Capitolo 1 ~ La mia vita

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Il mare è proprio bellissimo.

Lo vedo da lontano, si increspa appena. Sarebbe bello fare una passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia bianca, sfiorare con le dita la superficie dell'acqua. Assaporare quella libertà tanto sognata.

Mi appoggio al muro di pietra e guardo la mia stanza. Un letto spoglio, un piccolo armadio e tanti, tanti libri. Ormai sono diventati la mia unica libertà.

Non mi sono neanche presentata. Mi chiamo Helen, ho 17 anni e vivo qui da sempre.

Come ci sono finita? Non lo ricordo più tanto è il tempo che ci sono rinchiusa. Torno a guardare il mare e penso alla mia famiglia. Quanto mi manca...

*

"Mamma, mamma!" gridai correndo da lei.

"Tesoro! Com'è andato il primo giorno di scuola?" disse prendendomi in braccio.

"Bene" dissi giocando con una ciocca dei suoi capelli. Aveva un sorriso bellissimo. Mi girai e vidi papà che ci veniva incontro.

Mamma mi fece scendere e corsi incontro a lui. Lo abbracciai alle gambe, era altissimo. Ero così felice che per quel giorno era finita la scuola, non ero mai stata per così tanto tempo senza i miei.

"Hey principessa! Andiamo a casa?" disse sorridendomi e piegandosi verso di me.

"Siiiii" ero esultante.

Salimmo in macchina e ci avviammo verso casa. Per tutto il tempo i miei hanno parlato di cose noiose, cose da grandi.

Quando arrivammo a casa mi misi a giocare con una farfalla nel giardino. Era grandissima, ed era tutta blu, era bellissima.

*

Una lacrima scende sulla mia guancia. È l'unico ricordo che ho dei miei. Non ricordo nemmeno i loro volti. Ricordo solo quella stupida farfalla.

Sobbalzo al tonfo della porta contro il muro. È lei. È arrivata. Perché non può lasciarmi in pace?

"Bene bene bene.. cosa stavi facendo?" dice con la sua voce limpida e diabolica.

"Niente.. signora.." balbetto.

Lei avanza verso di me e io arretro di un passo. "Non avrai paura di me?" mi sfida.

Non rispondo e cerco di tenere la testa bassa. Vorrei tanto farle provare quello che lei ha fatto provare a me, ma per ora devo accontentarmi di stare al suo gioco malato.

"Allora puoi benissimo cominciare a sistemare la sala grande per stasera. Ci aspetta una festa da gran gala." dice con aria altezzosa.

Se ne va sbattendo nuovamente la porta.

Festa da gran gala? Ma è seria? Lei che non fa entrare nemmeno una mosca?

C'è qualcosa che non va...

Mi avvio verso la sala grande. Inizio a pulire pavimenti, muri e tende, che sembrano non essere mai puliti. Butterei giù l'intera casa e me ne andrei.

...

È tutta la giornata che sono "bloccata" nella sala grande. È praticamente linda. Speriamo sia abbastanza per quella strega.

Evidentemente non è abbastanza. La vedo arrivare infuriata verso di me. Il passo veloce che ha mi fa spaventare più di quanto mi sarei aspettata. Arriva. Mi prende per i capelli e mi lancia a terra. Un'altra volta.

"Ti sembra linda la stanza??" Non rispondo. Fa scorrere le sue dita su un tavolo e me la porge.

"Vedi quanta polvere???" Ma la sua mano è pulitissima. Continuo a non dire niente.

Qualunque risposta sarebbe sbagliata per lei e comunque ha torto.

Oh no! Stringo gli occhi prima che arrivi un altro colpo.

***

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