«Piacere io mi chiamo Iris e sono la festeggiata» urlò in maniera sguaiata la mia migliore amica, presentandosi ad un bellissimo ragazzo che ci trovammo davanti.
Per tutta la sera io e Pier avevamo cercato di restare sobri, con lo scopo di tenere sotto controllo Iris.
Si, ci avevamo provato, ma con scarsissimi risultati.
«Ci siamo già presentati, circa un paio d'ore fa» rispose il tipo, divertito dal fatto che Iris fosse completamente ubriaca, sorretta da me e Pier, probabilmente anche più ubriachi di lei.
«Wow, adesso allora siamo ancora più amici» disse, scoppiando a ridere.
Non facevamo altro che ridere da tutta la sera, ci stavamo divertendo un casino.
La casa di Iris era l'ideale per le feste. Era molto grande, costruita su due livelli. Al piano di sopra, come ogni casa a due piani che si rispetti, c'erano le camere da letto ed i bagni privati. Ovviamente, per la festa, nessuno aveva accesso a quella zona. Giù, invece, c'era la cucina, il soggiorno, un salone immenso e due bagni. Quella sera il dj suonava in salone, mentre la cucina era la zona drink: c'era così tanto alcol da poter dissetare circa duecento persone.
«Un altro brindisi al trio più sexy della serata!» Iris non la smetteva di urlare cose a caso e Pier, tanto preoccupato ad inizio serata, le dava corda più di ogni altra persona a quella festa.
«Brindiamo alle gioie! Sperando che arrivino, prima o poi, nelle nostre vite!» alzò il bicchiere al cielo e mi chiese a cosa volessi brindare.
Iris nel frattempo mi passò un bicchierino da shot con della vodka liscia.
«Io brindo a tutti i momenti della serata che domani non ricorderemo!».
Urlarono in coro sollevando i bicchieri e bevemmo a goccia, tutto d'un fiato.
Tutto sembrava andare per il meglio, ero davvero contenta che la festa stesse procedendo bene.
Le ultime parole famose.
«Oh no...» sussurrai.
Ad Iris arrivò un bel secchio di acqua gelida in faccia: vide Jordan e Kendal, mano nella mano, entrare dalla porta d'ingresso.
«Io non ci posso credere» si fermò all'improvviso, con lo sguardo fisso su di loro.
«Ma hanno aperto i canili stasera?» esordì Pier, privo di freni inibitori, riferendosi all'accompagnatrice di Jordan.
«Andiamo» li trascinai entrambi verso la cucina e chiusi la porta alle nostre spalle. Per fortuna in quel momento la stanza era vuota.
«Ragazzi» provai ad articolare un discorso sensato, anche se in quel momento vedevo tre Pier e due Iris.
«Dobbiamo fare finta che non ci importi nulla di loro, non è il caso di fare scenate stasera» dissi lentamente e con molta difficoltà.
«Io la ammazzo quella troia maledetta» Iris tentò di aprire la porta della cucina, come se volesse sul serio andare a tirare un pugno in faccia a Kendal.
«No no no, non ci siamo!» Pier la fermò, barcollando insieme a lei.
Parlavamo come dei disagiati, in slowmotion.
Presi un bicchiere d'acqua e lo sostituii all'ennesimo drink che Iris teneva in mano.
«Per stasera hai bevuto abbastanza. E anche noi» guardai Pier. Lui annuii, concordando.
«Adesso tu e Pier andate a ballare e a distrarvi un po'. L'importante è ignorare Jordan, avete capito?» cercai un segno di recezione da parte loro, soprattutto da parte di Iris.
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Ti prego non dirmi ti amo
Romance"Riusciva a farmi dire tutto quello che non dicevo mai". Alexandra Berger non era una ragazza semplice. Tutti notavano in lei qualcosa di speciale, ma mai nessun ragazzo riusciva ad attirare la sua attenzione. Vittima di un grosso malinteso, una ser...