13.

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-Sei sicuro di ciò che stai facendo?-
Eiran sollevó lo sguardo adirato verso Adam.
Il ragazzo indietreggió sollevando le mani in segno di resa. Era la terza volte che glielo chiedeva e lui stava iniziando a sentirsi insicuro.
-Quindi...vuole sposarti?-
-Non lo so... -
-che vuoi dire? Le hai chiesto o no di sposarti?-
-Sì... Ma in russo. Lei non ha capito una singola parola... -
-Cos... Eiran! -
Sollevó gli occhi cadendo pesantemente sulla sedia. -Adesso sono terrorizzato dall'idea che si tiri indietro. -
Il viso di Adam fu attraversato da una smorfia.
-Magari perché non ha capito la tua dannata domanda? Cosa ti è saltato in mente?-
-Io...non lo so... -
-Eiran, devi parlarle. Le hai strappato una promessa, e anche se per noi una promessa è закон (zakon), questo non vuol dire che valga anche per lei. Adesso è meglio che vada da mia moglie e dal mio cucciolo. -
Adam riuscì a strappargli un sorriso, mentre usciva dall'ufficio. Il temperamento della grossa tigre era stato messo in subbuglio da una giovane umana e dal loro primo cucciolo. Adam aveva ottenuto tutto ciò che un ibrido potesse mai desiderare nella sua vita; una compagna, un matrimonio, una famiglia...

Perchè lui invece aveva questo pulsante terrore di essere lasciato da Hela? Perchè aveva parlato in russo? si maledì, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al mobiletto del bar. Si versò due dita di brandy, poi altre due, poi ancora due.  Era mezzo leone ma dentro di sè si sentiva come un topo fifone. Crollò sulla sedia della scrivania con la bottiglia in mano. Non era umano, l'alcool poteva solo stordirlo un po' ma non si sarebbe ubricato per tre bicchieri brandy.

Sollevò lo sguardo verso l'ampio skyline di Manhattan. Continuava a darsi dello stupido e del demente. Come avrebbe risolto la situazione?

La porta si aprì di scatto, riscuotendolo dai suoi pensieri.

-Hela...-sussurrò alzandosi in piedi in modod goffo.

-Stavo per andare via. Ma poi mi sono detta che non mi sarei fatta mollare in un modo così squallido. Puoi chiamarmi vecchia scuola, ma preferirei che le cose mi venissero dette in faccia e se non vuoi più avere nulla a che fare con me, voglio sentirlo dire!!!-

gli occchi sbarrati di Eiran percorsero il suo viso. La pelle chiara si era arrossata lungo le guance, la bocca era piegata in una morsa rigida e gli occhi erano lucenti di ira. Ma non fu quello a destabilizzarlo. L'azzurro delle iridi era diventato più chiaro, lucido tanto da assomigliare a pietre di acquamarina.

-Hela.-

-Sai dire solo questo?-

Eiran crollò in ginocchio davanti alla sua figura, la mano gli tremava mentre afferrava qualcosa dalla sue giacca. Hela sussultò.

-Sposami, котенок. Rendimi l'uomo più fortunato di questo pianeta.-

Il respiro di Hela le si incastrò nei polmoni. Il corpo le tremò mentre con occhi sgranati fissava l'uomo che amava in ginocchio davanti a lei.

-Hai...hai bevuto. Non sai cosa stai dicendo...-

Sul viso dell'uomo si aprì un sorriso sbilenco.  -ты меня любишь? Ты выйдешь за меня?-

-Cos...- Eiran si sollevò, in pochi attimi Hela era stretta fra le sue braccia, i loro visi a pochi centimetri.

-Ti sei già dimenticata che ieri mi hai risposto di si?ты меня любишь? Ты выйдешь за меня?- ripetè ancora con le labbra sospese accantoa le sue. -Che significa?-
Invece di darle una risposa, Eiran usó la bocca in un bacio appassionato. Le guance di Hela presero fuoco, assecondando quel gesto primitivo si ritrovò seduta sulla scrivania.
-Sposami, kotehok.-
-Parli sul serio?-
Eiran sorrise, baciando con dolcezza la sua bocca. -Si, gattina.-
-Perché? -
Le sue braccia si strinsero attorno a lei in una morsa ferrea.
-Non posso fare a meno di chiedermi come vivrei senza di te. E l'unica risposta che so è che non potrei. Sei tutto per me, kotehok. Tutto.-













котенок-kotenok -Gattina

King's eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora