Apro la porta e mi guardo intorno per assicurarmi che la strega non ci sia. Via libera.
Faccio segno a Niall di seguirmi e lo porto a visitare l'edificio.
4 piani, 8 stanze degli ospiti (vuote), 2 saloni, una sala grande, e chi più ne ha più ne metta. È enorme e c'è di tutto, compresa la piscina e un giardino. Anche se sono completamente inutilizzati.
Lo porto verso una delle sale degli ospiti più vicina alla mia camera, così che ci possiamo vedere spesso.
"Ma quant'è grande questo posto?" ha un sorriso incredulo sul viso.
"Tanto" sorrido anch'io. Il suo sorriso è davvero contagioso, anche se sono chiusa qui non riesco a fare altro che sorridere.
Apro la porta della sua camera e lo vedo sgranare gli occhi.
"Che c'è?" chiedo stranita.
"Questa stanza è enorme!" dice col sorriso che sto iniziando ad amare. Mi metto a ridere sotto i baffi e lui se ne accorge.
"Cos'hai da ridere?" chiede fintamente offeso e facendo il broncio. Cerco di trattenere una risata ma davvero non ce la faccio. Sono anni che non rido così. Neanche con lui...
"Cosa c'è?" mi guarda preoccupato.
"No, niente tranquillo." mento e fingo un grande sorriso.
Lui sembra accorgersi che ho mentito ma lascia stare e non dice niente e gliene sono grata.
Usciamo dalla stanza e vedo Niall dirigersi verso la cucina. Ha detto che si sarebbe perso ma vedo che si ricorda già dov'è la cucina.
Lo fermo e gli tiro la maglia bianca.
"Fermo golosone" dico ridendo "Non puoi andare lì, stanno preparando."
"Appunto!" esclama come se fosse la cosa più naturale del mondo, "Mica posso far finire quelle prelibatezze!" No la faccia fa cucciolo no, non può farmi questo.
Faccio il broncio e gli faccio capire che non è il caso.
Lo porto via di lì prima che mi convinca. Arriva la Joel e chiama Niall.
"QUI!" che modi gentili eh?
Niall mi guarda preoccupato e non posso fare altro che cercare di rassicurarlo ma non so cosa succederà. Improvvisamente lo vedo attraversato dal terrore puro quando la strega lo afferra per una spalla e lo trascina con lei.
Spero tanto che non gli farà niente.
Torno in camera e cerco di passare il tempo in qualche modo. Non riesco a fare altro che pensare a lui. Dove l'ha portato? Sta bene? Perché mi faccio tante domande??
...3 hours later...
Dove cazzo è??? Sto girando per la stanza aspettando che entri e mi dica che è tutto a posto.
Ma sicuramente non è tutto a posto. Decido di uscire a cercarlo. Scendo le scale e mi dirigo verso la sala grande addobbata a festa. Mi chiedo ancora cosa vorrà fare lei.
Non lo vedo da nessuna parte. Vado in cucina, magari è lì.
No, nessuna traccia di lui. Non è da nessuna parte cazzo.
Vedo delle pizze appena sfornate. Magari gli farebbe piacere mangiarne una.
Senza farmi vedere ne prendo una e corro in camera. Poso la pizza sul letto e torno a cercarlo.
Giro per un'altra mezz'ora a vuoto quando finalmente lo vedo vicino a un pilastro che si sta avvicinando.
Mi vengono le lacrime agli occhi e corro verso di lui. Lo abbraccio forte e lui ricambia sorpreso. Non voglio lasciarlo.
Si stacca da me "Hey" dice sorridendo.
"Dove cazzo sei stato??" mi esce quasi singhiozzando.
Abassa la testa e sussurra un "Niente di importante".
Alza lo sguardo e mi fissa intensamente.
"Perché mi guardi così? " dico io timida.
"Così come?" rigira la domanda.
"Così... tanto.." dico imbarazzata.
Mi accorgo di essere ancora abbracciata a lui. Mi allontano piano "Scusa..."
"E di cosa?" Si avvicina di nuovo a me e mi prende il mento tra le dita. Mi guarda ancora con quegli occhi color del cielo. "Hai degli occhi stupendi.." sento come un sussurro uscire dalle sue labbra.
Sono senza parole, senza fiato, senza capacità di agire. Si avvicina ancora un po' e posa un laggero bacio sull'angolo superiore delle mie labbra. È uno sfioramento ma è estremamente dolce.
Si allontana e mi sorride. Si allontana e si avvia verso la sua stanza.
"Aspetta!" esce finalmente dalla mia bocca. Si volta di scatto con la luce pura negli occhi.
"Ti andrebbe prima di venire nella mia stanza?" Annuisce felice.
Faccio un piccolo salto e ci avviamo verso camera mia. Appena entro prendo la pizza.
"Dove l'hai presa quella??" domanda con occhi sgranati.
"In cucina, ma ormai sarà fredda..."
"Non importa tranquilla." Ha un sorriso che Dio lo invidierrbbe.
Mangiamo la pizza praticamente in un attimo sorprendendoci del fatto che sia ancora tiepida.
Iniziamo a chiacchierare quando noto dei tagli sulla spalla e lungo il braccio.
"Oddio e quelli???" urlo quasi.
"Cosa? Ah i tagli.." dice guardandoseli. "Niente sono inciampato per le scale..."
"Non è vero, che è successo?" non poteva essere vero.
"Ti dico che sono caduto per le scale, perché non mi vuoi credere?" Non sa mentire.
Lascio perdere, non arriverò da nessuna parte. "Ok.."
Sembra sollevato dalla mia risposta. Cosa sarà successo?
Mi alzo e mi avvio ad aprire la porta per buttare la carta della pizza (si, le avevano anche confezionate).
Sento un brivido attraversarmi quando tocco la maniglia. Non si apre. Riprovo. È bloccata. Cazzo siamo bloccati in stanza. Io e lui.
*