenuto.
-Ha un'odore particolare...-
-Vero...-rispose James, -Non è un ibrido, nonostante i genitori siano entrambi Sanguepuro, lei è la cosidetta нечистый.-
Eiran sussultò. Impura. Quella donna così bella come poteva essere chiamata impura? Aveva l'aspetto degli angeli della Bibbia umana. Come potevano?
Eiran tossì, -Dunque? Hai novità per me?-
-Non molte, il campo in cui vuoi espanderti è in continuo mutamento...Ho bisogno di fare altre ricerche e poi ti dirò.- Eiran annuì, lanciando un'occhiata al suo orologio. Erano già le sei e trentacinque. Merda.
-Se è tutto, aspetterò la tua chiamata nel mio comodo appartamento.- mormorò e sollevandosi veloce dalla poltrona, strinse velocemente la mano di James. -Arrivederci.-
Eiran uscì velocemente dall'ufficio, afferrando il suo cappotto dalla reception e premendo incessantemente il bottone dell'ascensore, come se questo avesse potuto salire e aprirsi prima. Idiota. Avrebbe dovuto trovarla, magari parlare con lei. Il suo cuore e la sua testa erano in subbuglio. Che diavolo avrebbe dovuto fare? Qualcuno l'aiutasse, aveva una жена.
жена significa moglie in russo.
гиена significa "Iena"
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King's eyes.
ParanormalContinua la saga degli Ibridi! Storie corte piene di emozione e pura fantasia. Chi non vorrebbe scoprire in un giorno qualunque la propria compagna? Questo è quello che accade ad Eiran, giovane capo degli ibridi, dall'aspetto di un dio nordico e c...